Terapia genica
Arturo Falaschi
Mauro Giacca
La terapia genica si è sviluppata, a partire dalla fine degli anni Ottanta del XX sec., grazie ai progressi compiuti nella comprensione delle basi molecolari [...] casualmente, possa portare all'inattivazione di un geneoncosoppressore o all'attivazione di un oncogene e possa di cecità congenita (l'amaurosi congenita di Leber), in cui il gene per la proteina RPE65 viene veicolato da AAV nella retina dei bambini ...
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Cellule staminali
Angelo Luigi Vescovi
di Angelo Luigi Vescovi
sommario: 1. Generalità, funzioni, definizione e proprietà. 2. Le cellule staminali embrionali. 3. Le cellule staminali ematopoietiche. [...]
Le cellule ES vengono identificate mediante la proteina codificata dal gene Oct 3/4, che funziona come fattore di trascrizione all' sono la proteina p63 (omologa alla proteina espressa dal geneoncosoppressore p53), alcune cheratine (la 19 e la 15), ...
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Costruzione di tessuti e organi: adesione e riconoscimento tra cellule
Guido Tarone
(Dipartimento di Genetica, Biologia e Chimica Medica Università di Torino, Torino, Italia)
Nei vertebrati sono presenti [...] , mediante transfezione, porta a una riduzione delle capacità metastatiche. La caderina funziona quindi come un geneoncosoppressore in quanto, impedendone il distacco dal tumore originario, previene la migrazione delle cellule tumorali nei tessuti ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giorgio Strano
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Anche se gli studi anatomo-patologici si sono a lungo concentrati sulle modificazioni [...] le cui mutazioni capaci d’indurre tumori sono recessive, ossia un gene che funziona come “soppressore del tumore”. Un famoso geneoncosoppressore è p53, che si trova sul cromosoma 17, e che è un fattore di trascrizione coinvolto in diverse funzioni ...
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neurofibromatosi
Termine che accomuna due malattie eredo-familiari (n. di tipo 1 e n. di tipo 2), caratterizzate dalla tendenza a sviluppare tumori dei nervi periferici e di altri organi e da ereditarietà [...] 22q12. Le mutazioni somatiche e germinali identificate sostengono l’ipotesi che il prodotto del gene abbia funzione di geneoncosoppressore. Il prodotto proteico del gene NF2 è una proteina detta merlina, o anche schwannomina, la cui funzione non è ...
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La grande scienza. Cronologia scientifica: 1981-1990
1981-1990
1981
Il sistema operativo MS-DOS. Tale sistema, realizzato dalla Microsoft e destinato a dominare nel suo settore, è utilizzato per la prima [...] a ipotizzare che p53 sia un oncogene, ma successive ricerche dimostreranno che p53 è in realtà un geneoncosoppressore; nella forma selvatica protegge dalla formazione di tumori, mentre quando è mutato le cellule trasformate possono sopravvivere ...
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Oncologia
Umberto Veronesi
Francesco Bertolini
Giuseppe Curigliano
Il termine 'cancro' trova origine nella parola greca karkínos, granchio, e con esso si identificano molteplici malattie che colpiscono [...] ed effettori, è l'elemento distintivo di molte ‒ e verosimilmente di tutte ‒ le patologie cancerogene. La perdita del geneoncosoppressore p53 o la scomparsa dei segnali di Fas sono oggi considerate tra le più comuni mutazioni antiapoptotiche. L ...
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Oncogeni e oncosoppressori
Sergio Nasi
La straordinaria architettura dei tessuti del corpo umano dipende da un preciso coordinamento di proliferazione, morte e differenziamento delle cellule che li [...] il triumvirato Rb-p16-ciclina D sembra essere cruciale per la formazione e la progressione di moltissimi tumori.
Il gene p53
Il geneoncosoppressore p53 è uno dei più frequentemente mutati nel cancro: circa il 50% di tutti i tumori nell’uomo hanno ...
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Cellula. Riconoscimento e adesione tra cellule
Guido Tarone
La costituzione di organismi pluricellulari richiede la loro aggregazione in masse che, durante le fasi dello sviluppo embrionale, formeranno [...] della caderina mediante transfezione produce una riduzione delle capacità metastatiche. La caderina funziona quindi come un geneoncosoppressore in quanto, impedendo il distacco dal tumore originario, previene la migrazione delle cellule tumorali nei ...
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retinoblastoma
Tumore intraoculare dell’infanzia che origina dalla trasformazione maligna di cellule retiniche immature. Ha un’incidenza di 1:20.000 nati e si manifesta di solito entro i 3 anni di età. [...] , alle caratteristiche citologiche, all’invasione delle strutture circostanti.
Cause
La trasformazione maligna è legata a mutazioni nel geneoncosoppressore RB1, localizzato sul braccio lungo del cromosoma 13. Nel 30% dei casi il r. è ereditario e ...
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oncosoppressore
oncosoppressóre s. m. [comp. di onco- e soppressore]. – In genetica molecolare, gene che inibisce la proliferazione cellulare; la sua mutazione o inattivazione determina una proliferazione sregolata di cellule che può portare...