Teoria secondo la quale le cellule embrionali si differenziano in successivi stadi di sviluppo. Il termine risale al 17° sec., all’epoca della disputa tra i preformisti, secondo i quali lo sviluppo di [...] il fenotipo dell’individuo, non perdurano nel corso delle successive generazioni; nel momento della produzione dei gameti, infatti, il gene si può riattivare e rimanere poi operativo per tutta la vita in un discendente che lo erediti in questa forma ...
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Sigla di restriction fragment length polymorphism, variazione della lunghezza dei frammenti di restrizione del DNA che si evidenzia con un enzima di restrizione e una sonda appropriata. Le variazioni del [...] della β globina. Anche se il difetto genetico non altera il sito di restrizione, è possibile talvolta mappare ugualmente il gene e identificare i portatori della mutazione misurando l’associazione fra l’RFLP e il difetto in questione in famiglie in ...
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Alternanza non condizionata di vocali, diverse per timbro o quantità, nel vocalismo di una stessa radice o di uno stesso suffisso. È fenomeno largamente documentato nelle lingue sia semitiche sia indoeuropee. [...] nel grado allungato la vocale alternante è lunga. Per es., dato il suffisso indoeuropeo -ter-, riconosciamo il grado zero nel lat. gĕne-tr-ix, il grado normale con ĕ e con ŏ nel gr. γενέτειρα «genitrice» e γενέτορος «progenitore». L’insieme dei gradi ...
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Proteina costituente i filamenti intermedi di cheratina nel citoplasma delle cellule epiteliali. Sono note 30 diverse c., divise in due classi: la I costituita da c. di tipo acido e la II formata da c. [...] i desmosomi al citoplasma circostante.
Gli individui affetti da epidermolisi bollosa semplice (EBS), una malattia della pelle ereditaria autosomica dominante, presentano mutazioni nel gene che codifica K14, una c. di tipo I (peso molecolare 40.000). ...
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Sigla di hereditary nonpolyposis colorectal cancer, usata per indicare una forma di tumore del colon, detta anche sindrome di Lynch, che rappresenta la più comune delle due sindromi cancerose ereditarie [...] , che è 100-1000 volte maggiore di quello delle cellule normali. Di conseguenza aumenta la probabilità che si verifichino mutazioni in geni fondamentali per la regolazione della proliferazione cellulare, quali il gene p53 (➔) o altri oncosoppressori. ...
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Il ruolo dei poteri pubblici
Wayland Kennet
(Master of Arts in History, University of Cambridge, Cambridge, Gran Bretagna)
Joseph Thornton
(Bachelor of Arts in History, University of Oxford, Oxford, [...] , o di una parte della sequenza di esso, è possibile solo se, per un verso, l'identificazione della funzione legata al gene umano o a una parte della sequenza di esso consente nuove possibilità (per esempio, la produzione di nuovi farmaci) e se, per ...
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GRAZIOSI, Franco
Francesco Cassata
(Domenico Pio)
Nacque a Roma il 10 giugno 1923, secondogenito di Elpidio, capodivisione delle Poste di orientamento socialista, nato a Ospedaletto di Romagna, e Irma [...] all’Università di Chicago da Samuel B. Weiss e Tokumasa Nakamoto, dimostrando come entrambe le catene del DNA di un gene fossero trascritte in due molecole di RNA messaggero, diverse e ovviamente complementari. Ma mentre la duplicazione del DNA è ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giorgio Strano
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel corso del Novecento vengono sviluppati diversi metodi per contrastare i fenomeni patologici [...] controllo genetico dell’immunità ai trapianti di tumore. Nel 1937 il patologo inglese Peter A. Gorer (1907-1961) identifica nel gene di un gruppo sanguigno del topo (gruppo II) questo tipo di funzione. Lo studio dei geni di istocompatibilità nel topo ...
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Travolta, John (propr. John Joseph)
Federico Chiacchiari
Attore cinematografico statunitense, nato a Englewood (New Jersey) il 18 febbraio 1954. L'immagine kitsch di Toni Manero vestito di bianco è sopravvissuta [...] dai genitori (il padre di origine italiana e la madre di origine anglo-irlandese), prese lezioni di tip-tap dal fratello di Gene Kelly, Fred, e a 16 anni abbandonò gli studi per dedicarsi al ballo e alla recitazione. Due anni dopo debuttò a Broadway ...
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iperalgesia
Aumentata sensibilità ad avvertire uno stimolo dolorifico. L’i. è causata da alterazioni sia periferiche sia centrali.
Alterazioni periferiche
Questo tipo di alterazioni include la sensibilizzazione [...] seguito a depolarizzazione, alcuni neuropeptidi (➔) (quali la sostanza P e il peptide associato al gene per la calcitonina, ossia CGRP, Calcitonin Gene-Related Peptide). Tali neuropeptidi causano vasodilatazione e un ulteriore aumento della risposta ...
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-gene
– Secondo elemento, atono, di parole composte della terminologia scientifica o tecnica. È variante, ormai disusata, di -geno (di cui ha lo stesso sign.) o si trova in vocaboli derivati dal francese (dove la forma corrispondente è -gène...
gene
gène s. m. [dal ted. Gen, termine coniato (1909) dal botanico e genetista dan. W. L. Johannsen, traendolo dal tema del gr. γένεσις «origine, generazione»]. – In genetica e biologia molecolare, tratto di acido desossiribonucleico (DNA)...