Si hanno almeno quattro significati del termine eteronimo in linguistica (altre accezioni sono relative ad altri ambiti):
(a) Negli studi sulla traduzione, l’eteronimia è una particolare relazione di sinonimia [...] (Dubois et al. 19948: 111).
(c) Nella tradizione grammaticale italiana, in un senso più ristretto rispetto al precedente, sono non si usano capro o caprone) / capra. Oltre che al genere, l’eteronimia può essere riferita anche al numero (per es. nei ...
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Oltre che come rafforzativo (come avverbio: è proprio un genio; o come aggettivo: ce la farà con le sue proprie forze; ➔ avverbi; ➔ aggettivi), proprio è usato come aggettivo possessivo e, a differenza [...] al soggetto, si può ricorrere a di lui, di lei, che indica il genere del referente. Questa forma, se anteposta al nome, è antiquata e, oggi, cui si riferisce proprio coincide con il soggetto grammaticale o con un soggetto espresso: talvolta, infatti ...
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ANALISI GRAMMATICALE
L’analisi grammaticale identifica il valore grammaticale delle parti del discorso che compongono un ➔periodo e, nel caso queste siano variabili, le forme che assumono per effetto [...] della ➔flessione: il genere (maschile o femminile), il numero (singolare o plurale), la persona (prima, seconda, terza). Le parti sono:
Qui di seguito abbiamo un esempio di analisi grammaticale
Uffa! Piove talmente tanto che Giulio e io abbiamo ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] un’azione di sviluppo, di arricchimento lessicale e grammaticale, affiancata in questo dalle nuove maggiori esigenze della vita di metaplasmi di coniugazione e declinazione, di mutamenti di genere e di numero; nella sintassi, la confusione nell’uso ...
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In genere, tendenza a dare particolare importanza alla funzione di ciò che si considera, a vedere un problema sotto l’aspetto della funzionalità.
Architettura
Tendenza a considerare i principi e le basi [...] Otremba in Germania, S. Leszczycki in Polonia, e in genere i membri della Commissione per i metodi della regionalizzazione economica dell ha per oggetto di studio le funzioni (grammaticali, sintattiche, distintive, significative ecc.), inerenti per ...
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Ogni cosa che il soggetto percepisce come diversa da sé ed esterna, quindi tutto ciò che è pensato, in quanto si distingue sia dal soggetto pensante sia dall’atto con cui è pensato (per lo più contrapposto [...] una forma definita e sia opera del lavoro umano.
Arte
Protagonista nel genere pittorico della natura morta, l’o. è al centro delle ricerche il soggetto dell’azione costituisce il soggetto grammaticale e quella che rappresenta l’oggetto dell’azione ...
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In linguistica e grammatica, un aspetto della categoria grammaticale del numero che, contrapposto al singolare (e, dove esiste, al duale, triale e quattrale), indica che le persone o le cose sono più di [...] spesso conservata nella scrittura quando ha una giustificazione etimologica (socia-socie, regia-regie, provincia-province o provincie) e in genere quando la -c- o la -g- è preceduta immediatamente da vocale tonica (micia-micie o mice, grigia-grigie o ...
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soggetto Argomento, tema oppure la persona o la cosa che viene presa in considerazione per determinati motivi. filosofia Come termine filosofico, s. ha assunto un significato che per certi aspetti è esattamente [...] inerisce. Di qui poi l’uso del termine per designare, in genere, la coscienza e il pensiero, e quello di ‘oggetto’ per pur non essendo sintatticamente il s. della proposizione (s. grammaticale), indica tuttavia la persona che compie l’azione; un s. ...
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Modo in cui è concepito lo sviluppo dell’azione indicata da un verbo; si parla quindi di a. imperfettivo o perfettivo. In molte lingue è una categoria autonoma; in alcune coesiste con la categoria del [...] con il tema dell’aoristo, che nell’indicativo è in genere proiettato nel passato, ma che negli altri modi è indifferente imperfettivo a quello perfettivo. Nelle lingue in cui ha rilievo grammaticale solo il tempo, si può ugualmente parlare di a. ...
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In linguistica si dice: a) in sede storica, di fase linguistica caratterizzata da assenza di paradigmi oppure da uno stato embrionale degli stessi, rispetto a una fase successiva grammaticalizzata che [...] perché non incanalata affatto, o ancora non compiutamente, nell’ordinamento grammaticale; d) in sede di teoria dell’espressione, di un fase p. e quella agrammaticale si alternano in genere con estrema facilità e possono anche essere simultanee ...
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genere
gènere s. m. [dal lat. genus -nĕris, affine a gignĕre «generare» e alle voci gr. γένος «genere, stirpe», γένεσις «origine», γίγνομαι «nascere»]. – 1. Nel suo sign. più ampio, termine indicante una nozione che comprende in sé più specie...
neutro
nèutro agg. [dal lat. neuter -tra -trum]. – 1. Che non è né l’uno né l’altro di due fatti o stati che si considerano antitetici o contrapponibili. In partic.: a. In grammatica, genere n. (o semplicem. neutro come s. m., dal lat. neutrum...