Poeta (Sorrento 1544 - Roma 1595). Tra i maggiori poeti italiani del Cinquecento, nelle sue opere appaiono già rappresentate le aspirazioni e le contraddizioni dell'uomo moderno. Dopo la composizione della [...] sia dal punto di vista linguistico, sia da quello del gusto letterario. Risale forse agli ultimi mesi di S. Anna la mediocre in Re Torrismondo), desideroso di cimentarsi anche nell'altro grande genere di poesia; ma è freddo e impacciato, anche se ...
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Centro abitato di dimensioni demografiche non correttamente definibili a priori, comunque non troppo modeste, sede di attività economiche in assoluta prevalenza extra-agricole e soprattutto terziarie, [...] sec. a.C. si contavano però già numerosissime pòleis. In genere la polis era disposta attorno a una rocca, chiamata poi acropoli . immaginarie), ma anche come soggetto pittorico e letterario. È nell’edilizia ottocentesca che la concezione geometrica ...
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Poeta (Bosisio, od. Bosisio Parini, 1729 - Milano 1799). Ordinato, senza vocazione, prete (1754), accettò il programma dell'Illuminismo e intese la poesia come forza educativa all'«utile», adottando spesso [...] Il Giorno, capolavoro di P., poema unico nel suo genere; satiricamente didattico, in quanto il poeta, forse parodiando artista ormai in grado di sintetizzare in un'opera di alto pregio letterario le più vitali istanze del suo tempo. Anche le Odi (1a ...
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PETRARCA, Francesco
Enrico Carrara
Nella gloria della poesia italiana è il secondo, dopo Dante e prima del Boccaccio, dei suoi grandi e venerati patriarchi; ma nella storia della formazione spirituale [...] Apologia è uno dei più vivi seritti del P. L'erudizione storica e letteraria, l'esperienza più vasta di nazioni e di uomini, sono ad ora se i Trionfi siano la storia sentimentale del poeta o del genere umano; è da ritenere che dapprima ci fu quella e ...
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Le ricerche per sapere quando fu sostituito il nome di filosofo e quindi filosofia al termine sofo (o sofista) e sofia, hanno un interesse puramente filologico, poiché quel che importa alla filosofia è [...] forma della sua filosofia è il dialogo, non come ornamento letterario, ma come l'unica che corrisponde alla natura del suo può essere concepita come anteriore all'atto, la potenza in genere non può essere il principio della realtà, non avendo in ...
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Parte introduttiva di Stanisław Tabaczyński
Nell'ultimo decennio l'evoluzione delle impostazioni filosofiche, teoriche e metodologiche delle scienze umane ha subito una marcata accelerazione. Alcuni autori [...] a queste genti il crollo della civiltà dell'Indo. I testi letterari, specie buddhisti, mettono in evidenza ciò che l'a. stenta invece asiatico, e la presenza in quest'ultima area di un genere di banano (Eumusa) domesticata in Nuova Guinea. Una più ...
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SICILIA (A. T., 27-28-29)
Attilio MORI
Ramiro FABIANI
Fabrizio CORTESI
Mario SALFI
Biagio PACE
Giovanni PUGLIESE CARRATELLI
Gaetano Mario COLUMBA
Secondina Lorenzina CESANO
Carlo Alfonso NALLINO
Ernesto [...] . e a E. le formazioni ora ricordate, che dànno in genere molto facile presa all'erosione, onde le frane, i calanchi, giurista al-Māzarī (morto nel 1141). Del resto la cultura letteraria araba fiorì ancora alla corte dei re normanni. Palazzi, moschee ...
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PLATONE (Πλάτων, Plato)
Goffredo COPPOLA
Guido CALOGERO
Bruno NARDI
La vita. - Secondo la datazione più attendibile, che è quella di Apollodoro, P. nacque ad Atene nel primo anno dell'Olimpiade 88ª, [...] della serietà con lo scherzo, sa perciò trovare il suo genio, massimo erede e campione della malizia attico-sofistica e della chi crede che il Protagora sia addirittura il primo scritto letterario-filosofico di P., da lui composto (insieme con alcuni ...
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MEDIOEVO
Giorgio FALCO
Angelo MONTEVERDI
. Il concetto di Medioevo, cioè di un periodo storico compreso fra l'antichità e l'età contemporanea, nasce tra il Quattro e il Cinquecento nelle grandi [...] a intendere i testi sacri e profani, a comporre ogni genere di scrittura, a ragionare dei problemi che occupano tutte le duravano in onore le scuole fondate da Gregorio Magno; ma la vita letteraria vi fu per due secoli poco meno che nulla. E nulla fu ...
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. Caratteristiche della scrittura alfabetica. - Per una lunga serie di secoli l'antichità ha conosciuto varî sistemi di scrittura (v.), ciascuno dei quali, sia che fosse sorto e si fosse sviluppato indipendentemente, [...] dell'ignorante e dell'analfabeta contro il superficiale illuminismo letterario del popolo, ora anche ai fini d'una strumentale non obbligò i compositori e gli strumentisti ad uniformarsi al genere di scrittura usata per le voci. È da aggiungere che, ...
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letterario
letteràrio agg. [dal lat. litterarius, der. di littĕra «lettera»]. – 1. a. Di opera dell’ingegno che appartiene alla letteratura (in contrapp. a opere d’altro genere, tecniche, didattiche, scientifiche, opere musicali, opere d’arte,...
genere
gènere s. m. [dal lat. genus -nĕris, affine a gignĕre «generare» e alle voci gr. γένος «genere, stirpe», γένεσις «origine», γίγνομαι «nascere»]. – 1. Nel suo sign. più ampio, termine indicante una nozione che comprende in sé più specie...