. Celebre famiglia di pittori che inizia e suscita, dai primi decennî del '400 ai primi del '500, la nuova e gloriosa pittura veneziana. Iacopo nato, si crede, nei primi anni del sec. XV da Niccolò battistagno, [...] d'Este, ma poco giova alla sua fama e a chiarire la sua incerta fisionomia. Le Madonne palesano il seguace di GentiledaFabriano, minore di nobiltà, se si eccettui forse la Madonna fiorentina, minore assai nello smalto del colore, gustoso per sé ma ...
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LATERANO
Antonio Maria COLINI
Carlo CECCHELLI
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. La regione e il complesso monumentale traggono il nome da coloro che vi possedettero in antico sontuose case di abitazione. Furono essi i Plauzî Laterani, [...] Rinascimento era stato deturpato da pilastri (su cui tuttavia vennero gli affreschi di GentiledaFabriano e del Pisanello) ebbe piani primo e secondo il Museo missionario etnologico fondato da Pio XI (1926), comprendente i documenti della storia ...
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VELLETRI (A. T., 24-25-26 bis)
Roberto ALMAGIA
Ignazio Carlo GAVINI
Giuseppe LUGLI
Giovanni COLASANTI
Antichissima città del Lazio meridionale, situata a 350 m. s. m. su uno sperone che scende dal [...] barocche. Il pregevole soffitto del 1723 è l'opera migliore del restauro barocco. Il museo capitolare contiene pitture di GentiledaFabriano e di Antoniazzo Romano, una preziosa croce a smalti, reliquiarî, codici e pergamene miniate.
La chiesa di S ...
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Architetto. Nacque a Bissone, sul lago di Lugano, nel 1599; morì suicida a Roma il 2 agosto 1667. Solo verso il 1628 mutò in Borromini il suo vero cognome: Castello. Venuto giovanissimo a Roma, portò con [...] resto ogni periodo di sincera vitalità artistica, il B. distrusse la basilica Lateranense medievale con gli affreschi di GentiledaFabriano e del Pisanello, ma è giusto riconoscere che nello stesso tempo ci ha lasciato un saggio compiuto della sua ...
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. In senso specifico religioso, il termine epifania (ἐπιϕανεια "manifestazione") era usato dai Greci per indicare l'azione d'una divinità, che, invisibilmeme presente, con un segno qualsiasi (visione, [...] . Il viaggio dei Re, già indicato dall'arte bizantina e romanica, si sviluppa trionfalmente nell'arte italiana con GentiledaFabriano, Pisanello, B. Gozzoli, spiegando tutta la pompa di costumi, che si poteva ammirare nei cortei dei Magi a ...
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Città dell'Ungheria e sua antica fortezza, sulla destra del Danubio, presso gli ultimi contrafforti dei monti Pilis, che il fiume incide per aprirsi il varco verso la pianura ungherese, 156 m. s. m., sede [...] Kolozsvár, il più antico pittore ungherese di tavole che si conosca, seguace in parte di GentiledaFabriano; le opere del monogrammista B.E. (1498), del maestro di Jánosrét, del monogrammista M.S. (1506), il più notevole rappresentante della pittura ...
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VENTURI, Adolfo
Pietro Toesca
Storico dell'arte. Nacque a Modena il 4 settembre 1856. Autodidatta, nella sua città, sempre illustre negli studî storici, si volse prima a ricerche sulla Galleria Estense, [...] , in Le gallerie nazionali italiane e in altre riviste, rammentiamo: Tesori inediti dell'arte a Roma (Roma 1896); GentiledaFabriano e il Pisanello (Firenze 1896); La Madonna (Milano 1900); Botticelli (Roma 1925); Il Correggio (ivi 1926); Studi dal ...
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. Niccolò di Liberatore di Giacomo nacque in Foligno verso il 1430. Il nome di Alunno, datogli dal Vasari, deriva da erronea interpretazione di una scritta da lui apposta ad una predella del 1492, ora [...] venne a contatto con opere dei Vivarini e di Carlo Crivelli. Da allora il suo disegno diviene più netto e tagliente, i tratti dipende da Benozzo e dall'A; e da lui muove Fiorenzo di Lorenzo, Francesco di GentiledaFabriano, Lorenzo Il da Sanseverino, ...
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Tavola dipinta, per lo più da altare. L'etimologia della parola è incerta; essa deriva probabilmente dal greci εἰκων "immagine". Sinonima è la voce pala.
Il legno scelto per le ancone era di solito quello [...] Firenze, furono sostituite al principio del'400 dall'ancona a tavola unica sormontata da cuspidi quale ci appare per esempio nell'Adorazione dei Magi di GentiledaFabriano o nella Deposizione dell'Angelico; tipo che poi si semplificò ancora perdendo ...
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Pittore, nato a Siena il 13 settembre 1436, e ivi morto circa nel 1518. Dalla moglie, Alessandra di Bernardino Cesari, ebbe sei figli, uno dei quali, Gerolamo, seguitò la sua arte. Scolaro del Vecchietta, [...] della Galleria di Siena, e, di poco posteriore, l'Adorazione della raccolta Abdy a Londra, già attribuita a GentiledaFabriano. Già in questi dipinti sono palesi gl'influssi di Matteo di Giovanni. Ancora più evidenti essi appaiono nella composizione ...
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