Religione e società
Guido Formigoni
L’epoca della Restaurazione aveva visto all’opera su scala europea una tendenza a riscoprire i legami tra civiltà e religione, all’ombra della prevalente tradizione [...] . Sicuramente più ridotto fu invece il numero deivescovi che si ispirarono a queste posizioni: nel 1869 Ginsborg, Einaudi, Torino 2007, pp. 423-450.
A. Gambasin, Gerarchia e laicato in Italia nel secondo Ottocento, Antenore, Padova 1969.
A. ...
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Il potere politico del papa
Diego Quaglioni
«Il carattere duplice del regno papale»
In un appunto del 1930, vergato a mo’ di recensione di un articolo apparso sulla «Nuova Antologia» nel giugno dell’anno [...] p. x.
23 G. Galasso, Le forme del potere, classi e gerarchie sociali, in Storia d’Italia, I, I caratteri generali, Torino 1972, «al solo papa spettano il trasferimento e la deposizione deivescovi»; «il papa può giudicare di questioni ereditarie in ...
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Feudalesimo
Giovanni Tabacco
Premessa
Il linguaggio relativo al feudalesimo è di origine rigorosamente giuridica, ma ha avuto tali sviluppi semantici nella cultura moderna che le definizioni e le riflessioni [...] Stato organicamente feudale, nel senso di una gerarchia di signorie territoriali, coordinate fra loro a G., Formazione e caratteri delle signorie di castello e dei poteri territoriali deivescovi sulle città nella Langobardia del secolo X, in "Aevum ...
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URBANO V, beato
Michel Hayez
Guillaume Grimoard nacque a Grizac (Francia, Lozère) intorno al 1310 da Guillaume, signore locale - il papa accolse il padre ad Avignone, dove morì quasi centenario il 13 [...] di Montferrand, imparentata con gli Aigrefeuille, tutte famiglie vassalle deivescovi di Mende. Fu condotto al fonte battesimale da Elzéar di evitò una frattura con la gerarchia. Lo stesso accadde nel caso dei senesi Giovanni Colombini e Francesco ...
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Feudalità ecclesiastiche e laiche, regno di Sicilia
EErrico Cuozzo
Nobiltà e aristocrazia
Nel Regno svevo di Sicilia erano attive e operanti almeno due concezioni della nobiltà, che ora esamineremo. [...] origine longobarda, entrarono a far parte della gerarchia vassallatica, riottenendo a titolo feudale le appartenuti ai re normanni, perché le norme per l'elezione deivescovi, emanate dal concilio lateranense del 1215, divennero operanti soltanto ...
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Sergio Lariccia
Abstract
Vengono esaminati il significato e le norme dei Patti lateranensi stipulati l’11 febbraio 1929 fra l’Italia e la Santa Sede, con particolare riferimento alle disposizioni del [...] di soggezione speciale che legava gli ecclesiastici alla gerarchia; la revoca del nulla osta privava l’ecclesiastico .) e quella che prevedeva l’obbligo del giuramento da parte deivescovi (art. 20 conc.) non si giustificavano alla luce della ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Pietro Giannone
Giuseppe Ricuperati
La fama europea di Giannone fu legata all’Istoria civile del Regno di Napoli, ma esisteva un altro Giannone, quello del Triregno, opera intercettata dall’Inquisizione [...] non solo di negare l’ordinazione deivescovi, il purgatorio, i miracoli, l’intercessione dei santi, ma anche singole e specifiche la geografia, ma, dopo aver organizzato una minuziosa gerarchia, che separava il clero dai credenti, aveva preteso ...
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Assise di Ariano
Ortensio Zecchino
"La voce Assisa ebbe nei mezzi tempi vario e diverso significato. Pare che in principio venissero così chiamate le pubbliche assemblee, che formavano le leggi e giudicavano [...] come pericolosi attentatori di qualsiasi autorità e gerarchia non soltanto ecclesiastica.
Con massima severità furono di Palermo, III, Palermo 1651.
P. Sarnelli, Cronologia deiVescovi e Arcivescovi Sipontini, Manfredonia 1680.
F. Ughelli, Italia ...
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Feudalità ecclesiastiche e laiche, regno di Germania
KKnut Schulz
La vita di Federico II e gli anni in cui regnò rappresentano soprattutto per il Regno di Germania un periodo di rivolgimento, sia sotto [...] sovranità tedesca ‒, vale a dire innanzitutto la libera elezione deivescovi da parte del capitolo, la facoltà di appello senza l'ordinamento dello Heerschild con la sua struttura gerarchica e, dall'altro, l'istituto della ministerialità che ...
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JACOVACCI (Jacovazzi, Jacobacci, Giacovazzi, de Jacobatiis), Domenico
Rotraud Becker
Nacque a Roma, probabilmente il 2 luglio 1444, da Cristoforo, di famiglia nobile residente nel rione S. Eustachio, [...] diversi benefici minori, l'8 nov. 1511 il papa gli conferì il vescovato di Nocera de' Pagani, suffraganeo di Salerno. Lo J. non si concetto e la storia dei concili. Segue una prima parte principale che tratta della gerarchiadei membri del concilio, ...
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gerarchia
gerarchìa s. f. [dal gr. tardo ἱεραρχία; v. gerarca]. – 1. a. In origine, soprattutto nell’àmbito cristiano greco, l’amministrazione delle cose sacre, in quanto comportava un ordine scalare, e l’ordine stesso. Di qui, nel diritto...
vescovo
véscovo s. m. [lat. epĭscŏpus, dal gr. ἐπίσκοπος, propr. «ispettore, sovrintendente»]. – 1. Nel periodo ellenistico, soprintendente a varî uffici di carattere sacro o profano. 2. a. Nel cristianesimo primitivo, e in molte Chiese cristiane...