Antropologia
Rapporto socialmente riconosciuto fra individui legati da consanguineità reale o fittizia.
In quanto oggetto di analisi antropologica la p. ha complessi rapporti di continuità e di rottura [...] cui i parenti hanno in comune un solo ascendente; bilaterale se hanno in comune due ascendenti: tale è il caso dei fratelli germani (che hanno in comune il padre e la madre); i fratelli che hanno in comune solo un genitore sono pertanto unilaterali e ...
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Nella vecchia nomenclatura delle parti della linguistica, ramo della scienza linguistica che studia i suoni, o fonemi, articolati dall’apparato di fonazione umano allo scopo di significare.
La f. si distingue [...] la legge di Grimm, completata e precisata da quella di Verner, sulla mutazione consonantica (o prima Lautverschiebung) del germanico; la legge di Osthoff, sull’abbreviamento, in greco, di una vocale originariamente lunga davanti alle liquide λ e ...
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BARTOLI, Matteo Giulio
Tullio De Mauro
Nacque ad Albona d'Istria il 22 sett. 1873. Compi gli studi universitari a Vienna, dove gli fu maestro W. Meyer-Lúbke, a Strasburgo, dove gli fu "maestro e collega" [...] da coloro che avevano una profonda esperienza di studi romanzi: J. Rousselot in Francia, H. Schuchardt e Joh. Schinidt in Germania, G. I. Ascoli in Italia; agli inizi del secolo furono riprese dal dialettologo romanista J.-L. Gillièron in Francia.
Il ...
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I verbi sintagmatici sono verbi polirematici (cioè composti da più elementi; ➔ polirematiche, parole) come andare giù, tirare su, venire fuori, mettere sotto, ecc., che hanno la struttura verbo + particella. [...] che esistono verbi sintagmatici nei dialetti meridionali, e si mette ormai in dubbio anche che sia il contatto con l’area germanica a intaccare il tipico modello romanzo, cioè la forma sintetica. Così Vicario (1997: 241) fa notare che nel periodo di ...
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PETRETTINI, Giovanni
Giorgio Piras
PETRETTINI, Giovanni. – Nacque a Corfù, il 12 settembre 1793, da Giorgio e Angelica Canaliotti. La famiglia paterna era nobile, distinta da quella, sempre corcirese, [...] della stessa nazione, insistendo per Dante, con evidente allusione filoaustriaca, sul ruolo pacificatore sovranazionale dell’impero germanico (Orazione intorno ad Omero e a Dante, pubblica prolusione letta nella grand’aula dell’I.R. Università ...
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Indoeuropei
Franco De Renzo
Tanti popoli, un'unica famiglia linguistica
Chi potrebbe sostenere, a prima vista, che vi sia una profonda affinità tra italiano, greco, albanese, tedesco, persiano e sanscrito? [...] nel 19° secolo, la ricerca linguistica s'intensificò, fino a includere nell'indoeuropeo molte altre lingue, dal persiano al germanico, allo slavo. Alcuni studiosi, tra i quali il danese Raymund Rask e i tedeschi Friedrich Schlegel e Franz Bopp ...
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(XV, p. 338)
Filologia classica. - Nell'ultimo sessantennio la f. classica − intesa come disciplina rivolta allo studio dei testi greci e latini antichi con particolare attenzione alla loro trasmissione, [...] di testi che ha come suo oggetto d'indagine; via via che si passa dai primi secoli medievali (quando il dominio germanico a prevalente cultura orale limita molto lo scritto) agli ultimi, la produzione di testi si moltiplica, molti sono ancora inediti ...
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Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] di un idioma volgare avvenne proprio in una situazione di bilinguismo romanzo-germanico: i Giuramenti di Strasburgo dell’842, che sancirono l’alleanza fra Ludovico il Germanico e Carlo il Calvo, figli di Ludovico il Pio, furono redatti in ...
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Agli inizi del XXI secolo sono 873 le entità statali riconosciute dalla comunità internazionale, a cui ne vanno aggiunte altre il cui status, però, non è ancora ratificato: come è facile immaginare, un [...] «gli abitanti di» e le «cose attinenti a» non solo quando la distanza dalla ‘base’ sia netta: Germania, ma tedesco (esiste però anche germanico, perlopiù a valenza «tedesco antico»); anche, quando non si riescano ad applicare i canonici -e(n)se ...
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Diritto
Si chiama c. fortuito qualunque accadimento che renda inevitabile il verificarsi di un evento, costituendo l’unica causa efficiente di esso. Non ha valore concreto la distinzione tra c. fortuito [...] un c. retto, l’antico nominativo, e un c. obliquo che riassume le funzioni di tutti gli altri casi), quattro il germanico mantenutisi nel tedesco moderno. L’italiano, come le altre lingue romanze moderne, ha quasi perduto l’alterazione del nome nei c ...
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