BENE da Firenze
Nacque, a quanto affermò egli stesso, a Firenze, in data imprecisata, ma sicuramente dopo la metà del sec. XII. È probabile che compisse gli studi a Bologna, dove negli anni intomo agli [...] , cod. VII).
Seguendo il metodo dialettico, la Summa offre alla rinfusa un'ampia trattazione di problemi grammaticali - gerundi supini, aggettivi, prefissi, ortografia e morfologia - e si distingue per l'indipendenza di giudizio su varie questioni ...
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Graziadio Isaia Ascoli, nato a Gorizia nel 1829 da ricca famiglia ebraica e formatosi nell’ambiente plurilingue della città, si dedicò da autodidatta allo studio delle lingue e della linguistica, pubblicando [...] che, eziandio, laonde, tuttavolta); gli avverbi (almanco, di leggieri, imprima, peranco, poscia); l’uso di participi e gerundi, di costrutti con l’infinito, di nessi relativi («Contro la quale affermazione», ecc.).
Anche l’ordine artificioso delle ...
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PIZZUTO, Antonio
Rosalba Galvagno
PIZZUTO, Antonio (Antonino). – Nacque a Palermo il 14 maggio 1893, primogenito di Giovanni, avvocato, e di Maria Amico, poetessa e cultrice di musica, figlia di Ugo [...] poi radicale, dei modi finiti del verbo e della sua coniugazione. Le forme verbali superstiti – infiniti, participi e gerundi – vengono assimilate alla classe dei nomi, sicché una sorta di paratassi, di ordinamento agerarchico di parole, occupa le ...
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Nacque a Pescasseroli (L’Aquila) il 25 febbraio 1866. Compiuti gli studi medio-superiori a Napoli, scampò al terremoto di Casamicciola (luglio 1883), in cui perse i genitori e la sorella, e fu accolto [...] , solo (che); avverbi ‘frasali’ (effettivamente, teoricamente, precisamente, probabilmente, ecc.) ed elementi affini (quali i gerundi di transizione discorsiva: concludendo, riassumendo, ecc.); e segnali discorsivi quali allora o dunque.
Di questi ...
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Le iscrizioni e le lapidi rientrano nelle «scritture d’apparato» (Petrucci 1986) e si distinguono, tanto per il diverso supporto materiale (la pietra o il bronzo), quanto sul piano linguistico e testuale, [...] inoltre le dittologie (dedica e consacra), le anafore di preposizioni (di fede e di lealtà), i participi e i gerundi e, a livello lessicale, gli aulicismi (avìto, strenuamente, auspicio, onusto, ove locativo).
Sul piano testuale, è notevole anzitutto ...
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quasi
Riccardo Ambrosini
1. Dell'avverbio q. le attestazioni, 39 nella Vita Nuova (una, nel latino di Geremia [Lament. 1 1] citato in XXVIII 1 Quomodo sedet sola civilas plena populo! facta est quasi [...] VIII 24; Pd XVIII 74 quasi congratulando a lor pasture, e XXXI 121.
4.4. Nel Convivio quest'uso è più frequente con il gerundio: I III 4 peregrino, quasi mendicando, sono andato; II II 5 e IV XXIX 4 quasi esclamando (cfr. Vn XXV 9 quasi recitando lo ...
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LUCREZIO (T. Lucretius Carus)
Ettore Bignone
Poeta romano del sec. I a. C. Nulla sappiamo della sua vita, se non due date incerte della nascita e della morte, e una tragica notizia di suicidio per un [...] intime sorgenti di espressione. Le inflessioni arcaiche nella declinazione (come i genitivi in -ai) o nella flessione (come i gerundî in -undi) gli antichi vocalismi (come moenera), certa gravezza di prefissi (come indugredi), le tmesi ardite (disque ...
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SINTASSI
Giacomo Devoto
. La sintassi è una delle quattro partizioni fondamentali della linguistica (insieme con la fonetica, la morfologia e la semantica). Essa studia la struttura della frase, gli [...] di proposizioni dipendenti mostra invece il latino. Una nuova tendenza "coordinante", accompagnata però da largo uso del gerundio, si ritrova in italiano. È prevedibile un ulteriore alleggerimento della struttura del periodo per lo stesso motivo già ...
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Di fronte a quella che appare come una caratteristica strutturale del ➔ lessico delle lingue, l’essere cioè costituito da una massa di parole sterminata e incontrollabile, è naturale chiedersi: è possibile [...] delle lingue. Ad es., nel caso dell’italiano (ma anche di altre lingue) molte forme nominali del verbo (infiniti, participi, gerundi) sono diventate nomi, al punto che i dizionari li registrano come entrate autonome e che la loro origine verbale non ...
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latinismi
Bruno Migliorini
Non c'è bisogno di ricordare quale importanza abbia avuto durante i secoli l'arricchimento del lessico italiano (come del resto quello delle altre lingue europee occidentali) [...] che sola in te sidi): si tratta di forme latine singole, come anche l'eràmo di Pg XXXII 35, come i gerundi balbuziendo ed esuriendo, come parecchi participi passati (e tempi composti formati con essi): è adulto, affetto, è àuso, ebber commota, sarà ...
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gerundio
gerùndio s. m. [dal lat. tardo gerundium, der., come gerundivus, di gerundus = gerendus, part. fut. passivo di gerĕre «compiere»; propr.: il modo che indica l’azione da compiere]. – Modo nominale del verbo, derivato in italiano, come...
gerundivo
s. m. [dal lat. tardo gerundivus (modus); v. gerundio]. – Categoria morfologica del verbo latino, non conservatasi nelle lingue romanze; aveva natura aggettivale, caratterizzata, come il gerundio, dal suffisso -nd- (laudandus, timendus,...