Il soggetto (dal lat. subiĕctu(m) «che sta sotto», calco del gr. hypókeímenon) indica una funzione grammaticale fondamentale nella frase, insieme a quelle di ➔ oggetto e di predicato (➔ predicato, tipi [...] gelato, tornò a casa
(da non confondere con Andrea, mangiato il gelato, tornò a casa con subordinata parentetica).
Col gerundio sono possibili fenomeni di ‘sollevamento’:
(48) essendo arrivato in ritardo, Marco non poté vedere il film → essendo Marco ...
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e
Riccardo Ambrosini
. 1. È la voce più frequente nelle opere di D., con 8.670 attestazioni, di cui 642 nella Vita Nuova (+ 33 ed), 463 nelle Rime (35 ed; in XCI 28 l'articolo i si elide dopo e: E' [...] , soprattutto, all'inizio di proposizioni e di frasi (e, in queste posizioni, di fronte a congiunzioni, avverbi, pronomi e gerundi), ove conferiscono al discorso non soltanto una continuità formale, ma, nell'imitazione dello stile di testi sacri e di ...
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mi (me, m', mee, mel, men)
Riccardo Ambrosini
1. Le forme oblique del pronome di I singol. comprendono quelle toniche, me, usata dopo preposizione tranne in un limitato numero di casi in alcuni dei quali [...] scema, nella stessa sede del verso).
8. L'enclisi del pronome è di norma con il gerundio, l'infinito e il participio, specialmente nell'uso assoluto, e con l'imperativo.
8.1. I gerundi con enclisi di -mi (2 con -m', di fronte a io, in Pd XXII 152 ...
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sì (sie)
Riccardo Ambrosini
1. L'avverbio sì - 136 volte nella Vita Nuova, 123 nelle Rime, 540 nel Convivio e 798 nella Commedia; in rima di Pg XXIII 8 l'epitetico sìe - raramente ha funzione affermativa, [...] (XXXV 4 però che... è... manifesto, sì nollo dividerò), dopo participio assoluto (XII 9 dette queste parole, sì disparve; XXXIX 2), dopo gerundio (XIV 7, XXIII 3, e 13 parlandomi così, sì mi cessò la forte fantasia; XXXII 2, Cv IV XXIII 6 Tornando… a ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] corte e costumato»: I, 87), i costrutti latineggianti (per es., le oggettive sullo schema latino di accusativo e infinito), i gerundi assoluti («avvenne che egli si trovò un giorno, desinando messer Cane, davanti da lui»: Dec. I, 7, 10), i participi ...
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I primi testi volgari d’area italiana sono tradizionalmente considerati i Placiti capuani (marzo 960 - ottobre 963): un debutto tardo rispetto a quello francese (i Giuramenti di Strasburgo, primo documento [...] passi come «quelli avere più merito che hanno più periculo e più obligo» (Niccolò Machiavelli, Il Principe XX, 4); i gerundi assoluti del tipo «e se per isciagura, essendoci tu, ce ne venisse alcuna [delle male brigate]» (Giovanni Boccaccio, Dec. V ...
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La pragmatica è il settore degli studi linguistici e semiotici che si occupa del rapporto fra i segni e i loro utenti, ovvero dell’uso dei segni, che ha sempre luogo in un contesto. Preannunciata dal filosofo [...] non restrittive: le province di Pola e di Fiume, che ora appartengono alla Croazia ...; frasi concessive e temporali; gerundi e participi aggiunti) e formano un vasto insieme dalle proprietà non sempre omogenee.
Un esempio con più presupposizioni ...
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TURCHI.
Ettore ROSSI
Carlo TAGLIAVINI
Ernst KUHNEL
Egon WELLESZ
Sommario: Etnologia e storia (p. 519); Le lingue turche (p. 523); La lingua 'osmānlï (p. 526); Letterature (p. 527); Arte (p. 533); [...] l'aoristo durur "sta, è" di durmak non ancora fissatosi nella forma moderna della copula dir "è"; mantenimento di forme gerundive in -meýin, -igek, ecc., che appaiono già arcaiche nel sec. XVII; comparativo in -rek scomparso dal sec. XVII; minor uso ...
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La Prosa del Duecento – Introduzione
Cesare Segre
I. Quando all'orizzonte della cultura italiana appaiono i primi albori d'una letteratura volgare, il paesaggio che si rivela, sempre più nitido, alla [...] . Andonne inverso la magione di colei», XCIX); tra le subordinate sono più frequenti le relative, le consecutive, i gerundi, e raramente si giunge a un grado di subordinazione superiore al secondo. La complessità sintattica riflette, in genere, il ...
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INDIA (A. T., 93-94)
Umberto TOSCHI
Fabrizio CORTESI
Mario SALFI
Umberto TOSCHI
Egon von EICKSTEDT
Renato BIASUTTI
Ambrogio BALLINI
Alberto PINCHERLE
Umberto TOSCHI
Umberto TOSCHI
Gennaro MONDAINI
Giuseppe [...] anche maggiore che per la flessione nominale, di forme multiple in confronto al vedico: forme d'infinito, da 12 a una; di gerundio da 3, comunemente a 2; riduzione delle varie specie di aoristo, e sempre minor uso di esso; d) di contro: creazione di ...
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gerundio
gerùndio s. m. [dal lat. tardo gerundium, der., come gerundivus, di gerundus = gerendus, part. fut. passivo di gerĕre «compiere»; propr.: il modo che indica l’azione da compiere]. – Modo nominale del verbo, derivato in italiano, come...
gerundivo
s. m. [dal lat. tardo gerundivus (modus); v. gerundio]. – Categoria morfologica del verbo latino, non conservatasi nelle lingue romanze; aveva natura aggettivale, caratterizzata, come il gerundio, dal suffisso -nd- (laudandus, timendus,...