Il nome classico di Etiopia (dal gr. αἰϑίοψ "che ha la faccia bruciata" da αἴϑω "brucio" e ὄψ "faccia"; toponimo: gr. Αἰϑιοπία[χώρα], lat. Aethiopia [regio]) che già serviva a indicare tutta la parte del [...] presso le genti cuscitiche, aveva a sua divinità suprema la volta celeste, il Dio-Cielo, che si venerava sulle vette dei monti il convento di Ḥārah Zuwēlah al Cairo, e i conventi abissini a Gerusalemme (Dēr-Sulṭān) e D. Gannat. Per due secoli (XV, XVI ...
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. Quel gruppo di tribù appartenente alla grande famiglia etnica semitica che nell'ultimo quarto del secondo millennio a. C. occupò la Palestina e si costituì in unità nazionale si diede dapprima il nome [...] personaggio misterioso, che infine gli si svela come un messaggero celeste e gli muta il nome in quello di Israele. nell'idolatria, poiché Geroboamo, per allontanare il popolo dal tempio di Gerusalemme, istituì a Bethel e a Dan il culto del vitello d ...
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(dal lat. calendarium; fr. calendrier; sp. calendario; ted. Kalender; ingl. calendar).
Sommario: Generalità, p. 392; Il calendario dei primitivi, p. 393; Calendarî dell'America antica, p. 393; Calendarî [...] e civile: il primo è esattamente la durata del fenomeno celeste preso come base (p. es. l'apparente rivoluzione del sole mesi dell'anno, con le loro feste, composte da Giuseppe di Gerusalemme (Macerata 1615 e in Il Folklore italiano, II, 1920, p ...
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TEMPIO (lat. templum)
Plinio FRACCARO
Giovanni PATRONI
Alfred SALMONY
Giuseppe RICCIOTTI
Antichità classica. - Prima di trattare dei concetti espressi da questa parola latina, accenniamo brevemente [...] in primo luogo uno spazio della vòlta celeste o della superficie terrestre, circolare o quadrangolare dalla famiglia dei Tobiadi padrona di quella zona e assai potente anche in Gerusalemme. Ad ogni modo, oltre a questi varî edifici, vi furono in ...
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fr. voiture; sp. coche; ted. Kutsche, Broschke; ingl. carriage). - Carro è qualsiasi. veicolo composto essenzialmente di un piano destinato a sostenere un carico e di ruote che ne permettono la trazione [...] Napoli in una splendida carretta, coperta di un drappo di velluto celeste, cosparso di gigli ricamati in oro. In Milano, l'uso il fuoco, per accendere, al modo che si usava in Gerusalemme, le facelline, vera frenesia del popolo. Ma, verso la ...
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. Il termine greco κανών (cfr. κάννα) che vale originariamente "canna" quindi "regolo", venne presto ad acquistare anche il valore di "regola", "norma", "principio", "esempio": in questo senso si parla [...] Ester e le Cronache, fino a che, dopo la distruzione di Gerusalemme (70 d. C.) s'impose sempre più la necessità di avere rivelato è considerato la fedele riproduzione di un esemplare celeste della parola divina. Questo concetto del Corano come libro ...
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Significato e storia del termine. - Con questo nome coniato da J. G. Droysen (v.) si suole designare quel periodo della storia della nazione e della civiltà greca che va dalla morte di Alessandro il Grande [...] Siria Antioco Epifane (175-164; v.) nel quale persino Gerusalemme, la città sacra del popolo per ragioni religiose più riluttante che anela e può riuscire a ricongiungersi con il dio celeste.
Convien tuttavia dire che anche la diffusione di dottrine ...
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Nell'uso comune dei Greci si disse dogma (δόγμα; lat. placitum) qualsiasi pubblico decreto emanato dall'autorità civile (così anche in Luca, II,1; Atti, XVlI, 7), e parimente si chiamarono dogmi i principî [...] da cui esso derivava, e la chiesa giudaica di Gerusalemme, che continuava la predicazione e la tradizione di Gesù dovunque a prevalere, sotto la forma che identificava l'essere celeste incarnato in Cristo con il Logos del Quarto Vangelo, per cui ...
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Termine derivato dal greco (ἀποκαλύπτειν "svelare cose recondite, segrete") col quale si designa una vasta letteratura giudaica, e in minor quantità cristiana, il cui contenuto è formato per la massima [...] era stato impiegato in Daniele), specie di Messia, celeste, preesistente, fondatore del futuro regno indistruttibile (cfr. ad insegnare a tutti gli uomini, non il culto del tempio di Gerusalemme o di Garizim, bensì ad adorare il Padre "in spirito e ...
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Nel greco antico ἄγγελος (da ἀγγέλλω "annunzio") aveva il significato generico di "messaggero"; ma poi, per l'uso che ne fecero i traduttori greci della Bibbia per rendere la parola ebraica mal'ākh "messaggero [...] 2; XVII, 45; II Re [Sam.], V, 10); e infine delle forze celesti che sono le schiere degli angeli, le quali hanno a capo un comandante generale anni andò delusa, finché, per la conquista di Gerusalemme fatta dai Babilonesi e per la dominazione sopra i ...
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celeste1
celèste1 (ant. celèsto) agg. [dal lat. caelestis «del cielo»; s. m. pl. caelestes «abitatori del cielo, dèi»]. – 1. a. Del cielo, che appartiene al cielo o si muove nel cielo: volta c.; corpi c.; fenomeni c.; che tratta o si riferisce...
tempio
tèmpio (ant. tèmplo) s. m. [dal lat. templum, da una radice affine al gr. τέμενος «recinto sacro», τέμνω «tagliare»: v. oltre] (pl. tèmpî o più spesso tèmpli, che evita l’ambiguità con tempi plur. di tempo). – 1. Edificio sacro, luogo...