Teologo bizantino (Candia 1605 - Gerusalemme 1676), al secolo Nicola Pelopìdis (Πελοπίδης). Monaco nel convento di S. Caterina del Sinai, eletto patriarca di Gerusalemme (1661), approvò la confessione [...] di fede di Pëtr Mohila; nel 1669 rinunciò al patriarcato, ma rimase in Gerusalemme e partecipò al concilio contro Cirillo Lùkaris (1672). È noto soprattutto per scritti contro il papato (Περὶ τῆς ἀρχῆς τοῦ πάπα ἀντιρρήσεις, post., 1682). ...
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Patriarca greco-ortodosso di Gerusalemme (Aràchova 1641 - Gerusalemme 1707). Patriarca dal 1669, riorganizzò il monachesimo palestinese, e sul terreno dottrinale combatté contro il protestantesimo e contro [...] . Nel sinodo del 1672 contro la confessione semicalvinista di Cirillo Lukàris promulgò la propria confessione di fede, divenuta poi testo ufficiale nella Chiesa ortodossa. Scrisse anche una Storia dei patriarchi di Gerusalemme (post., 1715). ...
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Vescovo (430-518) di Gerusalemme dal 494, di origine araba; prima monaco nella Nitria, poi (457) in Palestina, dove fondò un monastero; dopo aver partecipato al concilio monofisitico di Sidone (511-12), [...] si dimise (516), aderendo alla definizione del concilio di Calcedonia ...
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Prete e scrittore (m. dopo il 451). Si segnalò nello spiegare la Scrittura secondo il metodo allegorico, sia nella predicazione sia negli scritti: ci restano, oltre a poche prediche, un commento intero al Levitico (in latino) e uno, parziale, al libro di Giobbe (in armeno); in greco, glosse a Isaia e ai profeti minori ...
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Monaco a Gerusalemme (Damasco 560 circa - Gerusalemme 638), fu poi in Egitto, quindi a Roma con Giovanni Mosco, alla cui morte tornò in Palestina; fu eletto nel 634 patriarca di Gerusalemme, dove, durante [...] l'assedio, contribuì e incoraggiò alla difesa; poi negoziò la resa al califfo ῾Omar (637), ottenendo la libertà civile e religiosa ai cristiani mediante tributo. Combatté il monotelismo. Scrisse varie ...
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Vescovo di Gerusalemme (dal 314 al 335), collaborò con s. Elena alla costruzione degli edifici sacri da essa fatti erigere sul luogo del ritrovamento della Croce. Avversario di Ario, partecipò al Concilio [...] di Nicea. Festa, 10 marzo ...
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Primogenita (m. 1160) di Baldovino II, re di Gerusalemme, e di Morfia, nel 1129 sposò Folco d'Angiò, insieme al quale successe al padre nel 1131. Alla morte del marito (1143), assunse la reggenza per il [...] figlio minorenne Baldovino III, cercando di mantenere il potere anche quando questi raggiunse la maggior età. Costretta nel 1152 a ritirarsi dal governo, mantenne solo la signoria di Nablusa ...
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Primo maestro dei Giovanniti (Saint-Geniez, Martigues, 1040 circa - Gerusalemme 1120) da lui stesso fondati (1099), rese grandi servigi alla prima crociata, e a Gerusalemme si dedicò all'assistenza di [...] pellegrini e malati ...
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Scrittore bizantino (sec. 7º), fratello adottivo di s. Giovanni Damasceno. Scrisse canoni molto ammirati dai Bizantini, e un commento alle poesie di s. Gregorio Nazianzeno. ...
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Cugino (m. Gerusalemme 1131) di Baldovino I, lo seguì nella crociata; fu conte di Edessa dal 1100 al 1118. Chiamato a succedere a Baldovino I nel regno di Gerusalemme (1118), lottò vittoriosamente contro [...] il sultano di Aleppo, al-Ghāzī (1120). Tentò per due volte invano (1126 e 1129) di espugnare Damasco. Gli successe la figlia Melisenda, col marito Folco V d'Angiò che, all'atto del matrimonio, aveva ricevuto ...
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eliminazione mirata
loc. s.le f. Soppressione programmata di un avversario preventivamente identificato. ◆ è certo che le vittime degli shaid, le vittime delle «eliminazioni mirate» di [Ariel] Sharon, le ha uccise l’odio. E l’odio, in Palestina,...
gerosolimitano
geroṡolimitano (non com. geroṡolomitano, ant. ieroṡolimitano) agg. [der. del nome lat. di Gerusalemme, Hierosoly̆ma]. – Di Gerusalemme: ordine g., ordine militare e religioso di s. Giovanni di Gerusalemme, detto poi dei Cavalieri...