Magistratura straordinaria romana, fornita di imperium maius, cioè della pienezza dei poteri civili e militari. Poteva sospendere tutte le altre magistrature. Il dittatore non poteva durare in carica [...] è stata teatro di molteplici esperienze dittatoriali. Tra le più significative devono essere citate la d. rivoluzionaria dei giacobini durante la Rivoluzione francese; la d. cesaristica di Napoleone Bonaparte e poi di Napoleone III; le d. comuniste ...
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federalismo
Teoria politico-istituzionale che sta alla base di una nuova forma di Stato; si distingue sia dallo Stato unitario (dove esiste un unico governo, a livello centrale) sia dalla confederazione [...] dei rapporti tra gli Stati. Le dottrine federalistiche furono inoltre riprese dai girondini, in opposizione ai giacobini, durante la Rivoluzione francese.
Le dottrine federaliste tra Ottocento e Novecento
Il pensiero federalista fu rilanciato ...
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Comune della Campania (119,02 km2 948.850 ab. nel 2020, detti Napoletani), capoluogo di regione e città metropolitana.
Il centro più notevole del Mezzogiorno d’Italia per ampiezza demografica, tradizioni [...] cessò di esistere come Stato autonomo per entrare a far parte del Regno d’Italia.
Detta anche partenopea, fu proclamata dai giacobini a N. in Castel S. Elmo, il 24 gennaio 1799, durante le trattative condotte dall’esercito francese del generale J.-E ...
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L'età moderna
Antonio Menniti Ippolito
Dal Medioevo all'età moderna
Che cos'è il Rinascimento? Perché il Medioevo diventa a un certo punto età moderna? E gli uomini che vissero in quel tempo cosa capirono [...] di averle chiamate e viene per questo ghigliottinato. Viene proclamata la repubblica. A Parigi prendono intanto il potere i giacobini, i più radicali tra i rivoluzionari, guidati da Robespierre. Incomincia il periodo detto del Terrore: chiunque è ...
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Orléans Città della Francia (113.234 ab. nel 2007), capoluogo della regione del Centre e del dipartimento del Loiret, situata a 116 m s.l.m. sulla riva destra della Loira. Ha tuttora, come in passato, [...] delle giornate del 5 e 6 ottobre che culminarono con il trasferimento del re a Parigi. Ammesso al club dei giacobini nel 1791, dopo la caduta della monarchia (1792) rinunciò al titolo nobiliare. Deputato alla Convenzione, si schierò con La Montagna ...
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SOCIETÀ SEGRETE
Gianfranco Pasquino e Francesco Montessoro
1. Le società segrete in Occidente di Gianfranco Pasquino
2. Le società segrete in Cina di Francesco Montessoro
Le società segrete in Occidente
di [...] idee degli illuminati furono riprese in parte da alcune logge massoniche e, ad esempio nel napoletano, dai club giacobini.
Grande fu, sotto forme diverse, l'apporto alla Rivoluzione francese della molteplicità di società segrete scaturite dal clima ...
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giacobinismo
s. m. [dal fr. jacobinisme]. – 1. Appartenenza all’associazione dei giacobini; il partito, l’ideologia dei giacobini e il modo radicale con cui essi si espressero negli atti della rivoluzione francese, e, con riferimento all’Italia,...
giacobino
s. m. (f. -a) e agg. [dal fr. jacobin, der. del lat. tardo Iacobus «Giacomo»]. – 1. Appartenente a un’associazione politica, sorta a Parigi nel 1789, con sede in rue Saint-Honoré nell’ex convento dei domenicani (chiamati popolarmente...