La retorica è, assieme alla grammatica, la più longeva disciplina che studi il linguaggio e il suo uso. Proprio per questa ragione, ogni tentativo di ricostruirne le vicende storiche, oltre che essere [...] della sua spontaneità. Si tratta di idee che si sono ormai secolarizzate intorno alla retorica. Anche ➔ GiacomoLeopardi riserva un giudizio positivo sulla naturalezza delle regole retoriche quando scaturiscono dall’indole propria degli scrittori ...
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Considerata la ‘regina’ delle figure retoriche, la metafora (dal gr. metaphorá «trasferimento», in lat. translatio) è un tropo, cioè un sovvertimento di significato, rispetto al significato proprio, di [...] a un viaggio per mare, secondo una tradizione antichissima. Si pensi alla celeberrima metafora di chiusura de “L’Infinito” di ➔ GiacomoLeopardi («e il naufragar m’è dolce in questo mare», v. 15) e anche all’insistenza con cui torna il motivo della ...
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L’iperbole (dal gr. yperbolḗ, in lat. superlatio) è una figura retorica che consiste nel portare all’eccesso il significato di un’espressione, amplificando o riducendo il suo riferimento alla realtà per [...] ,
giovine d’anni e rugoso in sembiante,
che stai? (Sonetti, “Che stai?”, vv. 9-12)
Lo stesso si può dire per ➔ GiacomoLeopardi:
(11) Fugaci giorni! A somigliar di un lampo
son dileguati! (Canti, “Le ricordanze”, vv. 131-32)
(12) il giovanile stato ...
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L’iperbato (dal gr. yperbatón «trasposto», in lat. transgressio «superamento») è una figura retorica che consiste nell’inserire tra due o più parole collegate sintatticamente uno o più segmenti di discorso, [...] o del complemento (o di un suo elemento) prima del segmento discorsivo che lo regge (Fontanier 1971: 284).
Così, ➔ GiacomoLeopardi, memore di Torquato Tasso e Giuseppe Parini, di ➔ Vincenzo Monti e Ugo Foscolo, come dei classici, fece dell’iperbato ...
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La sillepsi (o sillessi, dal gr. sýllēpsis «il prendere insieme», calcato in lat. con conceptio) designa un insieme di figure retoriche variamente denominate nella tradizione retorica classica (➔ retorica).
In [...] valore impersonale (es. da Mortara Garavelli 1988: 298):
(26) ed a quel suon diresti
che il cor si riconforta
(GiacomoLeopardi, “Il sabato del villaggio”)
(c) uso della persona plurale in luogo della forma singolare nei plurali maiestatis (➔ plurale ...
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La sinestesia (dal gr. sýn «con, assieme» e aisthánomai «percepisco, comprendo»; quindi «percepisco assieme») è un procedimento retorico (➔ retorica), per lo più con effetto metaforico (➔ metafora), che [...] / spirar d’ambrosia l’aure innamorate» (“E tu nei carmi avrai perenne vita”, vv. 13-14).
La sinestesia è preminente in ➔ GiacomoLeopardi, ad es. nel primo verso de “La sera del dì di festa”, dove riprende l’aggettivo dolce («Dolce e chiara è la ...
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La litote (dal gr. litótēs «attenuazione, diminuzione, semplicità», reso in latino col termine deminutio «diminuzione») è una figura retorica (➔ retorica) che consiste nell’attenuare ciò che si enuncia [...] («Tu non altro che il canto avrai del figlio / o materna mia terra», “A Zacinto”, vv. 12-13). Ma è ➔ GiacomoLeopardi a fornire in versi una definizione della litote quando, in “A Silvia”, la usa iperbolicamente per denotare la forza del sentimento ...
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L’antifrasi (lat. contrarium e, in senso allargato alle figure di pensiero, ironia) è nella tradizione retorica l’uso di una parola o un’espressione con l’intento di negarne il significato, sia per riprendere [...] per me lasso tornano i più gravi / sospiri, v. 9).
La lezione di Petrarca fu accolta dalla nostra tradizione poetica. GiacomoLeopardi utilizza spesso l’antifrasi sia in senso locale, sia in senso discorsivo più globale assicurando in questo senso al ...
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L’epanalessi (dal gr. epanálēpsis «ripetizione», in lat. geminatio, iteratio o reduplicatio) è una figura retorica che consiste nel ripetere, raddoppiandoli, una parola o un segmento discorsivo all’interno, [...] (configurazione /… XX …/)
Pregio non ha, non ha ragion la vita
se non per lui, per lui ch’all’uomo è tutto (GiacomoLeopardi, “Il pensiero dominante”, in Canti, vv. 80-81)
eppure non sono cattivo
non sono cattivo se qui ... (Gozzano, “Un rimorso”, in ...
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L’ossimoro (dal gr. oksýmōron, comp. di oksýs «acuto» e mōrós «stolto, folle») è un procedimento retorico (➔ retorica) che consiste nell’unire due parole o espressioni che sono inconciliabili nel significato [...] mentre io guardo la tua pace, dorme / quello spirto guerrier che entro mi rugge», vv. 13-14. Lo stesso vale per ➔ GiacomoLeopardi, che lo nasconde attraverso ardite inferenze (“L’infinito”, in Canti: «e il naufragar m’è dolce in questo mare», v. 15 ...
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delulu agg. (iron.) Nel linguaggio dei social media, viene detto di chi, e spesso da chi, si abbandona a fantasie irrealizzabili e destinate a essere infrante, per es. vagheggiando relazioni sentimentali con personaggi famosi come creator e...
cosmico
còsmico agg. [dal gr. κοσμικός, der. di κόσμος «cosmo, universo»] (pl. m. -ci). – 1. a. Che si riferisce o appartiene al cosmo, cioè all’Universo: leggi c., fenomeni c.; armonia c.; mondo c., il complesso dell’Universo. In astronomia,...