L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] con proclisi del pronome, pur facendo via via posto a neologismi o a parole della modernità.
Il caso di ➔ GiacomoLeopardi, col suo italiano specie all’inizio molto letterario (in certe selezioni del lessico, ma anche in varietà morfologiche come l ...
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L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] di Calcutta (giustamente Morpurgo Davies 1996: 103 ha parlato a questo proposito di una «agiografia tradizionale»).
Anche ➔ GiacomoLeopardi ricavò alcune notizie sul sanscrito da un giornale di Cesena che faceva riferimento proprio a Paolino da San ...
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Considerata la ‘regina’ delle figure retoriche, la metafora (dal gr. metaphorá «trasferimento», in lat. translatio) è un tropo, cioè un sovvertimento di significato, rispetto al significato proprio, di [...] a un viaggio per mare, secondo una tradizione antichissima. Si pensi alla celeberrima metafora di chiusura de “L’Infinito” di ➔ GiacomoLeopardi («e il naufragar m’è dolce in questo mare», v. 15) e anche all’insistenza con cui torna il motivo della ...
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L’iperbole (dal gr. yperbolḗ, in lat. superlatio) è una figura retorica che consiste nel portare all’eccesso il significato di un’espressione, amplificando o riducendo il suo riferimento alla realtà per [...] ,
giovine d’anni e rugoso in sembiante,
che stai? (Sonetti, “Che stai?”, vv. 9-12)
Lo stesso si può dire per ➔ GiacomoLeopardi:
(11) Fugaci giorni! A somigliar di un lampo
son dileguati! (Canti, “Le ricordanze”, vv. 131-32)
(12) il giovanile stato ...
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L’iperbato (dal gr. yperbatón «trasposto», in lat. transgressio «superamento») è una figura retorica che consiste nell’inserire tra due o più parole collegate sintatticamente uno o più segmenti di discorso, [...] o del complemento (o di un suo elemento) prima del segmento discorsivo che lo regge (Fontanier 1971: 284).
Così, ➔ GiacomoLeopardi, memore di Torquato Tasso e Giuseppe Parini, di ➔ Vincenzo Monti e Ugo Foscolo, come dei classici, fece dell’iperbato ...
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La sillepsi (o sillessi, dal gr. sýllēpsis «il prendere insieme», calcato in lat. con conceptio) designa un insieme di figure retoriche variamente denominate nella tradizione retorica classica (➔ retorica).
In [...] valore impersonale (es. da Mortara Garavelli 1988: 298):
(26) ed a quel suon diresti
che il cor si riconforta
(GiacomoLeopardi, “Il sabato del villaggio”)
(c) uso della persona plurale in luogo della forma singolare nei plurali maiestatis (➔ plurale ...
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La sinestesia (dal gr. sýn «con, assieme» e aisthánomai «percepisco, comprendo»; quindi «percepisco assieme») è un procedimento retorico (➔ retorica), per lo più con effetto metaforico (➔ metafora), che [...] / spirar d’ambrosia l’aure innamorate» (“E tu nei carmi avrai perenne vita”, vv. 13-14).
La sinestesia è preminente in ➔ GiacomoLeopardi, ad es. nel primo verso de “La sera del dì di festa”, dove riprende l’aggettivo dolce («Dolce e chiara è la ...
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La litote (dal gr. litótēs «attenuazione, diminuzione, semplicità», reso in latino col termine deminutio «diminuzione») è una figura retorica (➔ retorica) che consiste nell’attenuare ciò che si enuncia [...] («Tu non altro che il canto avrai del figlio / o materna mia terra», “A Zacinto”, vv. 12-13). Ma è ➔ GiacomoLeopardi a fornire in versi una definizione della litote quando, in “A Silvia”, la usa iperbolicamente per denotare la forza del sentimento ...
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L’antifrasi (lat. contrarium e, in senso allargato alle figure di pensiero, ironia) è nella tradizione retorica l’uso di una parola o un’espressione con l’intento di negarne il significato, sia per riprendere [...] per me lasso tornano i più gravi / sospiri, v. 9).
La lezione di Petrarca fu accolta dalla nostra tradizione poetica. GiacomoLeopardi utilizza spesso l’antifrasi sia in senso locale, sia in senso discorsivo più globale assicurando in questo senso al ...
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L’epanalessi (dal gr. epanálēpsis «ripetizione», in lat. geminatio, iteratio o reduplicatio) è una figura retorica che consiste nel ripetere, raddoppiandoli, una parola o un segmento discorsivo all’interno, [...] (configurazione /… XX …/)
Pregio non ha, non ha ragion la vita
se non per lui, per lui ch’all’uomo è tutto (GiacomoLeopardi, “Il pensiero dominante”, in Canti, vv. 80-81)
eppure non sono cattivo
non sono cattivo se qui ... (Gozzano, “Un rimorso”, in ...
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cosmico
còsmico agg. [dal gr. κοσμικός, der. di κόσμος «cosmo, universo»] (pl. m. -ci). – 1. a. Che si riferisce o appartiene al cosmo, cioè all’Universo: leggi c., fenomeni c.; armonia c.; mondo c., il complesso dell’Universo. In astronomia,...
certo1
cèrto1 agg., agg. e pron. indef., s. m. [lat. certus]. – 1. agg. Riferito a persona: a. Sicuro, fermamente persuaso: sono c. di quanto affermo; era certissimo di giungere in tempo; far c., rendere c. qualcuno, assicurarlo, dargli certezza;...