GAZZOTTO, Vincenzo
Francesca Castellani
Figlio di Isidoro, di professione oste, nacque a Padova il 10 ag. 1807. Nonostante l'origine modesta e la scarsità di mezzi economici, sin da giovanissimo il [...] tipicamente narrativi del momento, il G. rispondeva con un'ispirazione tratta dai modelli della pittura antica: dagli affreschi giotteschi di Giusto de' Menabuoi e di Altichiero, fino alle copie dirette da Guariento e Gentile Bellini. Tornata in ...
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Todi Comune della prov. di Perugia (223 km2 con 17.162 ab. nel 2008, detti Todini). Il centro è situato a 400 m s.l.m. su un colle dominante la confluenza del torrente Naia nel Tevere. Tabacco, cereali, [...] .) ha interno a 3 navate di uguale altezza, raro esempio di Hallenkirche in Italia (affresco di Masolino del 1432 e affreschi giotteschi). Nel 1373 fu iniziata la rocca. S. Maria della Consolazione è a croce greca con ampia cupola (dal 1508, sotto la ...
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TRATTATI TECNICO-ARTISTICI
S.B. Tosatti
I t. tecnico-artistici rappresentano "la parte più originale di ciò che possiamo chiamare la letteratura artistica del Medio Evo" (Schlosser, 1924, trad. it. [...] prospettato che i modi di dipingere descritti dall'artista nel Libro dell'arte illustrino diversi metodi attuati da Giotto e dai giotteschi in vari cicli pittorici: da un lato, la maniera più tradizionale, già praticata da Giotto ad Assisi e poi dai ...
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BOLZANO
S. Spada Pintarelli
(lat. Pons Drusi; ted. Bozen; Bauzanum nei docc. medievali)
Città dell'Alto Adige, capoluogo di prov., alla confluenza del Talvera con l'Isarco. Punto di collegamento tra [...] Corrado Crille, la prima (inizi del sec. 14°) in 'stile lineare', la seconda (1340 ca.) legata ai canoni giotteschi ormai diffusi nella zona. L'intensa attività pittorica trecentesca locale è testimoniata dagli affreschi nella navata destra, con le ...
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GIOVANNI di Corraduccio
Cristina Ranucci
Non si conosce la data di nascita di questo pittore, probabilmente originario di Foligno, documentato a partire dal 1404 e fino al 1437.
Citato nelle fonti (Scarpellini, [...] Un capolavoro orvietano, in Pantheon, XXII (1964), 6, pp. 357-362; P. Scarpellini, Di alcuni giotteschi nella città e nel territorio di Assisi, in Giotto e i giotteschi in Assisi, Roma 1969, p. 268; Id., Un capolavoro del Trecento umbro, in Paragone ...
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BUONAMICO BUFFALMACCO
L. Bellosi
Pittore di origine fiorentina, attivo nella prima metà del Trecento. Con il nome Buffalmacco vive nella letteratura novellistica trecentesca come figura di pittore burlone. [...] un'arte aggiornata sui modi della pittura fiorentina dei primi due decenni del Trecento, assai poco in linea con i canoni giotteschi, per la quale si è talvolta chiamato in causa il Maestro della S. Cecilia (Venturi, 1907; Sirén, 1919-1920). Ma ...
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BARONZIO, Giovanni
Carla Guglielmi Faldi
Pressoché nulle sono le notizie documentarie che riguardano questo pittore rimitiese attivo nella prima metà dei Trecento: deve essere morto prima del 1362, [...] , XXII (1940), pp. 20,21, 24, 30; G. Sinibaldi G. Brunetti, Pitture ital. del Duecento e Trecento - Catal. della mostra giottesca di Firenze del 1937, Firenze 1943, pp. 569, 571, 573, 575, 577; A. Santangelo, Catal. del Museo di Palazzo Venezia, I ...
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ORIMINA, Cristoforo
A. Perriccioli Saggese
Miniatore napoletano attivo nei decenni centrali del Trecento.Appartenente a una famiglia di pittori - un Pietro Orimina nel 1328 venne pagato per affreschi [...] degli Angioini di Napoli, al pari delle numerose miniature che arricchiscono il codice, mostrano una conoscenza piena della cultura giottesco-masiana diffusa a Napoli a partire dagli anni trenta del 14° secolo.L'inizio dell'attività di O. si ...
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PERSONIFICAZIONE (lat. personificatio, calco del gr. προσωποποιία, da cui "prosopopea")
Ornella TOMASSONI
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Si può definire come l'attribuzione di caratteri personali, umani, a oggetti inanimati, forze [...] psicologica. Questa fu ben altrimenti tentata da qualche grande maestro del Trecento (affreschi di Giotto nell'Arena, giotteschi nella chiesa inferiore di Assisi; affreschi di Ambrogio Lorenzetti nel Palazzo Pubblico di Siena, ecc.), mentre altri ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Carlo Schiavi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il fiorentino Giotto, erede e probabilmente allievo di Cimabue, porta a compimento [...] Giotto. Una filiazione esplicita, cui si aggiunge quella mediata dalle opere: i pittori, cioè, che senza aver contatti con la bottega giottesca ne imitano le opere, o comunque vi si ispirano. Senza far lunghe liste di nomi, si deve però ricordare la ...
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giottesco
giottésco agg. (pl. m. -chi). – Di, o relativo a, Giòtto di Bondone, illustre pittore fiorentino comunem. noto come Giotto (c. 1267-1337): gli affreschi g. nella cappella degli Scrovegni, a Padova; l’influenza g. sui pittori del...
derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...