JACOPO da Varazze (o de Voragine, de Varagine)
P. Réfice
Scrittore domenicano, nato tra il 1228 e il 1230, J. entrò nell'Ordine nel 1244 e fu provinciale di Lombardia nel 1267-1277 e poi nel 1281-1286; [...] di Borgogna, eseguito intorno al 1348 (Parigi, BN, fr. 241), si ispira largamente a modelli cimabueschi e giotteschi e raffigura con caratteristiche generiche i santi rappresentati meno di frequente (Maddocks, 1986).
Bibliografia:
Fonti. - Jacopo da ...
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MAESTRO della MADONNA STRAUS
G. Neri
Pittore anonimo, attivo a Siena nella prima metà del sec. 14°, individuato da Weigelt (1931) come l'autore della tavola che rappresenta una Madonna con il Bambino, [...] 1931; C. Weigelt, Minor Simonesque Masters, Apollo 14, 1931, pp. 1-13; L. Coletti, I Primitivi, II, I senesi e i giotteschi, Novara 1946, pp. 30-31; E. Carli, La pittura senese, Milano 1955, pp. 141-152; F. Zeri, La riapertura della Alte Pinakothek ...
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(fr. fresque; sp. afresco; ted. Fresko; ingl. fresco). -
Tecnica. - Si chiama affresco la pittura fatta coi pigmenti colorati (semplicemente impastati o diluiti con acqua) distesi su una preparazione di [...] Nel sec. XIV l'egemonia passa dal Lazio alla Toscana, e più precisamente da Roma a Firenze e a Siena. Lo stato dei cicli giotteschi in S. Francesco d'Assisi e all'Arena di Padova (tav. CIX), ma non quello degli affreschi in S. Croce e nel Palazzo del ...
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POMPOSA (A. T., 24-25-26)
Mario LONGHENA
Augusto CAMPANA
Mario SALMI
Frazione del comune di Codigoro (Ferrara) a 6 km. dal capoluogo, presso la Valle Giralda, sulla strada che conduce da Codigoro [...] a Pietro da Rimini, che sintetizza in uno stile elevato raffinatezze formali e cromatiche bizantine e modi espressivi giotteschi. Finalmente la chiesa, dipinta in tempo romanico anche nelle pareti laterali, fu di nuovo affrescata nell'abside (Cristo ...
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BOLOGNA
R. Grandi
(lat. Bononia)
Città dell'Italia settentrionale, capoluogo dell'Emilia Romagna, situata nella pianura padana allo sbocco delle valli del Reno e del Savena.
Storia e urbanistica
La [...] Kremsmünster, WienJKg 26, 1973, pp. 57-73; C. Bellinati, La Cappella di Giotto all'Arena e le miniature dell'Antifonario ''giottesco'' della Cattedrale (1306), in Da Giotto al Mantegna, cat., Milano 1974, pp. 23-30; F. D'Arcais, Il miniatore degli ...
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UMBRIA
P. Scarpellini
Regione dell'Italia centrale, tra Toscana, Marche e Lazio, compresa nell'alto e medio bacino del Tevere e limitata verso E dalla catena appenninica.
Storia e urbanistica
I confini [...] iniziò a quanto pare, forse già sullo scorcio del Duecento, nella cappella Orsini, all'estremità destra del transetto, dove una équipe giottesca dipinse un trittico murale e le Storie di s. Nicola, forse con la presenza stessa del maestro in capo. Si ...
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VENEZIA
G. Lorenzoni
Città del Veneto, capoluogo della regione, distesa tra le coste e le isole lagunari.In età romana V., come città urbanisticamente organizzata, non esisteva. La Regio X dell'Impero [...] nella chiesa dei Ss. Dodici Apostoli. Nella prima scena, più leggibile dell'altra, è documentata una qualche suggestione giottesca nella tipologia dei corpi dei personaggi, non certo nell'ambito della interpretazione dello spazio, che è ben altro nel ...
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NEGRONI, Pietro, detto lo Zingarello
Stefano De Mieri
NEGRONI, Pietro, detto lo Zingarello. – Nacque in Calabria, verosimilmente tra il 1515 e il 1520.
La data 1505 desumibile dal profilo tracciatone [...] datate 1546 nella chiesa di S. Chiara, edificio dove, secondo De Dominici (1742), l’artista restaurò i celebri affreschi giotteschi; il documentato polittico con la Crocifissione e i ss. Eufemia e Antonino in S. Antonino dei Poveri di Sorrento (1548 ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Carlo Schiavi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’aldilà, definito secondo parametri terreni, è il riflesso delle paure e delle [...] , a partire già dalla fine del Duecento. Già i mosaici del Battistero di Firenze e più ancora gli affreschi giotteschi nella cappella degli Scrovegni a Padova indugiano in dettagli macabri per descrivere le pene eterne, ma è soprattutto l’inferno ...
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Il significato moderno della parola non è quello che essa aveva in antico e che in via secondaria continua ad avere anche oggi. Arte fu per gli antichi l'opera dell'uomo in quanto si distingua dall'operare [...] , all'età successiva; più efficace con il suo amore per le grandi pareti decorative, portava in sé - essa, e non già i giotteschi - la missione di agire al di fuori, non solo percorrendo da nord a sud l'Italia, ma valicando le Alpi per varie strade ...
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giottesco
giottésco agg. (pl. m. -chi). – Di, o relativo a, Giòtto di Bondone, illustre pittore fiorentino comunem. noto come Giotto (c. 1267-1337): gli affreschi g. nella cappella degli Scrovegni, a Padova; l’influenza g. sui pittori del...
derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...