COPIA
H.L. Kessler
La c. fu il principale mezzo a disposizione del Medioevo per portare nell'arte del momento elementi che erano molto lontani o che rischiavano di perdersi, oggetti distanti, opere [...] delle vesti, mentre in dettagli meno importanti, come il paesaggio, si ravvisa una maggiore autonomia. Iconograficamente più fedele a Giotto è il pannello di Gaddi conservato a Firenze (Gall. dell'Accademia).In un'epoca in cui erano a disposizione ...
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BARBERINI, Francesco
E. Bassan
Cardinale della Curia romana, nato a Firenze il 23 settembre 1597 e morto a Roma il 10 dicembre 1679, figura di rilievo nel panorama politico e culturale del Seicento, [...] possono intendersi: il restauro (1625) e la ricollocazione nel portico della basilica vaticana del mosaico della Navicella di Giotto (Pollak, 1928-1931, II, p. 103); il nuovo assetto difensivo di Castel Sant'Angelo, concernente anche il restauro ...
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LUGLI, Albano
Ilaria Sgarbozza
Nacque a Carpi, presso Modena, il 13 nov. 1834, in una famiglia di umili origini, primogenito degli otto figli di Venanzio e di Quiteria Govi.
Quindicenne s'iscrisse all'Accademia [...] nel coro della chiesa di S. Maria Novella. Successivamente diede prova di una maggiore autonomia espressiva presentando il Giotto fanciullo che disegna una pecora (Ibid.), frutto di sopralluoghi en plein air. In linea con tali ricerche presentò ...
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D'ANDREA, Caio (Anton)
Servus Gieben
Discendente da nobile casato di Cortina d'Ampezzo, nacque il 5 genn. 1849 a Innsbruck. Studiò presso i frati minori di Bolzano e, vestito l'abito francescano (25 [...] , stile volutamente arcaizzante, che si avvicina al '400 fiorentino. Nel 1881 visitò Firenze e Siena e copiò opere di Giotto, del Beato Angelico e del Pinturicchio del quale aveva già potuto studiare, nel suo convento di Aracoeli, gli affreschi con ...
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BORTONE, Antonio
Renata Battaglini Di Stasio
Figlio di Carmelo, fabbro, nacque a Ruffano (Lecce) il 13 giugno 1844. Per interessamento dell'intendente provinciale Sozi-Carafa ebbe i primi ammaestramenti [...] in S. Croce, nel quale imitò lo stile quattrocentesco. Per la facciata di S. Maria del Fiore, oltre ai grandi medaglioni con Giotto e Michelangelo, eseguì le statue di S. Girolamo e S. Antonino.
Del 1894 è il monumento ad Agostino Depretis, in bronzo ...
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Comune dell’Emilia-Romagna (135,71 km2 con 149.335 ab. nel 2020), capoluogo di provincia. È situata sulla costa adriatica, alla foce del fiume Marecchia.
La pianta dell’abitato romano ha lasciato chiare [...] di famiglia. La decorazione plastica dell’interno è in gran parte di Agostino di Duccio; vi sono un Crocifisso di Giotto e un affresco di Piero della Francesca. Tra le altre chiese, S. Giovanni Evangelista (detta S. Agostino; iniziata 1247; all ...
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CONTUCCI, Andrea, detto il Sansovino
Silvana Macchioni
Figlio di Niccolò di Domenico di Muccio e di Margherita di Nardo Zinetti, deve il soprannome al luogo di origine, Monte San Savino (Arezzo), dove [...] terra (Fabriczy, 1906, p. 102). L'annotazione vasariana appare quindi intesa a riproporre, sulla traccia della biografia di Giotto, la leggenda del fanciullo guardiano di pecore, scoperto in questo caso dal fiorentino Simone Vespucci, che il Vasari ...
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VIZI e VIRTÙ
J. Baschet
I v. e le virtù sono categorie essenziali nelle rappresentazioni cristiane. Definiscono uno sguardo completo sulla realtà terrena e si inscrivono necessariamente all'interno [...] pulpito del duomo di Siena del 1268 - o a quello del cuore offerto a Dio, che figura tra le innovazioni di Giotto alla cappella degli Scrovegni di Padova, del 1303-1305 (Freyhan, 1948).I cicli più comuni raffigurano le virtù come allegorie femminili ...
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ANNUNCIAZIONE
A. Ghidoli
Pur essendo anarrati nella Bibbia diversi episodi di a. angelica (per es. l'annuncio di un angelo a Giuseppe, Mt. 1, 20-21; l'annuncio dell'arcangelo Gabriele a Zaccaria, Lc. [...] Omelie del monaco Giacomo (Parigi, BN, gr. 1208, c. 154v; Roma, BAV, gr. 1162, c. 113v) e che, grazie all'autorità di Giotto, venne ripreso da altri artisti nel corso del sec. 14°, come per es. da Spinello Aretino nel S. Francesco di Arezzo, e nel ...
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Scultore e architetto (n. 1248 circa - m. Siena dopo il 1314, forse 1320), figlio di Nicola Pisano. Fu col padre a Siena, tra i suoi aiuti all'opera del pergamo del duomo (1265-68), e con lui collaborò [...] fra due Angeli scolpite per la cappella degli Scrovegni a Padova (1305 circa), che ben si accordano con gli affreschi di Giotto. Una serenità nuova si riscontra nelle ultime opere: la Madonna della Cintola a Prato (1312) e il sepolcro per Margherita ...
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giottesco
giottésco agg. (pl. m. -chi). – Di, o relativo a, Giòtto di Bondone, illustre pittore fiorentino comunem. noto come Giotto (c. 1267-1337): gli affreschi g. nella cappella degli Scrovegni, a Padova; l’influenza g. sui pittori del...
o, O
‹ò› s. f. o m. (radd. sint.). – Quattordicesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma deriva dal segno usato dai Greci per indicare in origine la vocale o, breve o lunga, prima che si differenziassero nella scrittura (dal sec. 7°...