La sillepsi (o sillessi, dal gr. sýllēpsis «il prendere insieme», calcato in lat. con conceptio) designa un insieme di figure retoriche variamente denominate nella tradizione retorica classica (➔ retorica).
In [...] la città [...] e vietato l’entrarvi [...] e molti consigli dati (Boccaccio, Dec. I, Introduzione)
(4) Come fu Ciro, Cesare e è più abominevole né che peggio stia ad un gentiluomo (Giovanni Della Casa, Il Galateo)
(9) Scriver bene può intendersi ...
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BROCARDO, Antonio
Claudio Mutini
Nacque a Venezia nei primi anni del sec. XVI. Suo padre, Marino, era medico abbastanza noto in città. La famiglia non era nobile; godeva però fama onorevole a Venezia [...] strada dei grandi modelli dell'epoca: Petrarca e Boccaccio. Quali che saranno gli sviluppi "antibembisti" della bibliografia sulBembo; per la storia della controversia vedi G. Ballistreri, Brevio,Giovanni, in Diz. Biogr. d. Ital., XIV, Roma 1972, pp ...
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È detta tema sospeso (o soggetto assoluto o, alla latina, nominativus pendens) una costruzione in cui una frase sintatticamente completa è preceduta da un ➔ sintagma nominale isolato con funzione di tema [...] normativa e a fare uscire il costrutto dai confini di registro sopra definiti, promuovendolo a livello della norma.
Boccaccio, Giovanni (1976), Decameron, a cura di V. Branca, Milano, Mondadori.
Cresti, Emanuela (a cura di) (2000), Corpus di ...
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La ballata, la ➔ canzone e il ➔ sonetto rappresentano i metri lirici per eccellenza della tradizione letteraria italiana antica. Con ballata ci si riferisce in genere alla ballata antica (detta anche canzone [...] (o romanza), introdotta in Italia nel primo Ottocento da Giovanni Berchet, adotta, dal punto di vista metrico, schemi dal metro), giustiniane. È familiare ai novellieri, da ➔ Boccaccio (che termina tutte le giornate del Decameron con una ballata ...
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Bernardo Silvestre da Tours
Giorgio Padoan
Filosofo medievale. Visse nel sec. XII nell'ambito della scuola di Chartres (cui però propriamente non appartenne), ed è stato perciò spesso confuso con Bernardo [...] del sec. XII). L'opera sua più nota - che ancora il Boccaccio cita come testo di rilevante importanza - è il De Mundi universitate sive che fosse in uso nelle scuole), e che Giovanni di Salisbury nel Policraticus ne accoglie sostanzialmente le ...
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Romania
Rosa Del Conte
Presupporre, com'è stato fatto da alcuni recenti indagatori della ‛ fortuna ' di D. in R., che i medici inviati dalla repubblica di Venezia a Stefano il Grande abbiano portato [...] ] nella sua " Egloga in lode del vescovo Giovanni di Lemene ": Eglog pentru întronarea episcopului Lemmi, Densusianu - oltre a evocare, sulle tracce della Vita di D. del Boccaccio, la figura dell'Alighieri - pubblicava la traduzione di tre canti (If ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Umberto Eco
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il XIII secolo rappresenta il periodo aureo della filosofia scolastica, se si pensa che [...] Bonaventura da Bagnoregio –, fa di pensatori di scuola francescana come Giovanni Duns Scoto e, all’alba del XIV secolo, Guglielmo di Ockham humanae litterae (come accade con Petrarca o Boccaccio), favoriranno il passaggio dalla cultura medievale a ...
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Didone (Dido)
Giorgio Padoan
Regina di Cartagine, che D. nelle opere in volgare cita sempre nella forma nominativale ‛ Dido '. Didone, detta anche Elissa (cfr. Giustino Epit. XVIII; secondo Servio [ad [...] e poi il Petrarca (e, sulla scia del maestro, il Boccaccio delle opere della maturità) esaltarono in Didone, contro Virgilio e quindi solo con questo nome; cfr., per contro, il Carmen di Giovanni Del Virgilio, v. 32 " regnum... Helyssae "), in Cv IV ...
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Montecassino
Mario Gabrielli
Rilievo nel Lazio meridionale, a sud-est di monte Cairo, nel Subappennino campano; secondo la tradizione s. Benedetto vi giunse nel 529.
La città di Cassino, antico e fiorente [...] e all'ara di Apollo sostituì un altare dedicato a s. Giovanni. Erano le prime opere del futuro monastero. Poi, con predicazione trovasse nello stato di pietoso abbandono in cui la vide il Boccaccio, il quale (come racconta Benvenuto nel commento a Pd ...
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Tartari
Giuliano Bertuccioli
Col nome di T. (derivato dal vocabolo turco Tatar, donde Tatari e T.) erano designate in Occidente all'epoca di D. le popolazioni di lingua mongola, originarie dell'Asia [...] Speculum maius di Vincenzo di Beauvais, che riporta quanto scrisse Giovanni da Pian del Carpine nella sua Historia Mongalorum III 9 ss anche ‛ tartareschi ' o ‛ indiani ', come spiega il Boccaccio nelle Esposizioni (ediz. Padoan, XVII 8: " drappi ...
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mondo2
móndo2 s. m. [lat. mŭndus (voce d’incerta origine), che designò dapprima la volta celeste e i corpi luminosi che la popolano, poi la Terra e i suoi abitanti, assumendo poi, nel linguaggio della Chiesa, anche un sign. più ristretto,...