volere
Alessandro Niccoli
Le presenze di v. nell'opera dantesca assommano a 694 (Vita Nuova 60; Rime 53; Rime dubbie 13; Convivio 182; Inferno 79, Purgatorio 84, Paradiso 75; Fiore 131; Detto 17), distribuite [...] essere voglia (Cv IV XXVII 15), " per qualsivoglia motivo "; quel Giovanni / che prender vuoli (Pd IV 30), " quale fra i due 72, XXXIII 103 (anche V 36 ma in variante cara al Boccaccio rispetto alla vulgata ver; cfr. Petrocchi, ad l.).
Preceduto da ...
Leggi Tutto
parere (verbo)
Antonietta Bufano
Quanto alla morfologia, sono da notare le seguenti forme: par, indic. pres. II singol. (Pg XXIV 40) e spessissimo III singol.; all'imperf. indic. anche pariemi (Pg XXXI [...] la vanità delle ombre dei golosi par persona " e non è " (Boccaccio, a If VI 36); forse pare ancor lo corpo suso / de l' ampi né maggiori / che que' che son nel mio bel San Giovanni), XXVI 134 (n'apparve una montagna... e parvemi alta tanto / quanto ...
Leggi Tutto
Matelda
Fiorenzo Forti
Nome (Pg XXXIII 119) della donna soletta incontrata da D. nel Paradiso terrestre, che va e cantando e scegliendo fior da fiore (XXVIII 41) sulle rive del Lete. Interrogata dal [...] rifà a un verso citato nel Polycraticus di Giovanni di Salisbury, nelle Derivationes di Uguccione e nel tutta una serie di variazioni letterarie, da certe figurazioni femminili del Boccaccio e del Petrarca alla Simonetta del Poliziano ", come notò il ...
Leggi Tutto
Stazio, Publio Papinio
Ettore Paratore
D. ricorda S. già in Cv IV XXV 6 come lo dolce poeta. Si sarebbe tentati di pensare che così definendolo egli alludesse alle Silvae. Ma del poeta egli ignorava [...] giunta, al solito, a D. attraverso il tramite di Giovanni del Virgilio, vedine la confutazione nella voce Giovenale. Ivi una notizia diffusa nel Medioevo, la quale giunge fino al Boccaccio) - tutti i particolari espressi in Pg XXI dovessero derivare ...
Leggi Tutto
Classica, Cultura
Manlio Pastore Stocchi
. Nella Firenze ancor priva di uno Studium generale (che ebbe solo nel 1349) D. non poté seguire un corso regolare di studi superiori. D'altra parte affiora [...] generazione più tardi, a un altro irregolare di genio, il Boccaccio). È inevitabile perciò che la cultura classica di D. non si astratte che ne avevano cavate i dotti medievali (e ancora Giovanni del Virgilio ne escogiterà di ben curiose) ma per il ...
Leggi Tutto
DONDI DALL'OROLOGIO, Giovanni
Tiziana Pesenti
Nacque a Chioggia (prov. di Venezia) intorno al 1330, secondogenito del medico Iacopo e della nobile Zaccarota di Daniele Centrago.
Le origini della famiglia [...] , rappresentate in primis da rime del Petrarca e poi da rime di Giovanni Quirini, Francesco di Vannozzo, Antonio Beccari e dei preumanisti padovani, e dai due contributi petrarcheschi del Boccaccio già ricordati. In realtà il Marc. lat. XIV 223 non è ...
Leggi Tutto
tempo
Cesare Vasoli
D. usa questo termine in molte occorrenze e diversi sensi, alcuni dei quali propri del linguaggio comune e privi d'intenzioni filosofiche e dottrinali. Ma propone anche una definizione [...] si volse) o futuri (Pd XXXII 127 E quei [Giovanni evangelista] che vide tutti i tempi gravi, gli eventi che If VII 79 che permutasse a tempo li ben vani, dove però il Buti e il Boccaccio intendono " di t. in t. "; Pd VIII 60 per suo segnore a tempo ...
Leggi Tutto
Cacciaguida
Fiorenzo Forti
. Antenato di D. (Pd XV 28, 88-89), padre di Alighiero bisavo del poeta (vv. 91-97), appare nel cielo di Marte (vv. 19-21). Battezzato in S. Giovanni, nella Firenze della [...] , di Parma, di Bologna, di Verona che si avvicinano per nome agli Alighieri: si è formata così una tradizione prevalente dal Boccaccio al Del Lungo, al Catalano, che vuole ferrarese la consorte venuta a C. da val di Pado.
In parte attinente alla ...
Leggi Tutto
Fiore, IL
Gianfranco Contini
Poemetto da alcuni critici attribuito a D., mentre la paternità è da altri, e soprattutto era un tempo, energicamente contrastata. E contenuto esclusivamente in un manoscritto [...] . E pienamente trecentesco è il ser Durante di Giovanni del Borgognoni. Tanto varrebbe discorrere puramente e semplicemente di di D. (concordante col commento del cosiddetto Falso Boccaccio) gli si attribuiscono dei versi, composti per mettere in ...
Leggi Tutto
demonologia
Giorgio Padoan
Nel pensiero teologico cristiano medievale la d. occupa un posto fondamentale. La presenza del diavolo - questo spietato torturatore dei dannati nell'oltretomba e infaticabile [...] I a. 2, q. 1); dopo un certo tempo, per Pietro di Giovanni Olivi e per Duns Scoto. Il tosto non sarà perciò da intendere assolutamente; lo lascia intendere anche l'imbarazzatissima chiosa del Boccaccio - dovettero essere particolarmente presi di mira ...
Leggi Tutto
mondo2
móndo2 s. m. [lat. mŭndus (voce d’incerta origine), che designò dapprima la volta celeste e i corpi luminosi che la popolano, poi la Terra e i suoi abitanti, assumendo poi, nel linguaggio della Chiesa, anche un sign. più ristretto,...