CASTALDI, Panfilo
Paolo Veneziani
Nacque a Feltre intorno al 1430 da una famiglia appartenente alla piccola nobiltà feltrina, i cui membri tuttavia esercitarono spesso le professioni liberali: il nonno [...] veniva introdotta la stampa a caratteri mobili con la pubblicazione, ad opera del tedesco Giovanni da Spira, delle Epistolae familiares di Cicerone. Il C. conobbe certo quella invenzione; ebbe così probabilmente modo di acquisire quell'esperienza ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] di Guglielmo di Tiro, nella storia normanna di Orderico Vitale. Di formazione tutta francese è Giovanni di Salisbury, che rielabora l’ideale ciceroniano del congiungimento di eloquentia e scientia all’interno di un classico e cristiano ideale di ...
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Il Rinascimento. Il ritorno della scienza antica
Sebastiano Gentile
Il ritorno della scienza antica
Petrarca e il ritorno del 'Cicerone scettico'
Per comprendere la svolta fondamentale che la nostra [...] questa disciplina, così come per l'eloquenza latina ci si appellerebbe a Cicerone, per la poesia greca a Omero, per la storia romana a ad alcuna setta. Lo stesso Valla nella lettera a Giovanni Serra del 13 agosto 1440, in cui si difende dall ...
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Patrimonio monumentale e artistico
Oreste Ferrari
di Oreste Ferrari
Patrimonio monumentale e artistico
sommario: 1. La crisi del concetto di patrimonio artistico nella sua genesi storica. 2. L'attuale [...] interprete Q. Fabio Massimo) mollezza di costumi, ma dovere civico: Cicerone, ad esempio, ricorda che il console P. Servilio ‟populo di memoria" di cui dette prova Borromini in S. Giovanni in Laterano fu fatto del tutto eccezionale!) a quelli gotici ...
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La scienza bizantina e latina prima dell'influsso della scienza araba. La struttura del sapere
Alfonso Maierù
La struttura del sapere
La classificazione delle conoscenze
Gli elementi fondamentali adottati [...] partire dal IX sec.), la retorica dal De inventione di Cicerone e dalla Rhetorica ad Herennium, la geometria dalle geometrie I testo (fra i quali sono state ricordate le Annotationes di Giovanni Scoto su Marziano Capella), si trattava per lo più di ...
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La scienza bizantina e latina prima dell'influsso della scienza araba. Le istituzioni culturali e la trasmissione del sapere
Wesley M. Stevens
Le istituzioni culturali e la trasmissione del sapere
Istituzioni [...] a leggere e a scrivere in latino, studiarono Virgilio e Cicerone, i vangeli e le Lettere di s. Paolo, e in come hanno fatto, per esempio, Strabone, Servato Lupo di Ferrières, Giovanni Scoto Eriugena.
I Romani e i Greci non usavano distinguere tra ...
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I musei e il collezionismo archeologico
Giovanni Scichilone
Beatrice Palma
Carlo Roberto Chiarlo
La musealizzazione
di Giovanni Scichilone
I processi di musealizzazione, oggi testimoniati nei campi [...] nel Valdarno, sia nell'intimità dello studiolo che nello spazio aperto dell'hortus, sul modello della villa tuscolana di Cicerone. Una preziosa collezione di statue e ritratti antichi è formata da Isabella d'Este per lo studiolo e la grotta ...
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Il Rinascimento. La stampa e la diffusione del sapere scientifico
Giorgio Montecchi
La stampa e la diffusione del sapere scientifico
Dal manoscritto al libro scientifico a stampa
Nelle aggiunte alla [...] stamparono la grammatica di Donato, il De oratore di Cicerone e, con la data del 1465, le Divinae institutiones docenti universitari del XV sec., tra i quali si distinse Giovanni Regiomontano (Johann Müller di Königsberg) autore, tra l'altro, ...
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PINELLI, Gian Vincenzo
Marco Callegari
PINELLI, Gian Vincenzo. – Nacque a Napoli nel 1535, figlio di Cosmo e di Clementina Ravascheria. Il padre, genovese di origine, si era trasferito a Napoli per [...] 1602. La biblioteca passò così al figlio ancora minorenne Giovanni Francesco e, dopo alcuni anni di abbandono, venne 1, pp. 273-286; M. Gazzotti, G.V. P. lettore di Cicerone: per una storia di tre codici della Biblioteca Ambrosiana di Milano, in L’ ...
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GRADENIGO, Giuseppe
Matteo Casini
Nacque a Venezia il 3 marzo 1738 in un palazzo vicino al ponte Storto, nella parrocchia di S. Marcuola. Figlio di Marco, notaio "ordinario" della Cancelleria ducale [...] Fiammetta e il De mulieribus claris di G. Boccaccio; opere di Cicerone, Sallustio, Terenzio, Virgilio, Tito Livio; e ancora del Burchiello, copiate dal Farsetti, fra cui il Pecorone di ser Giovanni Fiorentino, con le "tre novelle diverse che non si ...
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chiamare
v. tr. [lat. clamare «gridare, proclamare»]. – 1. ant. Gridare: la verace Scrittura divina chiama contra queste false meretrici [le ricchezze materiali] (Dante); con grande voce diceva e chiamava: venite, venite, non temete (Fior....