Impulsi riformatori del mondo di fuori: dal Rinascimento all'Illuminismo
Vittorio Frajese
Al volgere del Quattrocento si parlava molto di riforma. La denuncia dei mali della società italiana e della [...] , D. Testa, La casa dell’eretico. Arte e cultura nella quadreria romana di Pietro Gabrielli (1660-1734) a palazzo Taverna di Montegiordano, Roma 2004, pp. 15-79; sul coinvolgimento nel processo di Giovanni Maria Lancisi cfr. V. Frajese, Giovanni ...
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Costantino nel Codice Teodosiano
La raccolta delle leggi per un nuovo Codice
Rita Lizzi Testa
Nella vastissima bibliografia internazionale su Costantino, per quanto paradossale ciò possa sembrare, non [...] , mentre vescovi come Ambrogio e Giovanni Crisostomo rielaborarono profondamente i , de vita Mosis I 162.
72 Or., Cels. III 81; VI 67; Lact., inst. IV 17 e 24; Eus., d.e. IV 2 e l.C. 3.
73 Them., Or. 5,2,64B; 16,19,212D.
74 Them., Or. 11 ...
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Paolo VI
Giovanni Maria Vian
Il secondo figlio di Giorgio Montini e di Giuditta Alghisi nacque a Concesio, un piccolo paese a otto chilometri a nord di Brescia, il 26 settembre 1897 e il 30 successivo [...] , s. Carlo Borromeo, il 4 novembre, e soprattutto s. Ambrogio, il 7 dicembre. Tra i problemi posti dalla crescita della città mostrò, al momento d'accettare l'elezione papale, la scelta di non assumere né il nome di Pio né quello di Giovanni. In una ...
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La riforma protestante
Aldo Stella
Influssi erasmiani e propaganda filoluterana
Il ruolo di Venezia nella diffusione del luteranesimo, come poi di altre confessioni non cattoliche o eterodosse, fu [...] curava gli interessi dei principi tedeschi Giovanni Federico di Sassonia e Filippo d'Assia, oltre alla segreteria dell' di Lutero, pp. 65-80, cf. L'Anticristo: replica ad Ambrogio Catarino (1521), a cura di Laura Ronchi De Michelis, Torino 1989 ...
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Il diritto prima e dopo Costantino
Salvatore Puliatti
Affrontare il tema del diritto nel periodo a cavallo dell’età costantiniana vuol dire confrontarsi con un’immagine stereotipa e ormai consolidata, [...] affermava che «le norme comandano i governanti»26, mentre Ambrogio precisava che «il sovrano non è svincolato dalle leggi, D. Foraboschi, E. Lo Cascio, L. Troiani, Introduzione alla storia di Roma, Milano 1999, pp. 510-534, e di L. De Giovanni, ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Il problema della codificazione
Riccardo Ferrante
Il termine codice si presta a una serie molto ampia di applicazioni e di torsioni semantiche. Dal 'codice genetico' in medicina al 'codice a barre' [...] Lazio dal 1809. Ugualmente avviene nel Regno d’Italia e nel Regno di Napoli, entrambi civile è però il genovese Ambrogio Giuseppe Laberio (1742-1812). francese e stato costituzionale. Il giurista Giovanni Ignazio Pansoya. Torino, 1784-1851, 2005 ...
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MARSUPPINI, Carlo.
Paolo Viti
– Nacque forse nel 1398 ad Arezzo, la città del padre, Gregorio di Domenico di Minuccio, o a Genova, la città della madre, il cui nome non è noto.
Il padre soggiornò a [...] studio delle lettere e legati a Niccolò Niccoli e Ambrogio Traversari e quindi all’ambiente intellettuale che faceva capo 101; G. Gaye, Carteggio inedito d’artisti, I, Firenze 1839, p. 559; V. Di Giovanni, Filologia e letteratura siciliana. Nuovi ...
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CANCELLERIA, REGNO DI SICILIA
TTheo Kölzer
Quello di 'cancelleria' è un termine convenzionale che definisce l'insieme di persone che in una corte reale si occupano della stesura dei documenti di un [...] Ruggero II e nel caso di Ambrogio, menzionato sotto Costanza, dovrebbe trattarsi della Ss. Trinità di Venosa, il vescovo Giovanni di Catania e Ruggero, magister iudex a II re di Sicilia, a cura di C.D. Fonseca-H. Houben-B. Vetere, Galatina 1992 ...
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scuola (scola)
Guido Favati
Charles T. Davis
La locuzione ‛ tenere s. ', iterata sinonimicamente con ‛ leggere ', cioè con " tenere lezioni " di livello universitario, appare quanto mai appropriata [...] Giovanni Olivi, autore di ampi commenti a Pietro Lombardo, di molte opere d'argomento D. di fronte all'umanesimo letterario, in " Lettere Italiane " XVII (1965) 237-257, partic. p. 238; R. Avesani, Il primo ritmo per la morte del grammatico Ambrogio ...
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DAL POZZO (de Putheo, Putheus, Puteus), Giacomo
M. Gigliola di Renzo Villata
Non si conosce l'anno della sua nascita, che deve tuttavia collocarsi con una certa verosimiglianza all'inizio del Quattrocento. [...] , Giambattista Piotti, fu scritto da un discepolo del D., Giovanni dalla Porta e fu rinvenuto presso il novarese Giano più tardi Ambrogio Teseo, in una digressione diretta ad intessere le lodi di Pavia, sua patria, poteva citare il D. insieme con ...
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porta1
pòrta1 s. f. [lat. pŏrta, affine a pŏrtus -us «porto3»] (pl. -e; pop. ant. le pòrti). – 1. a. Vano aperto in un muro o altra struttura per crearvi un passaggio costituito da un elemento orizzontale (soglia) posto a livello del pavimento,...