I pronomi allocutivi sono forme di pronomi personali, atoni e tonici (➔ clitici; ➔ personali, pronomi), usate per rivolgersi a un destinatario, per interloquire con lui e per richiamare la sua attenzione [...] dapprima preceduto da preposizione (in una lettera di Lorenzo il Magnifico, del 1465), solo più tardi come soggetto (in una lettera dell’umanista Giovanni Pontano, del 1476, per la cancelleria aragonese di Napoli). In questi primi esempi, quindi, lei ...
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di Bruno Moretti
Il termine mistilinguismo è usato correntemente come sinonimo di plurilinguismo sia per i casi in cui in una comunità sono presenti due o più lingue, sia per i discorsi prodotti da un [...] di Biagio Marin al friulano di ➔ Pier Paolo Pasolini, dal tursitano di Albino Pierro al solighese di Andrea Zanzotto e al trevigiano di Ernesto Calzavara.
di Ivano Paccagnella
L’uso di 1381-1383, è la Leandreride diGiovanni Girolamo Nadal. Ma già l ...
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La grammaticalizzazione è il fenomeno per cui forme linguistiche libere (per es., parole) perdono gradualmente l’autonomia fonologica e il significato lessicale, fino a diventare forme legate con valore [...] in presenza di verbi semanticamente coerenti: Jean ne marche pas «Giovanni non cammina» (lett. «Giovanni non cammina di L. Agostiniani, P. Bellucci Maffei & M. Paoli, Roma, Bulzoni, pp. 11-26.
Ramat, Paolo (2005a), Pagine linguistiche. Scritti di ...
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Tradizionalmente prosodia è un termine della metrica classica, dove designa lo studio del verso (gr. prosōidía «accento, modulazione della voce», comp. di prós «accanto» e ōidḗ «canto»). Inizialmente indicante [...] in un sintagma intermedio, anche se non coincide con uno fonologico: per es., la mamma diGiovanni in la mamma diGiovanni andrà a Roma a trovare Paolo.
Al vertice della struttura si trova l’enunciato, che si può estendere anche oltre i confini ...
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La negazione di frase è una risorsa che segnala che la situazione descritta in una frase non sussiste: in altri termini, essa inverte il valore di verità di una frase dichiarativa. In italiano, dove essa [...] negativo della polarità; la presenza di parole così formate non rende la frase negativa:
(4) Giovanni è infelice, anche [*neanche latino all’italiano, Firenze, La Nuova Italia.
Ramat, Paolo (1987), Linguistic typology, Berlin, Mouton de Gruyter.
Renzi ...
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I fenomeni fonetico-fonologici che si verificano nella lingua parlata a confine di parola vanno sotto il nome, ormai tradizionale, di fonetica sintattica o fonotassi. Nella linguistica più recente si preferisce [...] , indipendentemente da come viene scritta la lettera corrispondente (di solito ‹n›): ad es., con Paolo → [kom]; con Carlo → [koŋ], in casa & Giordano, 2005, pp. 1-24.
Marotta, Giovanna (2008), Lenition in Tuscan Italian (Gorgia Toscana), in ...
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Il termine koinè (meno diffusa la variante grafica coinè) proviene dal greco koinē´, femminile dell’agg. koinós «comune» accordato con diálektos s.f. «lingua», indicante la lingua letteraria usata dai [...] intencioni» (Mattesini 1994: 419).
Barbato, Marcello (2001), Il Libro VIII del Plinio napoletano diGiovanni Brancati, Napoli, Liguori.
Bongrani, Paolo & Morgana, Silvia (1992), Lombardia, in Bruni 1992, pp. 84-142.
Breschi, Giancarlo (1992 ...
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Le interrogative dirette sono frasi indipendenti (come negli esempi 1 e 2) o principali (es. 3) che contengono una domanda:
(1) hai dormito bene?
(2) quando vieni?
(3) pensi che Carlo abbia ragione?
Nella [...] il modello offerto dalla lingua di ➔ Dante, ➔ Francesco Petrarca e ➔ Giovanni Boccaccio, e declinò dall 1º, pp. 247-290.
D’Achille, Paolo (2001), Che ce lo dici a fare? Un costrutto di matrice dialettale nell’italiano parlato contemporaneo, in ...
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Ludovico Ariosto (Reggio Emilia 1474 - Ferrara 1533) trascorse quasi tutta la vita a Ferrara. Frequentò la società letteraria della corte estense, che stimolò i suoi primi esperimenti letterari in latino [...] di S. Debenedetti & C. Segre, Bologna, Commissione per i testi di lingua (prime edd.: Ferrara, Giovanni Mazocchi, 1516; Ferrara, Giovanni Il piano di Lucia. Manzoni e altre voci lombarde, Firenze, F. Cesati, pp. 21-34.
Trovato, Paolo (1994), ...
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Lo studio dell’italiano a scuola si affermò tra la fine del Cinquecento e il Settecento (Manacorda 1980; Marazzini 1985; De Blasi 1993; Matarrese 1993: 21-40) con un processo che modificò l’iter della [...] lingua italiana 2008, Milano, Rizzoli-Larousse.
Scoppa, Lucio Giovanni (1511), Spicilegium, Napoli, [s.n.].
Soresi, Pier struttura, uso, a cura di M. Cortelazzo et al., Torino, UTET, pp. 977-995.
Brizzi, Gian Paolo (1987), Scuola e istruzione ...
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madre di tutte le domande
loc. s.le f. La domanda più importante, il dubbio più significativo. ◆ Organizzato come un «dizionario d’autore», con 233 schede dedicate ad altrettanti film, il libro di Gianni Amelio potrà forse sorprendere il lettore...
madre di tutte le veglie
loc. s.le f. La veglia pasquale, la più importante veglia liturgica del cattolicesimo. ◆ Singolare Veglia di una notte singolare. Veglia, madre di tutte le Veglie, durante la quale la Chiesa intera resta in attesa...