CALDERONI, Mario
Fulvio Papi
Nato il 30 giugno 1879 a Ferrara da Carlo, studiò diritto a Firenze e a Pisa, dove si laureò. Nel 1909 conseguì la docenza in filosofia morale, che esercitò per due anni [...] 'anni dopo mostrerà Ayer nel suo celebre libro Linguaggio verità e logica che è considerato un po' il manifesto 262; J. F. Renauld, Quelques observations sur les idées morales de Giovanni Vailati e M. C., in Rivista critica di storia della filosofia, ...
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CANTONI, Carlo
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Nacque a Gropello Cairoli, in Lomellina, il 20 nov. 1840, da Giovanni e da Giuditta Magnaghi. Fin dagli anni degli studi liceali compiuti a Casale Monferrato ebbe in Luigi Ferri un [...] affermata successivamente, fondando il problema sopra un sentimento presupposto, sperimentato questo, innanzi tutto, come un mero fatto senza verità" (Mazzatinti).
L'opera valse al C. la laurea honoris causa dell'università di Königsberg nel 1904 e ...
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Filosofo (Rovereto 1797 - Stresa 1855). Patriota e liberale, fu inviato (1848) dal governo piemontese presso papa Pio IX. La sua ricerca filosofica prende le mosse da un'impostazione gnoseologica kantiana [...] essere morale, in quanto l'essere che si presenta come verità si pone insieme come bene, e l'azione morale consiste 1848-49 (1881); L'introduzione del Vangelo secondo s. Giovanni (1882); Saggio storico-critico sulle categorie e la dialettica (1882 ...
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scolastica Complesso dei metodi e dei contenuti dell’insegnamento nelle scuole medievali, dalla fine del mondo antico al 14° secolo.
Caratteri generali
Il termine, derivato dal latino medievale scholasticus [...] filosofia, ritenendola un elemento essenziale per una piena e consapevole adesione alla verità rappresentata dalla rivelazione. Il maggior filosofo dell’età carolingia, Giovanni Scoto Eriugena, utilizzando gli scritti dello Pseudo-Dionigi e dei Padri ...
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Diritto
Attività logica del giudice, consistente nell’applicare le norme di legge al fatto da lui accertato. In senso più ampio, tutta l’attività che si svolge dinanzi all’autorità giudiziaria per giungere [...] e l’atto del g., che equivale ad asserire la verità di quel contenuto. Una distinzione analoga è presente anche nella teoria e le gerarchie angeliche in trono, supplicato da Maria e s. Giovanni Battista, con davanti a sé l’altare su cui sono deposti ...
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Sostantivo greco (λόγος «parola, discorso, ragione»), variamente usato nel linguaggio filosofico e teologico.
Per il più antico pensiero greco, incline a non distinguere l’aspetto verbale dall’aspetto [...] ’ambiente ebraico-ellenistico di una dottrina del l. come verità, luce e vita. Di origine ellenistica, ma carico dottrina del l. si afferma con il prologo del Vangelo di Giovanni, che riassume la fede delle prime generazioni cristiane in Cristo, Dio ...
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Movimento di pensiero sviluppatosi dalla metà del 2° sec. d.C. fino alla metà del 6° (e in Alessandria anche alla metà del 7°). È caratterizzato dalla tendenza a rinnovare le concezioni del platonismo [...] e a integrarle con tutto il tesoro di verità che appare ricavabile da ogni altro sistema di filosofia greca e con le e che, tradotti in latino nel 9° sec. da Giovanni Scoto Eriugena, influenzarono molti aspetti della mistica e della teologia ...
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Signore di Mirandola (n. 1469 - m. Mirandola 1533). Nipote del più noto Giovanni, al quale ha dedicato una parte rilevante della sua attività di filosofo e letterato, scrivendone anche una biografia, P. [...] 1508-11) dal potere e infine ucciso dal nipote Galeotto. Nipote di Giovanni, del quale scrisse una Vita (premessa all'ed. delle opere da che contrappone gli «errori» della ragione alla «verità» della fede. Al problema delle possessioni demoniache ...
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Teologo e filosofo inglese (m. Norwich 1303 circa); francescano, studiò a Parigi (forse 1269-72) ove fu discepolo di Giovanni Peckham. Lettore a Cambridge nello studio dell'ordine (1275-79), maestro a [...] sotto l'influenza più diretta di Bonaventura e di Giovanni Peckham, riprende tutte le tesi caratteristiche della tradizione l'intelletto umano e lo rende capace di conoscere le "verità eterne", sicché Dio stesso è l'intelletto agente della tradizione ...
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VIDARI, GiovanniGiovanni Calò
Nato a Vigevano il 3 luglio 1871, morto a Torino il 12 aprile 1934. Professore di filosofia morale nel 1902 all'università di Palermo, poi, dal 1903 al 1909, a quella [...] fu tratto ad ammettere una Metamorale, quindi un trascendente e un assoluto, che poi gli si rivelò soprattutto come verità religiosa, e che in sede metafisica si traduceva nella tesi dell'anima-sostanza e in un pluralismo spiritualistico implicante ...
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verita
verità s. f. [lat. vērĭtas -atis, der. di verus «vero»]. – 1. Carattere di ciò che è vero, conformità o coerenza a principî dati o a una realtà obiettiva: dubitare della v. di una notizia; non credere alla v. delle parole di qualcuno;...
svizzeritudine s. f. Condizione psicologica di appartenenza a ciò che viene percepita come una specifica identità nazionale svizzera. | In senso concreto, fenomeno, parola, concetto che esprimerebbe caratteristiche tipicamente svizzere. ◆ Il...