ANGUILLARA, Pietro
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Figlio del conte Orso, morto già nel 1366, nacque prima della metà del XIV secolo. Compare per la prima volta in una tregua, indetta nel 1368 da papa Urbano V fra gli Anguillara [...] stesso anno, quale pegno per un credito che vantava presso la Camera apostolica, l'A. aveva ricevuto il castello di Giove (Amelia).
Queste notizie, confermate da documenti citati dalla Sora e dal Montenovesi, sono in contrasto però con quanto afferma ...
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Imperatore romano (n. presso Rieti 9 - m. Cutilie, Sabina, 79). Ricoperse le più alte cariche sotto Caligola e Claudio; alla morte di Nerone si trovava in Giudea, col compito di sottometterla. Fu acclamato [...] meridionale per opera di Petilio Ceriale, di Frontino e di Agricola. V. abbellì Roma di splendidi edifici; oltre al tempio della Pace iniziò la costruzione dell'Anfiteatro Flavio, riedificò il tempio di Giove Capitolino, ampliò il pomerio urbano. ...
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Costantino e i barbari
Johannes Wienand
Nei trentuno anni del suo regno non vi è mai stato un momento nel quale Costantino non abbia dovuto occuparsi, in un modo o nell’altro, dei ‘barbari’ – così i [...] Olympi (Aen. VII 558) e magni regnator Olympi (Aen. X 437). Queste locuzioni sono tratte dall’Eneide, e si riferiscono a Giove. Sempre in Optaziano, Costantino viene poi uguagliato alle più alte divinità del pantheon romano. Ma il carmen 3 non è il ...
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Le iconografie monetali
Filippo Carlà
I romani coniarono moneta fin dal III secolo a.C. e fin da subito mostrarono, rispetto ad esempio ai greci, di prediligere produzioni monetali le cui iconografie [...] Dio193. Un’iconografia insomma che, senza essere esplicitamente cristiana (la mano poteva anche essere intesa come quella di Giove)194, ammiccava però alla religione dell’imperatore e della sua famiglia, tanto da piacere a Eusebio di Cesarea:
Furono ...
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(gr. Δοῦρα-Εὔρωπος) Antica città della Mesopotamia, accogliendo una colonia militare macedone mutò in Europo il nome Dura, che riprese dopo la conquista dei Romani.
Già nel periodo ellenistico era cinta [...] vaste corti colonnate intorno alle quali si articolavano gli ambienti. Da ricordare l’erezione di un tempio di Giove Dolicheno, una chiesa cristiana e una sinagoga affrescata con episodi dell’Antico Testamento.
La successione delle dominazioni portò ...
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FILIPPESCHI, Enrico
Lucio Riccetti
Figlio di Bartolomeo, nacque probabilmente in Orvieto nell'ultimo quarto del XII secolo. Compare per la prima volta nella vita pubblica cittadina nel 1213, quando [...] di Bolsena; qualche anno più tardi, il 2 genn. 1223, compare nell'atto di sottomissione del castello di Giove, posto ai confini meridionali del contado orvietano, mentre, il 4 agosto dello stesso anno, assistette alla sottomissione di Acquapendente ...
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Imperatore romano (n. 15 d. C. - m. 69), uno degli imperatori del periodo dell'anarchia seguente alla morte di Nerone (68-69). Poco dopo essere diventato governatore della Germania inferiore (69) fu acclamato [...] dal popolo a restare, organizzò una spedizione contro di lui, chiuso sul Campidoglio, nel corso della quale s'incendiò il tempio di Giove Capitolino. La sera stessa (20 dic. 69), vinte le ultime resistenze, Antonio Primo entrò a Roma e V., dopo aver ...
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Figlio (Roma 51 d. C. - ivi 96) di Vespasiano e fratello di Tito, fu imperatore tra l'81 e il 96. Con l'obiettivo di rafforzare la struttura dell'Impero, da una parte attuò una politica di espansione territoriale [...] e iniziati il foro di Nerva e le terme di Traiano) e restauri lussuosi di numerosi templi, tra cui quello di Giove Capitolino. L'aspetto più positivo della politica di D. sta tuttavia nello sforzo da lui compiuto per consolidare la struttura dell ...
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(lat. Agonius, Quirinalis collis, o semplicemente Collis) Una delle alture di Roma, costituita da un massiccio collinoso, diviso dal Pincio a N per mezzo della Valle Sallustiana, e dal Viminale a S per [...] perimetro sono i culti più antichi: in particolare quello di Quirino, da localizzare presso i giardini del Q., e forse di Giove sul colle Latiaris. Altro culto antico era quello di Gaia Taracia, e culti minori erano quelli di Flora, del Sole, della ...
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antropologia Spoglie degli animali e dei nemici uccisi, indossate o conservate non solo come segno del valore del proprietario, ma anche allo scopo di ‘impossessarsi’ dello spirito della vittima, propiziandosela [...] ma l’uso esisteva già presso gli Italici. Al t. si collega il rito della consacrazione delle spoglie opime nel tempio di Giove Feretrio. Oltre ai leggendari t. di Enea e Romolo, si ricordano i t. eretti da Marcello, vincitore dei Galli Insubri (222 a ...
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giovamento
giovaménto s. m. [dal lat. tardo iuvamentum, der. di iuvare «giovare»]. – L’atto, il fatto di giovare; e più comunem., utilità, beneficio, vantaggio che si ottiene da qualche rimedio: dare, recare, ottenere, trarre, trovare g.;...
giovare
v. intr. e tr. [lat. iŭvare] (io gióvo, ecc.). – 1. a. intr. (aus. avere; con sogg. di cosa anche essere) Recare utilità, beneficio, essere vantaggioso: il moto giova alla salute; sono rimedî che giovano poco; a nulla mi è giovato...