Umanista, di Lonigo, donde il nome latinizzato Omnibonus Leonicenus (Lonigo 1412 circa - Vicenza 1474), discepolo di Vittorino da Feltre (1423-33): succedette al maestro a Mantova dal 1449 al 1453, poi [...] tornò a Vicenza. Tradusse dal greco, curò edizioni latine, commentò Persio, Giovenale e alcune opere di Cicerone. ...
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Letterato (Montrone 1775 - Napoli 1846); militò nell'esercito napoleonico ed ebbe cariche politiche anche dopo la restaurazione. B. Puoti si professò suo discepolo. Fu un purista moderato (Discorso sullo [...] stato presente della lingua italiana, 1827); scrisse anche poemetti e liriche, tradusse Orazio e Giovenale. ...
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Filologo classico (Rheinberg 1837 - Bonn 1908), prof. a Friburgo in Br., a Greifswald e a Bonn, socio straniero dei Lincei (1883). Latinista, si dedicò specialmente alla critica del testo, fornendo notevoli [...] edizioni di Frontino (De aquis, 1858), di Petronio (1862), di Persio e Giovenale (1886). Importante è la raccolta dei Carmina latina epigraphica (2 voll., 1895-1897). ...
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Poeta e latinista inglese (Valley House, Fockbury, Worcestershire, 1859 - Cambridge 1936). Conoscitore profondo delle letterature classiche (ebbe la cattedra di latino al University College di Londra, [...] 1892-1911, e poi a Cambridge, 1911-36); curò l'Astronomicon di Manilio (1903-30), edizioni di Giovenale, di Lucano e di Ovidio, geniali contributi all'intendimento di quei poeti. È considerato uno dei maggiori latinisti inglesi. Scrisse anche: A ...
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Cronista e teologo (n. Norwich 1258 circa - m. 1328); domenicano, baccelliere, fu poi maestro a Oxford (1302-07, 1314-15), con un intervallo a Parigi; nel 1324 fu lettore nel convento domenicano di Londra. [...] Uomo di vasta cultura, ha lasciato ampî commenti agli "autori" (Giovenale, Seneca, ecc.): particolare diffusione ebbe il suo commento al De consolatione di Boezio. I suoi Annales sex regum Angliae, che concernono la storia inglese relativa agli anni ...
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GASPARE da Verona
Paolo Viti
Nacque a Verona forse all'inizio del Quattrocento. Le notizie sulla sua giovinezza sono molto limitate. Sebbene non dovesse essere di una famiglia di particolare rilievo [...] a papa Niccolò V nella speranza di ricevere da lui l'invito a proseguire l'interpretazione di tutte le satire di Giovenale, e quindi di ottenere un incarico di insegnamento presso lo Studio di Roma. Tale incarico, comunque, non dovette tardare molto ...
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Filologo classico tedesco (Gumbinnen, Prussia Or., 1887 - Colonia 1979), prof. nelle univ. di Gottinga, Greifswald, Basilea, Colonia (1925-57). Dal 1969 socio straniero dei Lincei. Ha studiato con sicurezza [...] di Plauto (Plautinisches und Attisches, 1931) e ha condotto varî studî di critica testuale su Terenzio, Cesare, Giovenale e specialmente su Platone (Der Platontext, 1942), nonché sul Catalogo delle navi omerico (Der homerische Schiffskatalog und die ...
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Scrittore (965 circa - 1027 circa), scolaro del vescovo Balderico; accompagnò (1014) Enrico II a Roma per l'incoronazione. Compose in esametri una vita di s. Cristoforo, densa di citazioni erudite, in [...] cinque libri; di questi il più importante è il Liber scolasticus, in cui tratta di poeti da lui studiati: Orazio, Persio, Giovenale, Boezio, Virgilio. ...
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FRANCESCHI, Giovanni
Antonia Francesca Franchini
Secondogenito dei sette figli di Antonio, medico già ministro degli Interni della Repubblica Romana nel 1799, e di Maria dei conti Spada di Cesi, nacque [...] a Narni (ora in prov. di Terni), ove fu battezzato nella cattedrale e parrocchiale di S. Giovenale il 10 giugno 1805. Essendosi nel 1807 la famiglia trasferita a Osimo, compì i primi studi di umanità e retorica presso il locale collegio "Campana". ...
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Letterato (Siracusa 1760 - ivi 1842); seguì nel 1798 il re Ferdinando IV in Sicilia, e ne divenne per breve tempo ministro della Guerra. Accademico della Crusca e grandemente stimato dai letterati suoi [...] contemporanei, spese la sua vita sui classici latini, alcuni dei quali (Odi di Orazio, Uffizi di Cicerone, Satire di Giovenale) tradusse con plauso; ammirò grandemente e imitò nei suoi versi V. Alfieri, G. Parini, U. Foscolo, G. Leopardi, che tentò ...
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satira
sàtira s. f. [dal lat. satŭra, femm. dell’agg. satur «pieno, sazio» e per estens. «vario, misto» (anche, con valore negativo, «confuso»), secondo antiche interpretazioni connesso con la lanx satura, il piatto di primizie offerto ritualmente...
studentato s. m. Alloggio in cui abitano gli studenti fuori sede, in genere durante il periodo universitario. ◆ Da Prati a Centocelle, e poi Eur, Primavalle, San Giovanni, Garbatella. Sempre a Roma occupate anche tutte le sedi della facoltà...