Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] tra la provincia da cui il poeta proviene, e la cosmopolita città. Poeta per indignazione (indignatio facit versum), Giovenale seleziona solo la parte negativa della realtà finendo per vedere negli stessi dei della tradizione ipostasi della decadenza ...
Leggi Tutto
Un'indagine che combini i problemi e i risultatì di discipline specializzate della scienza dell'antichità - archeologia, topografia, storia, epigrafia, linguistica, ecc. - è l'unica che possa dare un quadro [...] il centro della città etrusco-romana; quelli di Cosa il Capitolium e altri resti della colonia romana; quelli di S. Giovenale e di Tolfa hanno assicurato la gravitazione di questi centri nell'orbita ceretana; la tomba monumentale di Quinto Fiorentino ...
Leggi Tutto
GALLICCIOLLI, Giambattista
Paolo Preto
Nato a Venezia il 17 maggio 1733 da Paolo e da Adriana Grismondi, ricevette un'istruzione privata da Jacopo Scattaia, mediocre precettore; nel 1749 abbracciò lo [...] il trattatello Dell'antica lezione degli Ebrei e dell'origine de' punti. Esame di una dissertazione del p. d. Giovenale Secchi barnabita (Venezia 1787) in cui confutava l'opinione del Secchi sulla derivazione dell'alfabeto greco dall'ebraico e sulla ...
Leggi Tutto
La prima poesia macaronica nasce come ‘genere’ a Padova alla fine del XV secolo, caratterizzata dallo scontro di elementi linguistico-culturali popolareggianti e rusticali con la tradizione latino-umanistica; [...] a più livelli, come nel caso dell’anafora con doctus dell’elogio del Gonzaga (V, 394-397) che rinvia a Giovenale (volgarizzato da Giorgio Sommariva in una stampa di Treviso del Manzolino nel 1480 e riedito attorno al 1525 dal tipografo folenghiano ...
Leggi Tutto
LAVAGNINI, Bruno
Claudia Montuschi
Nacque, secondo di cinque fratelli, a Siena, il 3 ott. 1898, da Lorenzo, di Scansano, "impiegato nei telegrafi" prima a Siena, poi a Viareggio e a Lucca, e da Assunta [...] oltre i confini della letteratura greca e dell'età classica.
Si occupò anche di letteratura latina (Ovidio, Giovenale, Lucrezio, Petronio, Orazio, Catullo, Virgilio), sottolineando sempre la peculiarità dell'apporto romano rispetto ai modelli greci ...
Leggi Tutto
CENNINI, Piero
Marco Palma
Nacque a Firenze il 24 ag. 1444 dal famoso orafo Bernardo e da Angiola di Antonio di Piero del Rosso, primo di quattro figli. Dopo gli studi grammaticali con Pietro Fanni [...] lat. 43: Plauto; Firenze, Bibl. Laurenziana, 33, 21: Pseudo-Acrone, Commento ad Orazio; Firenze, Bibl. Laurenziana, 34, 34: Giovenale e Persio; Bibl. Apost. Vaticana, Vat. lat. 11459:Ovidio, Tristia.
La mano del C. è stata riconosciuta, non sempre ...
Leggi Tutto
(XV, p. 338)
Filologia classica. - Nell'ultimo sessantennio la f. classica − intesa come disciplina rivolta allo studio dei testi greci e latini antichi con particolare attenzione alla loro trasmissione, [...] di estendere il più possibile la conoscenza dei testimoni anche in tradizioni molto ampie (per es. U. Knoche per Giovenale), da un lato favoriti dagli avanzamenti della tecnica (microfilm, mezzi di comunicazione più agevoli, ecc.; dal 1937 funziona a ...
Leggi Tutto
Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Lingua, letteratura e scienza da Dante a Calvino
Andrea Battistini
Il sapere integrato del Medioevo
Ai tempi di Dante Alighieri, una vera distinzione tra le «due culture» non si poneva perché la stessa [...] cultura tanto scientifica quanto umanistica. Nella sua libreria figuravano tanto Euclide e Archimede quanto Plauto, Terenzio, Giovenale, Marziale e molti altri poeti latini, tanto il De revolutionibus orbium coelestium di Copernico quanto le opere ...
Leggi Tutto
Dante Alighieri nacque a Firenze nel maggio, o giugno, 1265, l’anno prima della battaglia di Benevento, che segna la distruzione della parte ghibellina in Italia. Di famiglia guelfa, cresce in anni segnati [...] zona dell’Inferno in cui ricorre la parola, di poesia militante, denuncia nominativa, al modo di Orazio, Persio e Giovenale, delle colpe dei potenti (Tavoni 1998). Sembra certo comunque che comedìa costituisca una indicazione di genere del poema, non ...
Leggi Tutto
Stato dell’Europa occidentale, confinante a NE con la Francia e Andorra e a O con il Portogallo. La S., bagnata a NO e a SO dall’Atlantico, a S e a E dal Mediterraneo, comprende la maggior parte (85%) [...] del suo tardivo e rinnovato paganesimo, per Quevedo il mondo classico si identifica soprattutto in Seneca, Marziale, Giovenale. Più che nel Buscón (1626), esperimento di romanzo picaresco condotto all’estremo della crudeltà rappresentativa, le ...
Leggi Tutto
satira
sàtira s. f. [dal lat. satŭra, femm. dell’agg. satur «pieno, sazio» e per estens. «vario, misto» (anche, con valore negativo, «confuso»), secondo antiche interpretazioni connesso con la lanx satura, il piatto di primizie offerto ritualmente...
studentato s. m. Alloggio in cui abitano gli studenti fuori sede, in genere durante il periodo universitario. ◆ Da Prati a Centocelle, e poi Eur, Primavalle, San Giovanni, Garbatella. Sempre a Roma occupate anche tutte le sedi della facoltà...