Diritto
Attività logica del giudice, consistente nell’applicare le norme di legge al fatto da lui accertato. In senso più ampio, tutta l’attività che si svolge dinanzi all’autorità giudiziaria per giungere [...] , quindi del controllo giurisdizionale sul rinvio a giudizio che nel rito ordinario è appunto affidato al si delinea soltanto, nella letteratura profetica, l’idea di un g. universale atteso nell’ordine storico come g. di Dio sui nemici d’Israele ...
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Nel linguaggio scientifico, ogni fatto o evento suscettibile di osservazione diretta o indiretta, provocato o spontaneo.
Teorie fenomenologiche sono quelle che cercano di render conto di un f. quale esso [...] dubbio metodico cartesiano), ma solo di prescinderne, di sospendere ogni giudizio o asserzione nei suoi riguardi. La vita della coscienza non è diventa al tempo stesso lo studio dell’a priori universale (formale e materiale) della scienza. Il limite ...
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bellézza Qualità di ciò che appare o è ritenuto bello ai sensi e all'anima. La connessione tra l'idea di bello e quella di bene, suggerita dalla radice etimologica (il latino bellus "bello" è diminutivo [...] 'opera d'arte, una persona, un paesaggio, nel nostro giudizio si manifesta qualcosa che 'sentiamo' e che nello stesso tempo di arte e bellezza non costituisce affatto un dato ovvio e universale. Al contrario è solo a partire dal 18° sec. che ...
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stoicismo Nella storia del pensiero antico, la dottrina e la tradizione che si collega a Zenone di Cizio e alla sua scuola, così chiamata perché Zenone e i suoi successori usavano adunarsi nella Stoà Poikìle.
Periodizzazione
Storicamente [...] false; verità e falsità nascono dal nostro giudizio sulla rispondenza della rappresentazione alla realtà rappresentata. anni solari) si risolve in una conflagrazione (ἐκπύρωσις) universale, per ricominciare con un nuovo ciclo, identico al precedente ...
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teleologia Concezione secondo la quale gli eventi, anche quelli non legati all’azione volontaria e consapevole degli uomini, avvengono in funzione di un fine o scopo.
Sebbene il termine sia piuttosto recente [...] in base a leggi meccaniche di valore universale, e il ricorso alla spiegazione finalistica viene , soprattutto nella Kritik der Urteilskraft, introducendo il giudizio teleologico, ovvero il giudizio secondo il quale l’ordine naturale è pensato in ...
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Statista, poeta e filosofo inglese (Eyton-on-Severn 1583 - Londra 1648). Volontario nell'esercito del principe d'Orange (1614), ambasciatore a Parigi (1619) , diede importanti contributi alla storia del [...] come testimonia l'"istinto naturale") e anteriori a ogni giudizio, anzi fondamento di questo (motivo platonico che sarà patrimonio di quella religione naturale o cattolica (cioè universale) di cui le religioni storiche sono diverse e progressive ...
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Filosofo tedesco (Danzica 1863 - Heidelberg 1936). Esponente di spicco della scuola neokantiana che trovò a Heidelberg e nella Scuola del Baden il suo centro propulsore, sviluppò una filosofia il cui punto [...] un valore, inteso come norma rispetto a cui il giudizio acquisisce la sua legittimità. Nel System der Philosophie (1921 valutazioni, ma nel suo necessario riferirsi ai valori normativi e universali che da un lato orientano la ricerca e la conoscenza ...
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Pensatore e medico greco (fine del secolo 2º d. C. e inizî del 3º), africano (pare) di nascita. Dei suoi scritti, abbiamo gli undici libri raccolti sotto il titolo πρὸς μαϑηματικούς (Adversus mathematicos); [...] di dogmatismo, includendo in questo ogni pretesa di giungere ad affermazioni assolutamente e universalmente valide; sbocco di questa critica scettica è la "sospensione del giudizio". S. svolge quindi sistematicamente la critica dei modi o mezzi di ...
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Si dice di ciò che non è comune a tutti o all’intero, ma si riferisce solo a una parte della totalità o dell’intero, è proprio del singolo o di un certo numero di individui, di oggetti, di casi.
Filosofia
Nel [...] filosofico, il termine è direttamente contrapposto a universale. La distinzione del p. dall’universale si riferisce alla dottrina aristotelica del giudizio e del sillogismo. Per Aristotele, universale è il giudizio in cui il predicato è posto in ...
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Dottrina o concezione che nega l'esistenza di una realtà oggettiva, concepita cioè come indipendente rispetto al soggetto che la percepisce, la pensa, la giudica e così via. Il s. risolve pertanto la realtà [...] (s. empirico), oppure può essere concepito come attività universale immanente in ogni singolo (s. trascendentale). Nel s. emozioni e gli scopi individuali; nel s. estetico, il giudizio estetico si risolve nel gusto individuale; nel s. religioso, si ...
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universale1
universale1 agg. [dal lat. universalis, der. di universus: v. universo1]. – 1. a. Che riguarda tutto l’universo, che si estende o è valido per l’intero universo fisico (nell’accezione scient. di questo termine): legge dell’attrazione...
giudizio
giudìzio (ant. giudìcio, iudìcio) s. m. [dal lat. iudicium, der. di iudex -dĭcis «giudice»]. – 1. a. L’attività logica del giudice, consistente nell’applicare le norme di legge al fatto da lui accertato: g. di fatto, se le questioni...