Immanuele Giudeo (Emanuele, Manoello Romano; ebraico ‛ Immānū'el ha-Romî, ' Immānsū'el ben Shĕlōmōh; nome della famiglia: Zifronî)
Giovanni Rinaldi
Fabrizio Beggiato
Poeta ed erudito ebreo, nato a Roma [...] secoli, Bari 1920, I 145-147; II 93-94, 106; U. Cassuto, D. e Manoello, Firenze 1922; V. De Bartholomaeis, Rime giullaresche e popolaresche d'Italia, Bologna 1926, 68-71; F. Michelini Tocci, Il commento di Emanuele Romano al capitolo I della Genesi ...
Leggi Tutto
FOLGORE da San Gimignano (Iacobo di Michele)
Liana Cellerino
Uomo d'armi e poeta, figlio di un Michele che risulta già morto nel 1305, nacque a San Gimignano (presso Siena), forse tra il 1265 e il 1275, [...] della letteratura comica senese e toscana, e fa da sfondo alla contaminazione che questa presenta tra tradizioni giullaresche, pratiche parodistiche destinate a maggior futuro, e più risentiti filoni di poesia politica municipale.
Di quel mondo ...
Leggi Tutto
Assumiamo convenzionalmente che l’età umanistica e rinascimentale coincida con i secoli XV e XVI. È questa l’epoca, in Italia come negli altri paesi dell’Europa occidentale, dell’emergere delle lingue [...] ’azione di vera acculturazione in volgare, talvolta puntavano più alla popolarità e giocosità, sviluppando anche forme giullaresche di mescidazione col latino (Coletti 1983).
I mercanti producono enormi quantità di lettere (➔ lettere e epistolografia ...
Leggi Tutto
GIACOMINO PUGLIESE
GGiuseppina Brunetti
Il nome di Giacomino Pugliese, uno dei maggiori e più antichi poeti della Scuola siciliana, giunge dalle rubriche dei manoscritti che tramandano i suoi versi [...] Margherita Santangelo (1937, p. 12), in realtà in nome di un pregiudizio che etichettava intanto la produzione di G. come 'giullaresca'. Più complessa l'interpretazione del congedo di Lontano amore, vv. 29-35: "Canzonetta va a quella ch'è dea, / che ...
Leggi Tutto
CASTRA (Messer Osmano)
Nicolò Mineo
Di un fiorentino di nome Castra fa cenno Dante nel De vulgari eloquentia (I, xi, 3), ricordandolo come autore di una delle molte "cantiones" che si scrivevano "in [...] Castello 1889-1912, pp. 492-94; F. Egidi, Il "Libro de varie romanze volgari",Roma 1908, p. 82; V. De Bartholomaeis, Rime giullaresche e popolari d'Italia, Bologna 1926, p. 23; G. Contini, Poeti del Duecento, I, Milano-Napoli 1960, pp. 913-18.
Bibl ...
Leggi Tutto
Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Roberto Gamberini
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel corso del XIII secolo “miracoli” e “misteri” ampliano i luoghi della rappresentazione, [...] orazione comica pronunciata dal clero minore nelle feste dei folli; altri la ritengono intrinseca alla comicità delle pantomime giullaresche. La rapida serie di scene farsesche – i testi contano dai 300 agli 800 versi – nascerebbe quindi dalla stessa ...
Leggi Tutto
Trovatori provenzali
Walter Meliga
La poesia dei trovatori provenzali ‒ attestata a partire dall'inizio del sec. XII ‒ ha iniziato a diffondersi piuttosto presto fuori dei confini dell'Occitania, raggiungendo [...] Bartholomaeis, 1931, II, p. 148) e 217.4a, mentre in BdT 390.1 siamo solo di fronte al proposito, di stampo giullaresco, di recarsi presso la corte di un signore. La critica ha riconosciuto da tempo (seppure talora con una certa riluttanza: secondo ...
Leggi Tutto
Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data la nettezza dei confini marittimi e di quello terrestre: la catena alpina, con la quale si collega [...] d’arte esiste un teatro che sviluppa intrattenimenti popolari, le origini del quale si confondono con le antiche rappresentazioni giullaresche, e che incontra il gusto anche delle classi signorili; suo tema principale è la satira del villano, per lo ...
Leggi Tutto
giullaresco
giullarésco agg. [der. di giullare] (pl. m. -chi). – Dei giullari: i canti g., la poesia giullaresca. Più spesso in senso spreg., da giullare, buffonesco: salti, lazzi g.; una comicità g. e volgare.
ottava
s. f. [femm. sostantivato dell’agg. ottavo]. – 1. Periodo di sette giorni che segue a una festività religiosa, di cui è un prolungamento: l’o. di Pasqua, di Natale. 2. Nella metrica, strofa di 8 endecasillabi, di cui i primi 6 a rima...