MAINARDI, Arlotto (Arlotto il Pievano)
Giuseppe Crimi
Figlio di Giovanni di Matteo di Mainardo, notaio fiorentino, rinchiuso più volte nel carcere delle Stinche, e di madre ignota ma legittima, nacque, [...] 1874), Il Piovano Arlotto (Genova 1877). Giuseppe Guerrazzi utilizzò addirittura il M. con fini Trigueros Cano, Algunos cuentos del Piovano A. y su correlación con Boccaccio, Sacchetti, Bracciolini y Poliziano, in Actas del VI Congreso nacional ...
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FERRARA, Franco
Giuseppe Rossi
FERRARA, Franco (all’anagrafe Francesco)
Nacque a Palermo il 4 luglio 1911 da Giovanni e Marianna Pagano, entrambi di origine siciliana, terzo di quattro figli. Il padre, [...] , Arnaldo Furlotti, Felice Lattuada, Liviabella, Giuseppe Mulè, Mario Pilati, Carlo Alberto Pizzini, (1963) di Luchino Visconti, l’episodio Il lavoro, sempre di Visconti, in Boccaccio ’70 (Monicelli, Fellini, Visconti e De Sica, 1962), Jovanka e le ...
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Nella grammatica tradizionale il termine attributo indica un aggettivo che serve a determinare o caratterizzare un nome da cui dipende (Dardano & Trifone 1997: 127-129). In un’accezione più ampia (che [...] cose e noiose sono i movimenti varii della fortuna (Boccaccio, Dec. II, 3)
Specialmente nella lirica duecentesca, si Napoli, Ricciardi, 2 voll., vol. 2°, pp. 491-558.
Parini, Giuseppe (1986), Il giorno, a cura di G. Ficara, Milano, Mondadori.
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Ezio Raimondi e Giuseppe Ledda
Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’epoca drammatica e convulsa delle guerre d’Italia, inaugurata nel 1494 dalla spedizione di Carlo [...] , ordinano e sistemano l’universo delle forme letterarie, assumendo ad archetipo assoluto il Petrarca e il Boccaccio attraverso un triplice processo di semplificazione, accentramento e intensificazione, con cui sembra chiudersi definitivamente ogni ...
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Il bisticcio è la figura formata dall’accostamento (immediato o a breve distanza, nello stesso verso o nello stesso periodo) di due o più parole fortemente rassomiglianti dal punto di vista fonico.
Bisticcio [...] lettera o le lettere iniziali, come nel verso di Giovanni Boccaccio «e par che per pregar tu facci peggio» (Ninfale ’uso del bisticcio come clausola ad effetto in un sonetto di Giuseppe Gioachino Belli dedicato a tessere un ritratto di papa Sisto V, ...
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PETROCCHI, Giorgio
Guido Lucchini
PETROCCHI, Giorgio. – Nacque a Tivoli il 13 agosto 1921 da Giuseppe e Valeria Vanni. Laureatosi in giurisprudenza all’Università di Roma nel 1942, fu bibliotecario [...] di Ser Nardo; 4. Testo vulgato intorno al 1350 e oltre, cioè il gruppo del Cento; 5. Testo vulgato dal Boccaccio con i suoi tre codici: Toledo, Biblioteca del Cabildo, ms. 104.6; Firenze, Biblioteca Riccardiana, ms. 1035; Biblioteca apostolica ...
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Le frasi temporali (dette anche, semplicemente, temporali) sono frasi subordinate (➔ subordinate, frasi) che permettono di collocare nel tempo il processo espresso dalla frase principale, instaurando un [...] ) Deh! Perché non prendo io del piacer quando io ne posso avere? (Boccaccio, Dec. I, 4, 15)
In quest’ultimo caso, la forma verbale può essere anche al condizionale:
(9) Giuseppe vuole che ci mettiamo in ghingheri, mentre /quando io mi vestirei sempre ...
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La grammatica tradizionale chiama complementi predicativi quei costituenti (aggettivi o sintagmi nominali) del ➔ sintagma verbale che servono a «determinare e completare il significato del verbo» (Serianni [...] ora, ancora quivi trovarono i giovani giucando (Boccaccio, Dec. VI, 33).
Boccaccio, Giovanni (19964), Decameron, a cura di Napoli, Ricciardi, pp. 519-540.
Tomasi di Lampedusa, Giuseppe (1958), Il Gattopardo, Milano, Feltrinelli.
Veronesi, Sandro ( ...
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Il termine classicismo, che appare all’inizio dell’Ottocento, deriva dell’aggettivo sostantivato classico, a sua volta prosecuzione del lat. classicus, nell’accezione di «autore eccellente, da imitare». [...] , stilisticamente meno uniformi) del Decameron di Giovanni Boccaccio. Dopo accese dispute (➔ questione della lingua), . La prima, che risaliva alla polemica (1703) tra Gian Giuseppe Orsi e il padre gesuita francese Dominique Bouhours, in cui si ...
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RUSSO, Luigi
Raffaele Ruggiero
– Ultimo di otto figli, nacque a Delia (Caltanissetta) il 29 novembre 1892 da Giuseppe, impiegato comunale, e da Diega Meo.
Dopo il ginnasio in seminario compì gli studi [...] agli anni Novanta; tra il 1930 e il 1945 commentò Boccaccio, Tasso, Alfieri, Foscolo, Leopardi, Nievo e Verga. autorità fasciste non ne ratificarono il trasferimento e il ministro Giuseppe Bottai, benché favorevole, si astenne dal convalidarlo per ...
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famìglia s. f. [lat. famĭlia, che (come famŭlus «servitore, domestico», da cui deriva) è voce italica, forse prestito osco, e indicò dapprima l’insieme degli schiavi e dei servi viventi sotto uno stesso tetto, e successivamente la famiglia nel...
sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] (pres. indic. so 〈sò〉 [radd. sint.;...