CURCI, Carlo Maria
Giacomo Martina
Nato a Napoli il 4 sett. 1810 da Vincenzo e Costanza De Ferrante, entrò nella Compagnia di Gesù il 13 sett. 1826, e fu ordinato sacerdote il 1° nov. 1836. Il carattere [...] Torino-Roma-Firenze 1879-80; Il Salterio volgarizzato dall'ebreo ed esposto in note esegetiche e morali, preceduto ., Roma-Torino-Napoli 1887-90; Lezioni esegetiche e morali sopra Giuseppe in Egitto, Torino 1890; Lezioni esegetiche e morali sopra il ...
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BALDO, Massimilla
Giovanni Costa
Attilio Stella
Nacque a Legnago, in provincia di Verona, il 12 agosto 1924 da Luigi, piccolo imprenditore proprietario di un’officina meccanica, e da Maria Gardone.
La [...] era dovuta principalmente a Cecil Powell (Bristol) e Giuseppe Occhialini (Milano). Questa tecnica fu ideale per lo dell’Università di Padova, allontanato dalla cattedra perché ebreo, nel silenzio di colleghi e studenti. Fortunatamente questa ...
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FUÀ, Giorgio
Roberto Giulianelli
Nacque ad Ancona il 19 maggio 1919. Suo padre, Riccardo, era allora un giovane medico, che aveva percorso l’itinerario professionale seguito dai maschi della famiglia [...] , Guido Michelli –, sia la sede cittadina dell’ADEI (Associazione donne ebree d’Italia).
Da sua madre Fuà attinse l’amore per la lirica di Roma per discutere del Piano del lavoro proposto da Giuseppe Di Vittorio.
Non meno sofferta, per lui, fu la ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Francesco Stella
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Secolo ricchissimo di esperienze e intuizioni filosofiche, il Novecento vede confrontarsi [...] che Mann rappresenta genialmente attraverso un sanatorio sulle Alpi, ebreo gesuita che finirà con il suicidarsi, si presenta europei, come i poeti Thomas S. Eliot e Giuseppe Ungaretti. Quest’ultimo non manifesta mai alcuna reticenza nell ...
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Nacque il 7 sett. 1810 a Cento (Ferrara) da Lazzaro, in antica famiglia della locale comunità ebraica. Nella città, che ospitava un antico ghetto, gli ebrei avevano goduto di particolari privilegi già [...] commissario straordinario alle Legazioni di Romagna cardinale Giuseppe Albani (Libro dei compromessi politici nella IX…, III, Genova 1852, pp. 210-220; L. Neppi Modona, Gli ebrei nel Risorgimento. I tre fallimenti di L. C., in Ha-Tikwa, X (1962 ...
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Cultura ebraica
Piero Morpurgo
Una valutazione della cultura ebraica e del suo rapporto con la produzione federiciana non può prescindere dalla profonda influenza che il mondo ebraico ebbe nel contesto [...] identità comuni su cui muovere i propri ragionamenti. Si consideri poi ‒ osservava Giuseppe Sermoneta ‒ che la prospettiva federiciana vide "negli ebrei uno strumento per diffondere delle direttive ideologiche ben precise"; infatti Federico II si ...
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DEL VECCHIO, Giorgio
Vittorio Frosini
Nacque il 26 ag. 1878 a Bologna da Giulio Salvatore, professore di statistica nell'università, e da Ida Cavalieri. Trasferitosi il padre all'università di Genova, [...] i quali fecero spicco alcuni come Guido Gonella e Giuseppe Capograssi, entrambi dotati di forte personalità e di faziosità fascista per aver ingiustamente inflitto la censura al professore ebreo Levi Della Vida" e "per aver ricoperto la qualifica di ...
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FULLER, Margaret (Sarah Margaret)
Giuseppe Monsagrati
Nacque a Cambridgeport, sobborgo di Boston, il 23 maggio 1810 da Timothy, avvocato, e da Margaret Crane. Prendendosi personalmente cura della sua [...] anche con il cognome del marito); da ultima J. Ward Howe pubblicò, come documento dell'infelice relazione della F. con un ebreo amburghese, J. Nathan, le Love letters of M. F. 1845-1846, New York 1903.
Fonti e Bibl.: Gli studiosi americani hanno ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Irene Zavattero
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il significato del modernismo europeo è legato alla rottura con le costrizioni vittoriane [...] familiari che vorrebbero salvarlo. L’Austria imperiale di Francesco Giuseppe è invece ritratta, appena dissimulata, da Robert Musil astorici, si muove la lingua asciutta e pungente di un ebreo boemo, Franz Kafka. Nelle sue opere, dal racconto lungo ...
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MONTELATICI, Francesco, detto Cecco Bravo
Valerio Da Gai
MONTELATICI, Francesco, detto Cecco Bravo. – Nacque a Firenze, nel «popolo » di S. Ambrogio, il 15 novembre 1601, da Antonio di Giovanni e da [...] erede alla sua morte, nel 1683, la Compagnia di S. Giuseppe detta dei Legnaioli, tra le cui carte è stato rinvenuto anche Alessandro e Antonio Medici, il cui padre era un ricco ebreo convertitosi al cristianesimo (Cecco Bravo..., 1999, p. 30). Motivo ...
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casto
agg. [lat. castus, prob. connesso con carere «esser privo» (e quindi propr. «esente da colpa»)]. – 1. a. Che si astiene, con gli atti e con la mente, dai piaceri sessuali, sia in modo assoluto (una fanciulla c.; le c. vergini) sia con...