Stato dell’Asia occidentale e, in piccola parte, dell’Europa sud-orientale, il cui territorio è diviso in due regioni peninsulari: la Tracia (detta anche Turchia europea), e l’Asia Minore, o Anatolia (con [...] si ricompattò nel 2001 nelle file del più moderato Partito della giustizia e dello sviluppo guidato da R.T. Erdoğan. Intanto nel mesi successivi a seguito di forti limitazioni della libertà di espressione imposte da Erdoğan e del suo coinvolgimento ...
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Filosofo greco (Atene 428 o 427 a. C. - ivi 348 o 347). Era di famiglia agiata e nobile; la tradizione racconta che gli era stato inizialmente imposto il nome del nonno, Aristocle, e che quello di Πλάτων [...] conquistato ai suoi ideali filosofici ed etico-politici. La libertà delle sue critiche e delle sue esortazioni morali non valori, di cui era andato in cerca Socrate (bene, giustizia, virtù, coraggio, ecc.), non possono pretendere di avere quella ...
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Filosofo e scrittore (Ginevra 1712 - Ermenonville, Oise, 1778). Figlio di un orologiaio, non ebbe una regolare istruzione, e a soli tredici anni fu mandato come apprendista presso un incisore, occupazione [...] umani si trovano praticamente in una condizione di assoluta libertà ed eguaglianza. Con la nascita delle prime comunità sociale come un uomo "incapace di amare le leggi, la giustizia, di sacrificare, se occorre, la propria vita al dovere"; chi ...
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Filosofo ed economista (Londra 1806 - Avignone 1873). Figlio primogenito di James, che ne curò personalmente l'educazione, fu introdotto dal padre, in giovane età, nell'ambiente dei filosofi radicali. [...] sull'opportunità di un'applicazione radicale dei principî della libertà (Essay on liberty, 1859), su di un'organizzazione proprietà e della libera produzione con una certa giustizia distributiva, concependo come fenomeni naturali, retti da ...
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Filosofo, teologo e pedagogista francese (castello di Fénelon, Périgord, 1651 - Cambrai 1715). Precorrendo i pedagogisti del sec. 18º, sostenne che nel processo educativo di un giovane era necessario unire libertà, [...] Télémaque (1699) immagina un re sottomesso ai valori della giustizia e propenso a cercare la felicità dei suoi sudditi massime di amorevole serietà, la necessità di conciliare autorità e libertà e assecondare la natura nel Traité de l'éducation des ...
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Walzer, Michael. – Filosofo statunitense (n. New York 1935). Laureatosi alla Brandeis University (1956), continuò gli studi presso la Cambridge University (1956-57), conseguendo il dottorato alla Harvard [...] contemporaneo, ne ha indagato le implicazioni morali ed etiche, interrogandosi sui concetti di guerra giusta, libertà e uguaglianza rispetto alla giustizia e dei problemi connessi all'idea di democrazia. Tra le sue opere si segnalano: The revolution ...
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Filosofo (Elizavetgrad, od. Kirovograd, 1837 - Ginevra 1890). Visse dal 1867 in Germania, dove studiò a Lipsia e a Heidelberg, e dal 1882 in Svizzera, dove scrisse le sue principali opere in tedesco e [...] , nella sua immutabilità, incondizionatezza e, conseguentemente, libertà. Il principio acquista così in Š. un Religione, 1911); Recht und Unrecht (1879; trad. it. La giustizia, 1930); Gesammelte Schriften (4 voll., 1883-85); Esquisses de philosophie ...
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La produzione filosofica dopo il 1945 ha senza dubbio risentito fortemente della seconda guerra mondiale, del trauma che essa aveva rappresentato nella vita delle nazioni soprattutto europee. La sua conclusione [...] , è stata una sorta di primato della ragione pratica: una profonda esigenza di moralità e di socialità, di libertà e di giustizia, che nel riconoscimento del divenire storico non travolga i valori, e non anneghi nell'unità i diritti della pluralità ...
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Il tema dei d. è stato trattato nella Enciclopedia Italiana, nelle voci dichiarazioni dei diritti (XII, p. 760) firmata da G. Solazzi, e diritti umani nell'App. II (i, p. 786), redatta da G. Capograssi. [...] nell'ordinamento italiano, 2 voll., Milano 1998.
Legge diritto giustizia, a cura di L. Violante (Storia d'Italia. Annali stesso, s'intende. In quanto ai d. alla vita e alla libertà, occorre distinguere tra un piano etico-teorico generale, in cui tali ...
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VOLTAIRE, François-Marie-Arouet, de
Lorenzo GIUSSO
Nacque a Parigi il 20 febbraio 1694. Egli ebbe in un collegio di gesuiti un'eccellente educazione umanistica, e a dodici anni già componeva versi che [...] equivale a rigettare in blocco ogni nozione di diritto e di vizio, di giustizìa e d'ingiustizia. "Benché ciò che si chiama virtù in un clima sia del secolo di Luigi XIV e aborrente da ogni libertà e da ogni intrusione d'elementi comici e grotteschi, ...
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tribunale
s. m. [dal lat. tribunal -alis, dapprima tribunale, neutro sostantivato d’un agg. tribunalis «di tribuno, dei tribuni»]. – 1. In origine, e anche oggi in determinate espressioni, il luogo dove viene amministrata la giustizia, dove...
nome
nóme s. m. [lat. nōmen, da una radice comune a molte altre lingue indoeuropee (sanscr. nā̆ma, armeno anum, ittita lāman, gr. ὄνομα, got. namo, paleoslavo imę, albanese emër, ecc., forme certamente affini ma il cui rapporto non è sempre...