(gr. Διόνυσος) Una delle grandi divinità dell’Olimpo greco. Nacque da Zeus e da Semele, figlia di Cadmo. Si narrava che questa, per volontà sua o per fraudolento consiglio di Era, avesse chiesto a Zeus [...] di apparirle in tutto il suo splendore, ma rimase incenerita dalla visione del fulmine di Zeus. D., che era ancora nel grembo materno, fu salvato dal rogo grazie al padre che lo cucì dentro la sua coscia, ...
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(gr. Σίβυλλα, lat. Sibylla) Nell’antichità classica, fin dal periodo arcaico della Grecia, particolare tipo di veggente femminile. I primi dati letterari (da Eraclito in poi) parlano di una S., al singolare [...] e senza precisazione del luogo della sua attività; da Aristotele in poi si allude a più S. e si cominciano a distinguere S. locali, fino ad arrivare a cataloghi di 10 S., come quello riportato da Varrone ...
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(gr. Σωτήρ) Epiteto («salvatore») di molte divinità dell’antica Grecia, soprattutto di Zeus. Il corrispondente latino si può considerare Sospes. In età ellenistica il titolo fu attribuito anche ai re. [...] Soterie (gr. τὰ Σωτήρια) Feste religiose dell’antica Grecia, spesso accompagnate da agoni ginnici e musicali, istituite in onore di una divinità salvatrice. Le più note sono quelle di Delfi, istituite dopo la liberazione della Grecia dall’invasione ...
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(gr. ῎Αδων o ῎Αδωνις) Divinità greca di origine semitica, oggetto di culto in varie località della Grecia peninsulare e insulare. Nella formulazione più nota del suo mito, intessuta di motivi letterari [...] d’età alessandrina, Adone, nato dall’amore incestuoso di Mirra (o Smirna) con suo padre, non è restituito da Persefone ad Afrodite che glielo aveva affidato da fanciullo; la contesa tra le due dee invaghite ...
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(gr. Κωνσταντινούπολις) Città fondata dall’imperatore Costantino sul luogo dell’antica Bisanzio nel 330. Capitale dell’Impero bizantino fino al 1453 quando fu conquistata dai Turchi; da allora prevalse [...] il nome İstanbul (➔).
religione Editto di C. Emanato da Teodosio I l’8 novembre 392, mirava alla completa distruzione del culto idolatrico. Concili di C. I più importanti sono i quattro ecumenici: il ...
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(gr. ῾Ερμῆς) Divinità greca cui corrisponde il latino Mercurio. Figlio di Zeus e di Maia, nacque in una grotta del Monte Cillene in Arcadia (da cui l’epiteto Cillenio).
Nato al mattino, già a mezzogiorno [...] era uscito dalle fasce e trovato il guscio di una tartaruga se ne era fatta una lira. Poi andato verso il tramonto in Pieria, dove Apollo pascolava le greggi degli dei, gli rubò 50 giovenche. Apollo inseguì ...
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(gr. ῎Ερως)
Mitologia
Dio greco dell’amore (detto in latino Amor e Cupido). Ignoto a Omero, figura da Esiodo in poi, dapprima come un dio della natura e come potenza teogonica, senza genitori o nato dal [...] Caos, o dalla Notte e dal Giorno ecc., poi come dio dell’amore, figlio di Afrodite e Ares (o Zeus o Ermete). Fu immaginato come un fanciullo o giovinetto alato, armato d’arco e di faretra, piena di dardi ...
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(gr. ᾿Αϑήνη o ᾿Αϑηνᾶ) Dea greca, dai Romani identificata poi con Minerva. Già venerata dai Micenei del 13° sec. a.C. con l’epiteto di potinija (πότνια «signora»), ma certo ancora più antica, conserva in [...] età storica alcuni attributi che sembrano appunto risalire all’età micenea: il serpente e la trasformazione in uccello (solo più tardi l’uccello sacro diventa la civetta, γλαῦξ, raccostata ad A. anche ...
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(gr. ᾿Ιώ)
Mitologia
Mitica figlia di Inaco, signore di Argo, e di Melia. Amata da Zeus, fu, per la gelosia di Era, cambiata in vacca e quindi data in custodia ad Argo; quando questi fu ucciso da Ermete, [...] Era mandò contro Io un tafano (➔ estro) che, pungendola, la spinse in fuga furiosa finché, giunta in Egitto, poté riprendere la forma primitiva e generò Epafo, da cui discesero Danao ed Egitto. Dopo la ...
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(gr. Τήλεϕος) Mitico figlio di Eracle e di Auge, figlia del re di Tegea, Aleo. Secondo una tradizione fu messo in un’arca con la madre e gettato in mare ma, salvatosi, fu allevato alla corte di Teutrante [...] re di Misia. Secondo un’altra versione T. nacque sul Partenio da Auge, che, data a Nauplio per essere annegata, fu invece venduta a mercanti e da questi portata in Misia a Teutrante. T., nutrito da una ...
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GR
‹ǧi-èrre› (non com. Gr) s. m. – Sigla di Giornale Radio, titolo di trasmissione radiofonica di informazione giornalistica: ascoltare il GR; sintonizzarsi sul GR delle otto; è per lo più seguita, nella scrittura o nell’annuncio orale, dal...