La grammatica tradizionale chiama complementi predicativi quei costituenti (aggettivi o sintagmi nominali) del ➔ sintagma verbale che servono a «determinare e completare il significato del verbo» (Serianni [...] a cura di Id. & L. Renzi, Bologna, il Mulino, 2 voll., vol. 1º, pp. 191-239.
Serianni, Luca (19912), Grammatica italiana. Italiano comune e lingua letteraria. Suoni, forme, costrutti, con la collaborazione di A. Castelvecchi, Torino, UTET (1a ed ...
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Medioevo: la scienza siriaca. Le scienze del linguaggio
Riccardo Contini
Le scienze del linguaggio
La grammatica
Gli inizi
Come per altre tradizioni linguistiche, l'origine, nella cultura siriaca, [...] .C. e il II sec. d.C., divenne al più tardi nel V sec. a Costantinopoli il manuale standard per l'insegnamento della grammatica nelle scuole greche e fu presto tradotta in siriaco e in armeno (e successivamente in georgiano e forse anche in arabo). L ...
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sukū’n Termine («riposo, pausa») che nella grammatica araba indica mancanza di vocale dopo una consonante interna di parola, e anche il segno che nella scrittura indica questa mancanza. ...
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Bene da Firenze
Francesco Tateo
Maestro di grammatica nello Studio bolognese, succeduto forse a Boncompagno, allontanatosi da Bologna nel 1215. Nativo di Firenze, compì probabilmente i suoi studi a [...] de accentu e le Regulae de metris (Bibl. Nazion. di Parigi, Nouv. Acq. 353), la cui presenza in opere di grammatici più recenti attesta la grande considerazione in cui veniva tenuto l'insegnamento di B. ancora nella seconda metà del secolo.
L ...
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Gesuita (Venezia 1727 - Treviso 1805); insegnante di grammatica a Ferrara e a Bologna (1746-50), poi (dal 1751) di retorica e bibliotecario a Parma; passato poi a Bologna, dopo la soppressione della Compagnia [...] (1773) si trasferì a Venezia. Raccolse manoscritti e stampati, in parte provenienti dalla libreria Soranzo (tra l'altro, 4000 Bibbie in 52 lingue diverse), passati parte alla Marciana nel 1779, parte alla ...
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Per desinenze, nella grammatica tradizionale, s’intendono le terminazioni delle parti del discorso variabili (➔ parti del discorso), che in genere recano informazione morfologica di natura flessiva (➔ [...] flessione). Il termine, già in uso nella grammatica latina, allude al fatto che questi morfemi si trovano alla fine della parola (lat. dēsinere «terminare»).
Oggi si preferisce per vari motivi parlare di morfemi (o suffissi, nel caso ricorrano dopo ...
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Nerucci, Bartolomeo
Eugenio Ragni
Copista, maestro di grammatica in Prato per incarico del comune dal 1434 al 1444; membro del consiglio di San Gimignano nel 1466. Lesse D. " in terra Prati " nel 1434, [...] come informa una nota apposta al codice Magliabechiano II XVI contenente un Breve compendium et utile sopra tota Dantis Allegherii comoedia, operetta adespota in latino divisa in tre parti (la prima descrive ...
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NICETA di Eraclea
Silvio Giuseppe Mercati
Maestro di grammatica e di esegesi a Costantinopoli circa il 1080, indi vescovo di Eraclea. È detto anche N. di Serre dalla sua parentela con un vescovo di [...] Serre.
Ha composto opuscoli didascalici in trimetri giambici e in forma d'inni liturgici, come il trattatello sulla grammatica, gli epiteti degli dei, elenchi dei fiumi, mari, laghi e monti, di città e popoli, di pietre preziose, regole ortografiche. ...
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Nel Medioevo, denominazione complessiva delle tre arti liberali: grammatica, dialettica, retorica, considerate artes sermocinales a distinzione dalle artes reales comprese nel quadrivio (➔). ...
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CONSECUTIO TEMPORUM
L’espressione consecutio temporum, mutuata dalla grammatica latina, si usa nella grammatica italiana per indicare le norme che regolano la concordanza dei tempi verbali delle proposizioni [...] subordinate (prime tra tutte le proposizioni ➔oggettive) legate alla proposizione principale da un rapporto di contemporaneità, anteriorità o posteriorità.
• Quando nella subordinata si usa il modo indicativo, ...
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grammatica
grammàtica (ant. gramàtica) s. f. [dal lat. grammatĭca, gr. γραμματική (τέχνη), dall’agg. γραμματικός: v. grammatico]. – 1. a. Il complesso delle norme che costituiscono il particolare modo di essere di una lingua (o di un dialetto),...
grammatico
grammàtico agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. grammatĭcus, gr. γραμματικός, der. di γράμμα -ματος «lettera dell’alfabeto», dallo stesso tema di γράϕω «scrivere»] (pl. m. -ci). – 1. agg., non com. Grammaticale: arte g.; insegnamento...