Termine usato per la prima volta da Giovanni de Muris nel'300 (dall'atto di combinare i suoni indicati dalle note: punto contro punto) e che oggi vale: arte di combinare con una data melodia (canto dato) [...] si sa quanto antica) d'eseguire a più voci il canto gregoriano; difatti l'organum, che Guidod'Arezzo (morto nel 1050?) secoli più tardi, tra la fine del sec. XVI e il successivo. D'altro lato avviene non di rado che, mentre una voce esegue una ...
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È la terza lettera dell'alfabeto romano e di quelli derivati da esso; il suo nome, che era ce in latino, si è conservato in quasi tutte le lingue europee; in italiano è ci. La sua forma deriva da quella [...] usata dai Tedeschi e dagl'Inglesi, corrisponde al do italiano e all'ut francese. Per l'uso di essa nella gamma di Guidod'Arezzo (sec. XI), v. alfabeto musicale.
La C fu una delle lettere dell'alfabeto musicale che intorno al sec. X furono scelte ...
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- Quinta lettera dell'alfabeto romano, in cui occupa lo stesso posto che questo simbolo occupava nell'alfabeto fenicio; in questo, però, e negli alfabeti semitici da esso derivati, non indicava la vocale, [...] caso la e minuscola veniva raddoppiata e indicava il suono più alto della scala generale). In seguito alla riforma di Guidod'Arezzo sorse poi il nuovo nome di mi che presso le nazioni latine, sostituì gradatamente, nella pratica musicale, la lettera ...
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Significa l'uso di più semitoni che alterino la serie naturale dei suoni, base della musica occidentale, detta serie diatonica.
Mentre nella suesposta serie diatonica non vi sono che due semitoni, la serie [...] ogni modo l'uso della scala temperata (v. scala) esclude ogni diversità d'effetto, e pertanto di valore musicale. Anzi, ai nostri giorni, v' giustificare con esso la permutazione nella salmizzazione di Guidod'Arezzo (v.). Nel 1500, con la scuola ...
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ODDONE di Cluny
Gerardo BRUNI
Giusto ZAMPIERI
Nacque verso l'879 nel Maine e morì a Tours il 18 novembre 942, durante il viaggio di ritorno dall'Italia; a lui si deve il grande incremento dell'abbazia [...] gli studî teologici a Parigi, dove ebbe a maestro Remigio d'Auxerre; passato poi nel monastero di Baume-les-Messieurs, della teoria musicale dell'età che precedette immediatamente Guidod'Arezzo e, particolarmente, per lo sviluppo della notazione. ...
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Scolastico del sec. XI, famoso per essere stato uno dei volgarizzatori e delucidatori delle teorie di Guidod'Arezzo. Dev'essere vissuto nella seconda metà di quel secolo, e l'opera che tramandò il suo [...] nome è un trattato, Musica, che reca una dedicatoria al vescovo Ellenhard di Frisinga. Questi morì l'anno 1078. Non s'hanno altre notizie chiare e sicure di questo scholasticus, che può anche darsi sia ...
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Teorico di musica, vissuto nel sec. XV. È l'estensore di un trattato musicale che, pubblicato dal Gerbert (1784), attrasse l'attenzione degli studiosi per una caratteristica classificazione dei musici [...] , e durò fino al Rinascimento ed oltre (cfr. Carducci, Op., VIII, p. 217 segg.). E del resto già Guidod'Arezzo aveva sentenziato: "... isti [cantores] dicunt, illi [musici] sciunt quae componit musica" (Prolog. in Micrologo). Ma il trattato di ...
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BENEDETTINI
B. Baroffio
Monaci seguaci di s. Benedetto che, vivendo in comunità, costituirono la prima vera e propria forma organizzata di vita monastica occidentale, basata sull'osservanza alla Regola. [...] . 10° e 11° primeggiano quelli dell'Italia centrale, con una scuola in Arezzo, dove, già prima del monaco camaldolese Guido, operava un abate Odo, autore di un importante trattato.Guidod'Arezzo (992 ca.-1050), già monaco a Pomposa, sviluppa in modo ...
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FAVA (Faba), Guido (Guido Bononiensis)
Francesco Bausi
Figlio di Niccolò, nacque a Bologna non oltre il iigo. La congettura (in mancanza di una più sicura documentazione) è autorizzata da un atto del [...] di Berlino, che, copiato a Lucca alla fine del XIII secolo, scambia il F. con Guidod'Arezzo, attribuendo al dettatore bolognese - "magister Guido Faba" - una frammentaria Ars musice). Nell'elenco che segue, pertanto, si rinuncia all'indicazione ...
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Mano
Rosadele Cicchetti
Marco Bussagli
La mano, ultimo segmento dell'arto superiore, è un'unità funzionale costituita da polso, palma e dita. Il polso, o carpo, è formato da otto ossa, quattro prossimali [...] suonare e cantare. Si può ricordare, in particolare, la cosiddetta mano guidoniana, così chiamata dal nome di Guidod'Arezzo che sembrerebbe averne promosso l'uso per facilitare l'insegnamento della solmisazione (si trattava dell'applicazione, anche ...
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guidoniano
agg. – Del musicista Guido d’Arezzo (992 circa-1050) e dei sistemi musicali da lui inventati o perfezionati o che a lui si attribuiscono: notazione g., v. notazione, n. 1 c; mano g., mezzo pratico per l’insegnamento della solmisazione,...
mano
s. f. [lat. manus -us] (pl. le mani; pop. in alcune regioni d’Italia le mane, con un sing. mana; ant. e dial. le mano [continuazione del plur. lat. manus]. Il sing. può troncarsi anche nell’uso com., spec. in posizione proclitica e in...