Pittore (Ponte in Valtellina 1560 circa - Milano 1618 circa), allievo di O. Semino, dal quale derivò il gusto del colore. Fu attivo soprattutto a Milano (S. Ambrogio, ecc.). ...
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Pittore e acquafortista (Utrecht 1646 - Schoonhoven 1726 circa). Attivo a Parigi, Venezia, Roma e Amburgo, dipinse paesaggi nel gusto italiano, sotto l'influsso di G. Poussin. ...
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Movimento artistico, il cui scopo era la rivalutazione dell’artigianato contro la soverchiante produzione industriale e lo scadimento del gusto da essa prodotto nella seconda metà dell’Ottocento. Collegato [...] al gusto neo-gotico e alla corrente preraffaellita, fece capo a W. Morris e ai suoi immediati seguaci, particolarmente W. Crane e C.R. Ashbee. Ebbe notevole influenza in tutti i campi dell’arte applicata, nonché sull’architettura per la formazione e ...
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Scultore (Parigi 1595 circa - Londra 1670). In Inghilterra dal 1630, al servizio di Carlo I, scolpì, con severo gusto classico, ritratti (Carlo I, Londra, Victoria and Albert Museum; Enrichetta Maria, [...] Oxford, Saint John's College) e monumenti (Carlo I, 1633, Londra, Charing Cross; Sir Thomas Richardson, 1635, Westminster, abbazia) ...
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Scultore italiano (Milano 1859 - ivi 1937). Allievo di G. Grandi, mirò a effetti pittorici senza tuttavia liberarsi dal gusto aneddotico. Tra le opere: La vedova (1888, Roma, Gall. naz. d'arte moderna), [...] alcuni ritratti (Autoritratto, 1926, Milano, Gall. d'arte moderna) e il monumento a F. Cavallotti (Milano, 1906) ...
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Pittore (Digione 1710 circa - Parigi forse 1803); con J. Lajoue, J. Pillement e altri, si distinse per un gusto non accademico della natura, influenzando non poco la scuola di Barbizon. Prima di stabilirsi [...] definitivamente a Parigi, fu in Italia e in Inghilterra ...
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Decoratore italiano (Milano 1856 - Molsheim, Alsazia, 1940). Fu tra i primi a portare nell'arte del mobilio un gusto nuovo, più semplice e moderno; fu arredatore d'interni, premiato alle esposizioni di [...] Parigi (1900) e di Torino (1902). Stabilitosi in Francia, si dedicò quasi esclusivamente alla pittura. Il Museum of modern art di New York conserva un suo scrittoio (1901). Il figlio Rembrandt (n. Milano ...
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Pittore (Roma 1684 - ivi 1764). Ricollegandosi alla tradizione dei Carracci, studiò l'antichità e Raffaello, opponendosi al corrente gusto accademico romano, nella ricerca di un forte e appassionato naturalismo. [...] Opere principali a Roma: Morte della beata Giacinta Marescotti (S. Lorenzo in Lucina), Storie di s. Margherita della cappella Boccapaduli in S. Maria in Aracoeli, la Flagellazione (chiesa delle Stimmate), ...
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Pittore (Saragozza 1734 - Madrid 1795). Dal 1767 fu a Madrid, pittore di corte di Carlo III. Artista di gusto accademico, ma felice nei ritratti, alcuni dei quali furono attribuiti a F. Goya di cui era [...] suocero. Dipinse numerosi affreschi decorativi nei palazzi reali di Madrid, La Granja, Aranjuez, ispirandosi a G. B. Tiepolo e a C. Giaquinto, pur attenendosi al classicismo di A. R. Mengs ...
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CLASSICISMO
R. Bianchi Bandinelli
In ogni civiltà artistica si possono osservare fenomeni di c. riconoscendo come tali i movimenti stilistici aderenti a un gusto, che fu proprio di un periodo trascorso, [...] e applicati sia alla composizione sia al giudizio delle opere d'arte.
Fenomeni di c., accanto a quelli di un gusto arcaistico (v.) o arcaizzante (v.), si trovano a varie riprese nella scultura e nell'architettura greca, specialmente a partire dall ...
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gusto
s. m. [lat. gustus -us; nel sign. 3 b, deverbale di gustare]. – 1. Uno dei cinque sensi di cui l’uomo è dotato: è il senso specifico esercitato attraverso gli organi gustativi o organi del g. (papille contenute nelle varie parti della...
gustare
v. tr. e intr. [lat. gustare, der. di gustus -us «gusto»]. – 1. tr. a. Avvertire e distinguere il sapore di qualche cosa per mezzo del gusto: sono così raffreddato che non riesco a g. nulla. b. Assaggiare di un cibo o di una bevanda...