tesi Proposizione di argomento filosofico, teologico, scientifico, o attinente a un problema di critica letteraria o artistica, che si enuncia e si discute per dimostrarne la verità contro altre proposizioni [...] così la forma tipica del pensiero che ‘si pone’, per poi contrapporsi e superarsi: di qui il motivo del ‘porsi’, come funzione caratteristica dello spirito, che per opera di J.G. Fichte e G.W.F. Hegel influirà a lungo sull’idealismo posteriore. ...
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Storia, teorie della
Pietro Rossi
La scoperta della storia come processo unitario
La nozione di 'storia' come processo unitario, comprensivo delle vicende degli uomini in tempi e luoghi diversi, e quindi [...] esser riposto in questa realizzazione. Ancora una volta Hegel offre un modello di questa concezione: la considerazione che esso rappresenta nel cammino ascendente dell'umanità. Per Hegel ogni popolo è un momento nel processo di realizzazione dello ...
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FAZIO-ALLMAYER, Vito
Francesco M. Biscione
Nacque a Palermo il 21 nov. 1885 da Giuseppe Emanuele Fazio (originario di Alcamo, già ufficiale garibaldino, conservatore del Museo nazionale di Palermo) [...] governativo per l'Accademia di belle arti.
Tra gli scritti di questi anni, La teoria della libertà nella filosofia di Hegel (Messina 1920, poi in Opere, XIV), Saggio su Francesco Bacone (Palermo 1928, poi in Opere, XI), la pubblicazione dei corsi ...
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Filosofo (Ludwigshafen 1885 - Tubinga 1977). Comunista, durante il nazismo dovette emigrare, prima in varie nazioni europee, poi negli Stati Uniti. Nel 1949, con la fondazione della Repubblica Democratica [...] del mondo in effettiva "patria dell'uomo". Scritti principali: Geist der Utopie (1918, nuova ed. 1964), Subjekt-Objekt. Erläuterungen zu Hegel (1949, nuova ed. 1962, trad. it. 1975), Das Prinzip Offnung (3 voll., 1954-59; nuova ed., 2 voll., 1959 ...
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Nessuna cosa. Il problema filosofico del n., originato da quello dell’antitesi tra essere e non essere nella filosofia eleatica, si risolve sostanzialmente nel problema del non essere. Il problema del [...] , in quanto intuizione vuota senza concetto; come nihil negativum, come oggetto vuoto senza concetto. Con G.W.F. Hegel poi, all’inizio della Wissenschaft der Logik, il n. appare come un termine essenziale della dialettica, e precisamente come ...
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FANO, Giorgio
Franco Laicini
Nacque a Trieste il 21 apr. 1885. Il padre Guglielmo, ebreo appartenente alla media borghesia e medico otorinolaringoiatra molto noto a Trieste, assicurava alla famiglia [...] , perciò, nel tentativo di dimostrare la validità e dignità della scienza. Riprendendo l'impostazione del pensiero di Vico e di Hegel della Fenomenologia, il F. tenta una restaurazione della filosofia della storia a cui, sia pur con una certa cautela ...
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FRANCHINI, Raffaello
Valeria Del Vasto
Nacque a Napoli il 5 ott. 1920 da Vincenzo e da Anna Scalera. Insegnò filosofia teoretica dal 1964 presso l'università di Messina e dal 1974 alla facoltà di lettere [...] grandi correnti di pensiero italiano ed europeo dell'età moderna, da Vico a De Sanctis, da Kant a G. Gentile, da Hegel a B. Spaventa allo stesso Croce, al quale dedicò, in particolare, numerosi saggi e monografie.
L'indagine storica si compendia in ...
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Filosofo e storico tedesco (Biebrich 1833 - Seis, od. Siusi, 1911). Tra i più importanti esponenti dello storicismo contemporaneo, venne influenzato dalla cultura neokantiana, positivistica, e dalla cultura [...] unità. Tra gli importanti contributi di D. alla storia della cultura si ricordano quelli dedicati a Schleiermacher, al giovane Hegel, alla formazione del moderno spirito europeo (questi ultimi tradotti in italiano col titolo L'analisi dell'uomo e l ...
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Filosofo tedesco (Marburgo 1900 - Heidelberg 2002). Dopo aver conseguito la libera docenza con Heidegger a Marburg nel 1929, fu professore di filosofia a Lipsia dal 1939, a Francoforte dal 1947 e a Heidelberg [...] quale vive nel linguaggio; perciò lo stesso G., pur riaffermando la validità della dialettica, escluse che, come in Hegel, essa possa concludersi in una forma di sapere speculativo assoluto, ritenendo invece che possa dispiegare la sua funzione ...
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Filosofo (Heldrungen, Turingia, 1761 - Gottinga 1833), prof. nell'univ. di Helmstedt (1788-1810), poi (dal 1810) di Gottinga, dove ebbe come allievo A. Schopenhauer. L'opera principale di S. è l'Aenesidemus [...] dell'Aenesidemus. Tra i suoi scritti successivi, la Kritik der theoretischen Philosophie del 1802 fu oggetto di una severa recensione da parte di Hegel che vi ravvisò un dogmatico e superficiale attaccamento alle posizioni della coscienza comune. ...
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hegeliano
〈eġe- o heġe-〉 agg. – Relativo al pensiero del filosofo Georg Wilhelm Friedrich Hegel 〈héeġël〉 (1770-1831): il sistema h.; la polemica h. contro l’illuminismo e l’intellettualismo; che segue o continua le dottrine di Hegel: le correnti...
hegelismo
〈eġe- o heġe-〉 (anche hegelianismo o hegelianéṡimo) s. m. – Il complesso delle dottrine del filosofo ted. G. W. F. Hegel (v. la voce prec.) e di quanti ne proseguono la tradizione e gli indirizzi.