Letteratura, teoria della
Italo Pantani
L'espressione, elaborata nel terzo decennio del 20° sec. all'interno della corrente dei formalisti russi (B. Tomaševskij, Teorija literatury, 1925; trad. it. [...] e significati, mai compiutamente sovrapponibili.
Dagli anni Settanta, in virtù di sollecitazioni provenienti soprattutto dal pensiero di M. Heidegger, il dibattito teorico ha mostrato la tendenza a spostarsi sul ruolo del lettore. In tal senso, per ...
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Rocco Familiari
Teatro
Il luogo d'incontro
di tutte le arti
(Roland Barthes)
Il teatro italiano oggi:
si può parlare di crisi?
di Rocco Familiari
26 febbraio
Con una conferenza stampa a Roma l'AGIS (Associazione [...] dal tardo Ottocento. La reazione alla 'chiacchiera' (il "vuoto indaffarato", reso dal termine tedesco Gerede, che Heidegger assume addirittura come 'categoria del negativo'), così ben sintetizzata nella formula 'riteatralizzare il teatro' lanciata da ...
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Percorsi introduttivi - L'immaginario cinematografico: forme e meccanismi
Paolo Bertetto
L'immaginario cinematografico: forme e meccanismi
Nel suo celebre saggio Le cinéma, ou l'homme imaginaire (1956) [...] cinematografico è una forma popolare e ampiamente diffusa dell'esperienza dell'abitare nell'opera d'arte, evocata da M. Heidegger.I registi e i produttori sanno bene che più profonda è l'identificazione prodotta, più forte è la partecipazione ...
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I cenacoli intellettuali/2: dalla Conciliazione al concilio
Fabio Milana
Marginalità e oltranza
Il mutato clima religioso dell’Italia del primo dopoguerra appariva già ai contemporanei immediatamente [...] ’ di auto-esclusione: Baglietto a mezzo il 1932 riparando in Svizzera – dalla Germania dove si era recato a studiare con Heidegger – per dar corso al suo proposito di sottrarsi, primo obiettore di coscienza, al servizio militare obbligatorio (vivrà e ...
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Intellettuali
NNorberto Bobbio
di Norberto Bobbio
Intellettuali
sommario: 1. Un vecchio problema. 2. Chi sono gli intellettuali. 3. Tipi d'intellettuali. 4. L'origine del nome. 5. L'intellettuale rivoluzionario [...] nè Gentile; nel mondo non ci sono più Bergson e Husserl, Dewey o Russell, Lukàcs o Jaspers. L'ultimo oracolo è stato Heidegger. Sopravvive Sartre, che fra gli scrittori del nostro tempo è certamente quegli che più ha fatto parlare di se. Ma è un ...
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Epistemologia delle scienze sociali
Hans Albert
Introduzione
Le moderne scienze sociali si articolano in una pluralità di discipline teoriche, storiche e normative aventi per oggetto lo studio dei contesti [...] gli autori dei testi hanno associato alle loro espressioni: quest'obiettivo è stato perso di vista dall'ermeneutica filosofica ispirata a Heidegger (per un'analisi critica v. Hirsch, 1967, pp. 245 ss.).
Ma i testi che gli storici adoperano come fonti ...
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Procreazione assistita
Jacques Testart
Paola Meli
Francesco D'Agostino
Per procreazione assistita si intende qualsiasi procedura messa in atto per facilitare l'incontro dello spermatozoo con l'ovulo, [...] . I più lucidi interpreti della coscienza filosofica e sociale del Novecento, a partire da H. Bergson fino a M. Heidegger, a M. Horkheimer o a H. Jonas, hanno colto e interpretato secondo modalità tematiche differenti, ma comunque convergenti nell ...
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Psiche
Riccardo Zerbetto
L'etimologia del termine psiche (dal greco ψυχή, connesso con ψύχω, "respirare, soffiare") si riconduce all'idea del 'soffio', cioè del respiro vitale; presso i greci designava [...] la coscienza in senso pregnante e come 'capacità di orientarsi in un orizzonte di significati'. La persona - secondo M. Heidegger - è sempre data come esecutrice di 'atti intenzionali, raccolti in una unità di senso'. Le macchine - sostiene anche J ...
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Tecnica
Jacques Ellul
di Jacques Ellul
Tecnica
sommario: 1. Il concetto di tecnica. 2. La tecnica come ambiente. 3. La tecnica in quanto sistema. 4. La tecnica in quanto mito. 5. La prevedibilità della [...] a porre il problema nel suo insieme furono, sul piano sociologico, L. Mumford (v., 1934) e, sul piano filosofico, M. Heidegger nel suo celebre saggio sulla tecnica. A partire dal 1950 gli studi si sono moltiplicati, ma nella maggior parte dei casi l ...
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Le eredita/2: i postumi della crisi modernista [1914-1958]
Giacomo Losito
Permanenze e discontinuità
Un pontificato di guerra e di mediazione (1914-1922)
Il ristabilimento della pace fra gli uomini [...] modernisti aveva sensibilizzato i cattolici alla giusta esigenza di rimediare all’‘oblio dell’essere’ denunciato da Martin Heidegger, che la metafora del ‘seme’ divino del sentimento religioso (condannata dall’enciclica) era stata utilizzata anche da ...
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anonimia
anonimìa s. f. [dal gr. ἀνωνυμία; v. anonimo]. – 1. Mancanza del nome, il non portar nome. 2. Nella filosofia esistenzialista e in partic. nel pensiero di Martin Heidegger, la condizione di impersonalità in cui viene a trovarsi l’uomo,...
esistenzialismo
eṡistenzialismo s. m. [der. di esistenziale]. – Orientamento filosofico contemporaneo, sviluppatosi nella cultura europea nel periodo tra le due guerre mondiali, e incentrato su temi strettamente legati a un’analisi dell’esistenza...