leggi naturali
Paolo Casini
Le norme che ogni uomo trova dentro di sé, interrogando la propria ragione
Sulla nozione di diritto di natura e di leggi naturali si discute da secoli nella giurisprudenza, [...] la retta ragione, che fissano i diritti civili e le regole della morale. I trattati De cive e Leviatano di ;Hobbes, apparsi a metà del secolo tra la rivoluzione puritana e la dittatura di Oliver Cromwell, opponevano alla monarchia di diritto divino ...
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societa
società
Insieme di individui uniti da rapporti di varia natura e in cui si instaurano forme di cooperazione, collaborazione e divisione dei compiti. Riprendendo un’idea che risaliva ad alcune [...] le istituzioni sociali. La costituzione della s. sarebbe stata preceduta da uno stato di natura, inteso da alcuni (T. Hobbes, J.-J. Rousseau) come condizione presociale, da altri (J. Locke) come condizione in cui esistevano già istituti come la ...
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UTILITARISMO
Delio CANTIMORI
. L'utilitarismo è la teoria che fonda la morale sull'utilità, identificando questa con quella, in quanto afferma che la vera utilità dell'individuo non può non accordarsi [...] (v.), come con l'eudemonismo tornerà a confondersi l'utilitarismo teologico di W. Warburton e di W. Paley. Il Hobbes ne determina l'importanza definendone il principio da un punto di vista politico-giuridico: in statu naturae mensuram iuris esse ...
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Emozioni e sentimenti
Nico H. Frjida
Introduzione storica
L'analisi psicologica dell'emozione trova le sue radici nella discussione filosofica che si svolse inizialmente nel contesto della retorica [...] Spinoza, Ethica, 1677) e nelle analisi elaborate nel più ampio contesto entro cui si mirava a chiarire i processi sociali (Hobbes, Leviathan, 1651). L'aspetto centrale delle emozioni, in tutte le trattazioni di questo primo periodo, era il loro lato ...
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Dal gr. φαινόμενον, participio sostantivato del verbo φαίνομαι («mostrarsi»). Ciò che appare o si manifesta ai sensi. In questa accezione il termine fu utilizzato da Aristotele, il quale, in analogia con [...] in cui appare l’oggetto specifico della conoscenza umana. Per Hobbes la nozione di f., inteso come «apparenza in generale», piuttosto l’oggetto possibile della conoscenza umana, alla cui base Hobbes pone la sensibilità: il senso è l’origine di tutte ...
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sensismo In filosofia, la dottrina gnoseologica che considera ogni contenuto di conoscenza, non esclusi quelli tradizionalmente fatti procedere da superiori facoltà conoscitive, come derivato, o direttamente [...] ogni scire a un sentire.
La vera fioritura del s. si ha quando la tradizione dell’empirismo inglese assume con T. Hobbes e J. Locke un carattere spiccatamente sensistico, per l’esigenza di combattere ogni forma di innatismo, dimostrando come anche la ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Gruppo di pensatori inglesi attivi all’università di Cambridge nel periodo tra le due [...] si intende un indirizzo filosofico di orientamento per lo più neoplatonico, che si sviluppa in reazione al meccanicismo di Hobbes e all’atomismo di Gassendi attorno all’università di Cambridge, nell’Inghilterra del Seicento. Grazie alla loro attività ...
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In senso ampio, quel ramo della filosofia che si occupa di qualsiasi forma di comportamento (gr. ἦθος) umano, politico, giuridico o morale; in senso stretto, invece, l’e. va distinta sia dalla politica [...] da L. Valla ai libertini del Cinquecento e Seicento.
La ricerca del piacere e della propria conservazione torna in T. Hobbes, che ne fa l’impulso più forte nella natura umana: gli obblighi morali non riconducibili alla tendenza individuale al piacere ...
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Demagogia
Luciano Canfora e Giorgio Fedel
Nel mondo antico e moderno
di Luciano Canfora
Nel mondo antico e moderno Invano si cercherebbe una chiara e univoca indicazione del significato negativo del [...] curata, alla metà del Trecento, da Nicola d'Oresme) gli appare tuttavia un calco sul greco, un impossibile neologismo.Anche Hobbes adopera il termine e subito lo spiega. Ed è interessante osservare che per lui 'demagogo' è senz'altro l'equivalente ...
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La Rivoluzione scientifica: i domini della conoscenza. L'aristotelismo e le sue alternative
John A. Schuster
L'aristotelismo e le sue alternative
L'organizzazione della conoscenza all'inizio della [...] Boyle e Christiaan Huygens; la polemica tra Boyle e Hobbes, infatti, riflette l'insistente e sempre più inadeguata processo di matematizzazione dell'ottica si estese da Kepler e Descartes a Hobbes, Huygens, Hooke, Newton e molti altri. All'epoca di ...
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hobbesiano
hobbeṡiano ‹o-›; all’ingl. ‹ho-› agg. – Del filosofo Thomas Hobbes ‹hòb∫› (1588-1679), uno dei massimi esponenti dell’empirismo inglese, la cui opera più nota e più importante è il Leviathan, espressione del suo pensiero politico:...
primum vivere, deinde philosophari
〈... vìvere dèinde filo∫ofàri〉 (lat. «prima [si pensi a] vivere, poi [a] fare della filosofia»). – Frase ripetuta talvolta, anche con sign. estens., come richiamo a una maggiore concretezza e a una maggiore...