(App. IV, I, p. 309)
Scrittore, teorico e critico d'arte, morto a Vignano (Siena) il 19 gennaio 1988. Dopo aver ricevuto nel 1959, ex aequo con G. C. Argan, il premio A. Feltrinelli per la critica d'arte, [...] trascendentale kantiano, attraversa il puro visibilismo e supera l'idealismo crociano confrontandosi, tra gli altri, con E. Husserl e M. Heidegger: contributo originale tra le varie visioni formalistiche, immune da scelte aprioristiche di gusto e ...
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fenomeno
Paolo Casini
Ciò che appare e che deve essere spiegato
Una cosa che appare o si manifesta è detta fenomeno, dal greco phainòmenon, "ciò che appare", ma nel linguaggio corrente la parola ha [...] dello spirito, compose un grande affresco dedicato allo sviluppo della coscienza umana. Nel Novecento la fenomenologia di Husserl e dei suoi seguaci ha reagito al predominio della ricerca sperimentale, tentando di cogliere per intuizione immediata ...
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evidenza
Nel pensiero antico, caratteristica specifica della scienza in opposizione all’opinione. Il termine gr. ἐνάργεια («evidenza») indica chiarezza, vividezza e nella sua accezione più specificamente [...] ’e., tanto caro al pensiero antico e per lo più trascurato nella filosofia moderna, torna in primo piano nella fenomenologia di Husserl, indicando il presentarsi o il manifestarsi di un oggetto come tale, qualsiasi siano l’oggetto e i metodi con i ...
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Prima parte della Dottrina trascendentale degli elementi, che insieme alla Dottrina trascendentale del metodo forma l’opera maggiore di Kant, la Critica della ragion pura (➔) (1781, 2a ed. 1787). Secondo [...] ) in cui esso è dato. Il progetto di un’e. t. è stato rilanciato, nel corso del Novecento, da Husserl, nell’ambito di una chiarificazione fenomenologica «dell’essenza delle datità dell’esperienza che parte dagli elementi più ovvi ed elementari» (Ding ...
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Particolare forma di pensiero, che non segue regole fisse né legami logici, ma si presenta come riproduzione ed elaborazione libera del contenuto di un’esperienza sensoriale, legata a un determinato stato [...] fantasie», tali quindi da rivelare, una volta divenute oggetto di contemplazione, la loro vera natura. Pur prendendo le mosse da Husserl, l’analisi dell’i. serve per J.-P. Sartre (L’imagination, 1936; L’imaginaire, 1940) a fondare la prospettiva ...
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(App. III, I, p. 126)
Storico e critico d'arte. Nel 1959 succede a L. Venturi quale professore di Storia dell'arte moderna all'università di Roma. Nello stesso anno riceve ex aequo con C. Brandi il premio [...] , sociale e produttiva attraverso una coerente e progressiva meditazione soprattutto sugli scritti di Marx, A. Gramsci, M. Heidegger, E. Husserl e J.-P. Sartre. I suoi interessi di studioso, dediti a conoscere il corso di un pensiero formulato in ...
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FILIPPINI, Enrico
Federico Pietranera
Nacque a Cevio, capoluogo della Valle Maggia in Canton Ticino (Svizzera), il 21 maggio 1932. Suo padre, Federico, era capo degli ispettori scolastici; sua madre, [...] culturale in fermento, da cui trarre nuovi stimoli. A Parigi lavorava con P. Ricoeur, ma prediligeva il grande continuatore di E. Husserl, M. Merleau-Ponty; e intanto seguiva i seminari di J. Lacan e, mentre venivano pubblicati i primi libri di C ...
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Meinong, Alexius von
Filosofo e psicologo austriaco (Leopoli, od. Ucraina, 1883 - Graz, Stiria, 1920). Dopo un periodo di studio dominato da interessi storici, si dedicò alla filosofia, sotto la guida [...] (con cui condivide alcuni punti di partenza e alcuni interessi, risentendo inoltre, come del resto la speculazione del primo Husserl, dei contatti con il neocriticismo kantiano; in partic., per M., della filosofia dei valori). Il pensiero di M. ebbe ...
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cogito
Termine in cui normalmente si compendia la formula cartesiana cogito, ergo sum (lat. «penso, dunque sono», Discorso sul metodo, IV; Meditazioni metafisiche, II, 6), indicante la certezza e l’evidenza [...] suoi termini essenziali, anche da Carnap. Al c. si è rifatto invece, nell’ambito della filosofia contemporanea, il pensiero di Husserl, che nella fase più tarda prende l’avvio da un ripensamento e da una rielaborazione del c. cartesiano inteso non ...
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Branca della filosofia che, tradizionalmente, mira a individuare la natura ultima e assoluta della realtà al di là delle sue determinazioni relative, oggetto delle scienze particolari.
Origine e impiego [...] della nostra esperienza o del nostro linguaggio; in questa linea s’inseriscono le opere di fenomenologi come E. Husserl e M. Scheler. M. Heidegger, accortosi dell’inadeguatezza del linguaggio della m. che, trascurando l’aspetto della temporalità ...
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husserliano
〈hu-〉 agg. – Relativo al filosofo ted. Edmund Husserl 〈hùsërl〉 (1859-1938), iniziatore di un indirizzo di pensiero da lui stesso definito fenomenologia trascendentale (v. fenomenologia, n. 2): l’interpretazione h. del cartesianismo;...
fenomenologico
fenomenològico agg. [der. di fenomenologia] (pl. m. -ci). – Della fenomenologia, relativo alla fenomenologia: processo f.; descrizione f.; metodo f.; ricerca f.; ecc. In fisica, teoria f., ogni teoria che, senza indagare previamente...