Reazione di formazione di composti chimici complessi per sintesi di sostanze più semplici operata da organismi viventi, per mezzo di catalisi a opera di enzimi. I processi biosintetici frequentemente richiedono [...] libera, prodotta nella fase catabolica del metabolismo. In altri termini, le reazioni biosintetiche possono avvenire soltanto da uno specifico enzima. Esempi di prodotti di b. sono: i carboidrati e le riserve di glicogeno e di amido, gli amminoacidi ...
Leggi Tutto
(o comunità biotica) In ecologia, complesso di popolazioni animali e vegetali che vivono e interagiscono fra loro in uno stesso ambiente, o biotopo, con il quale formano un ecosistema (➔). L’entità delle [...] stabilità.
Non sempre è facile riconoscere i limiti di una b.; alcune hanno confini abbastanza netti dove terminano le aree di distribuzione delle specie più significative, altre invece degradano una nell’altra in vario modo. Le zone di transizione ...
Leggi Tutto
Proprietà di alcuni organismi di nutrirsi sintetizzando le sostanze organiche del proprio corpo, a partire da sostanze inorganiche e utilizzando energia luminosa (fotosintesi) o chimica (chemiosintesi). [...] energia nelle reti trofiche (➔ rete). Le piante verdi, in virtù dei pigmenti clorofilliani che captano l’energia luminosa, che hanno bisogno anche di composti organici, come i Batteri delle Leguminose, i quali organicano soltanto l’azoto. Gli animali ...
Leggi Tutto
Biochimico britannico (Northampton 1916 - San Diego 2004). Ricercatore presso l'Istituto di biologia molecolare di Cambridge (Inghilterra) dal 1949, membro della Royal Society dal 1959, prof. di biologia, [...] chimica e psicologia all'univ. di San Diego in California dal 1977. Nel 1962 gli è stato conferito il premio Nobel per la medicina o rapporti esistenti fra la struttura di queste sostanze e i meccanismi dell'eredità. Risale al 1953 la formulazione da ...
Leggi Tutto
Biochimico e fisiologo (Friburgo in Brisgovia 1883 - Berlino 1970); prof. di biologia a Berlino (dal 1915); lavorò poi nel Kaiser-Wilhelm Institut (in seguito Max-Planck Institut); socio straniero dei [...] per tali ricerche, la tecnica delle fettine di tessuto immerse in soluzioni con opportuni nutrienti; fettine sufficientemente sottili sia da essere alimentate FAD). Inoltre, di fondamentale importanza sono i contributi dati da W. alla delucidazione ...
Leggi Tutto
In biologia, gruppo di fattori di crescita (➔ fattore) che agisce sulle cellule nervose o sulle cellule gliali: si identificano le n. dell’NGF (nerve growth factor), del BDNF (brain derived neurotrophic [...] controllare il programma di apoptosi (morte programmata) presente in tutte le cellule. Ciascuna n. agisce tramite recettori specifici, presenti sulla parte esterna della membrana plasmatica. I recettori della famiglia dell’NGF sono dotati di attività ...
Leggi Tutto
Proteina motrice (peso molecolare 380.000) che promuove lo spostamento di proteine e di organelli membranosi lungo i microtubuli. È costituita da due catene leggere e due catene pesanti associate a formare [...] (peso molecolare 1.000.000) determina invece lo spostamento retrogrado ATP dipendente; essa viene chiamata anche dineina citoplasmatica, in quanto ha una struttura e una funzione simili alla dineina dei flagelli.
Le c. sono anche le proteine che ...
Leggi Tutto
Biochimico statunitense (New York 1922 - Nashville 2020). Ottenuto nel 1948 il Ph.D. in Biochimica alla University of Michigan, dal 1952, presso la Washington University di Saint Louis, si è dedicato alla [...] ha rivestito la carica di docente di Biochimica: in questo periodo, grazie a ricerche sulle ghiandole salivari in forma pura il fattore di crescita dell’epidermide (EGF) e chiarito i processi alla base delle interazioni fra i fattori di crescita e i ...
Leggi Tutto
Biologo giapponese (n. Nagoya 1939). Ha studiato nelle univ. di Kyoto e di San Diego in California; nel 1971 è passato a Basilea, come membro dell'Istituto di immunologia, dove ha soggiornato per un decennio. [...] Massachusetts institute of technology di Boston. Per i fondamentali contributi forniti al controverso problema dell' di dimostrare come, attraverso un rimescolamento di sequenze di DNA in alcuni geni durante la maturazione delle cellule B, avvenga la ...
Leggi Tutto
Microbiologo statunitense (n. Oceanside, New York, 1939). Dopo essersi dedicato allo studio della lingua e della letteratura inglese presso la Harvard University, conseguì la laurea in medicina e avviò [...] New York. Sin dal 1972 ha strettamente collaborato con John Michael Bishop in ricerche a livello molecolare che hanno portato, tra l'altro, a individuare e analizzare i possibili rapporti tra virus e neoplasie e a dimostrare l'origine cellulare degli ...
Leggi Tutto
i3
i3 pron. pers. m. e f. sing. (lat. ĭllī, dat. sing. di ille «egli»; cfr. gli2]. – Negli scrittori antichi, spec. in poesia, è stato talora adoperato invece di gli o le, come compl. di termine: se l’avversario d’ogne male Cortese i fu (Dante).