Scrittore italiano (Milano 7 marzo 1785 - ivi 22 maggio 1873). Autore tra i massimi della letteratura, con I promessi sposi realizzò, anche per l'uso di una lingua nazionale, un modello fondamentale per [...] dall'idea che una lingua letteraria "comune" a tutta l'Italia potesse essere quella costituita dall'incontro tra i varî dialetti italiani, in particolare tra il milanese e il toscano; ma poi piegò sempre più verso la concezione che la lingua comune ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione [...] ideale, che come vicino e determinante modello letterario. Gli imitatori diretti di lui sono, in tutti i secoli, pochi e di scarso rilievo; anche i maggiori tra essi, e i più vicini a lui nel tempo, come il Petrarca e il Boccaccio, non vanno oltre ...
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Poeta (San Mauro, od. San Mauro P., 1855 - Bologna 1912). Con la sua ricerca linguistica audacemente sperimentale, P. aprì la strada alla rivoluzione poetica del Novecento. Con la raccolta Myricae, la [...] echi e di rinvii che si prolungano nell'animo del lettore. I colori, gli odori e i suoni si mescolano per creare paesaggi e atmosfere che assumono un potere incantatorio, quasi ipnotico. In una prosa del 1897, Il fanciullino, P. definiva il suo modo ...
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Scrittore (Certaldo o Firenze 1313 - Certaldo 21 dic. 1375). Tuttora sostenuta da alcuni la nascita a Parigi, da un'ignota francese, certo è comunque che il B. nacque da un amore illegittimo d'un mercante [...] volgare - oltre, forse, qualche lirica, e il Corbaccio, se si accetta la data del 1366 - sono i tardi scritti danteschi (Trattatello in laude di Dante; Commento alla Divina Commedia, rielaborazione ampliata delle pubbliche letture del poema che il B ...
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Letterato e storico (Firenze 1483 - Arcetri 1540); intraprese gli studî di diritto canonico e civile a Firenze che concluse nel 1505, divenendo, nello stesso anno, lettore di istituzioni di diritto civile; [...] giudizio limitativo di L. Ranke, e successivamente la polemica di F. De Sanctis, che, isolando artificiosamente i Ricordi dal resto dell'opera, identificò in G. l'italiano che si piega agli eventi per indulgere a un suo esasperato individualismo. A ...
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Patriota e scrittore (Saluzzo 1789 - Torino 1854). Ebbe grande successo con la tragedia Francesca da Rimini (1815); si schierò poi con i romantici, e collaborò al Conciliatore. Aggregato alla Carboneria, [...] 1820), fu condannato (1821) alla pena di morte, commutata poi in venti anni di carcere duro da scontarsi nello Spielberg, dove giunse soprattutto per l'equanimità di P. nel giudicare i suoi stessi carcerieri e per la nitidezza della rappresentazione ...
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Scrittore italiano (Bologna 1916 - Roma 2000); visse a Ferrara fino al 1943, e si trasferì poi a Roma, dove fu redattore della rivista di letteratura internazionale Botteghe oscure (1948-60); dal 1958 [...] Un'altra libertà (1951), poi riunite nel vol. L'alba ai vetri (1963); Epitaffio (1974); In gran segreto (1978); la complessiva In rima e senza (1982). B. pubblicò inoltre i voll. di saggi Le parole preparate (1966) e Di là dal cuore (1984). Dopo aver ...
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Giornalista e scrittore (Firenze 1826 - ivi 1890), noto soprattutto con lo pseudonimo di Collodi (dal borgo presso Pescia dove era nata sua madre). Autore di diversi libri per l'infanzia, il suo capolavoro [...] (entrambi 1892). Dopo aver pubblicato una singolare "guida storico-umoristica" (Un romanzo in vapore. Da Firenze a Livorno, 1856), tentò il romanzo sociale (I misteri di Firenze, 1857, incompiuto) e scrisse diverse commedie. Già maturo si diede ...
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Scrittore italiano (Oneglia 1846 - Bordighera 1908). Ufficiale e combattente del 1866, abbandonò la carriera militare (da cui trasse ispirazione per i bozzetti raccolti in La vita militare, 1a ed. 1868) [...] della lingua si occupò, da un punto di vista manzoniano, ma con criterî ormai arretrati, in L'idioma gentile (1905). Nell'amore per il bene sino alla commozione (ma i suoi momenti di languore lacrimoso non sono così frequenti, né così importanti, da ...
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Critico letterario italiano (Matera 1888 - Firenze 1963); prof. di letteratura italiana (dal 1939) nell'univ. di Firenze, dove si era trasferito giovanissimo. Formatosi nell'ambiente vociano, in una sorta [...] Tempo. Tutta la sua attività critica, dedicata in prevalenza alla letteratura italiana moderna e contemporanea (Saggi o commento, i valori stilistici e tonali del testo poetico per cogliere il farsi della poesia attraverso i varî momenti compositivi ...
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i3
i3 pron. pers. m. e f. sing. (lat. ĭllī, dat. sing. di ille «egli»; cfr. gli2]. – Negli scrittori antichi, spec. in poesia, è stato talora adoperato invece di gli o le, come compl. di termine: se l’avversario d’ogne male Cortese i fu (Dante).