Il nesso ‹-gn-› è il digramma utilizzato per la resa grafica della nasale palatale [ɲ], suono di formazione neolatina (cognato, agnello, dignità, usignolo, ognuno, ecc.), che in posizione intervocalica [...] , spegnere) per coerenza con gli altri verbi, cioè per mantenere il valore almeno grafico della ‹i› nelle desinenze -iamo e -iate (foneticamente, invece, [i] viene assimilata da [ɲː]): abbiamo pertanto disegniamo [diseˈɲːamo] e disegniate [dise ...
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arcaismi
Ignazio Baldelli
. Definiamo arcaiche le forme o le parole fiorentine, presenti nelle opere dantesche, che al tempo di D. non erano più usate o almeno stavano cadendo in disuso. Non si prendono [...] per la -e della prima singolare dell'imperfetto congiuntivo.
Al tempo di D. erano ormai largamente usate sia le forme -iamo della seconda plurale del presente indicativo dei verbi della II coniugazione, sia le forme in -é, -ì della terza singolare ...
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DIACRITICI, SEGNI
Nella lingua scritta, i segni diacritici sono lettere che non corrispondono a un suono, ma servono soltanto a determinare (dal greco diakritikòs ‘che distingue’) la giusta pronuncia [...] , sogniate) in cui la i è superflua dal punto di vista fonetico e serve solo a ribadire graficamente la riconoscibilità delle desinenze -iamo, -iate dei verbi in ➔-gnare.
Storia
Per l’h del verbo avere si parla di h etimologica, perché ha un modello ...
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NOME (fr. nom; sp. nombre; ted. Name; ingl. noun)
Giacomo DEVOTO
Giancarlo FRE'
Nicola Turchi
Categoria di parole che indicano una cosa o una qualità; una delle due categorie di parole fornite di semantema [...] la pluralità del soggetto che ama è indicata nel primo caso per mezzo di un'opposizione di desinenze -o -iamo, nel secondo con la contrapposizione di aggettivi possessivi.
Non solo con diversi attributi formali risalta l'individualità della categoria ...
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conoscere (canoscere; cognoscere)
Domenico Consoli
1. Verbo di notevole frequenza nelle opere di D., sia in prosa che in verso. Ricorre in complesso 162 volte (10 nella Vita Nuova, 18 nelle Rime, 70 [...] conoscemo meglio in quello che conoscemo non così bene (Cv II I 13), accanto alla forma tipicamente toscana con desinenza in -iamo: non conosciamo ancor tutti li eletti (Pd XX 135, testimonianza unica in Dante).
Unico è pure l'esempio del conoschi ...
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FONOLOGIA (v. fonetica, XV, p. 622; App. II, 1, p. 960; III, 1, p. 655)
Alberto M. Mioni
Studio funzionale della strutturazione fonica del linguaggio, cioè di come i suoni del linguaggio (foni) si organizzano [...] in italiano, la e che alterna con ie (come in sied-o/sed-iamo) dovrà essere rappresentata in modo diverso dalle e che rimangono immutate (come in ved-o/ved-iamo). Nel sistema della f. generativa o f. "sistematica ...
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Gli allomorfi sono le diverse forme che un morfema assume e che non determinano cambiamenti nel suo significato; il procedimento connesso si chiama allomorfia (➔ morfologia). Un esempio di allomorfo è [...] lessicale del verbo andare alla prima persona singolare del presente indicativo (vad-o) e alla prima persona plurale (and-iamo). La loro differenza formale non può essere imputata a motivi fonologici, e il fatto di rappresentare due realizzazioni di ...
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L’opera in volgare di Francesco Petrarca (Arezzo 1304 - Arquà 1374) si esaurisce nelle 366 liriche d’amore che compongono i Rerum vulgarium fragmenta (indicato più comunemente, a partire dal Quattrocento, [...] dove la desinenza -emo (semo e avemo, Canz. VIII, 9-11) può incrinare eccezionalmente la stabilità di -iamo.
All’imitazione congiunta di latino, siciliano e provenzale, di contro all’uso fiorentino, andrà attribuita la schiacciante maggioranza delle ...
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* La voce enciclopedica Lingua scritta è stata ripubblicata da Treccani Libri con il titolo Italiano, parlare, scrivere, arricchita e aggiornata da un contributo di Giuseppe Antonelli.
La scrittura è [...] ‹i›, superflua dal punto di vista fonetico, serve a ribadire graficamente la riconoscibilità della desinenza verbale ‹-iamo›). Va osservato che questi ultimi casi di oscillazione sono probabilmente destinati a scomparire grazie alla diffusione della ...
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Contrariamente a ciò che avviene per altre lingue (per es., francese, tedesco, inglese), non è abituale periodizzare l’italiano. Tuttavia il concetto di italiano antico, opposto a quello di italiano moderno [...] e III coniugazione: credemo, venimo (regolarmente da lat. -emus / -imus, già in concorrenza con le forme innovative analogiche in -iamo, soprattutto nella III coniugazione: crediamo, veniamo); la già ricordata forma in -a della I persona sing. dell ...
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n, N
(ènne) s. f. o m. – Tredicesima lettera dell’alfabeto latino, il cui valore fonetico è in tutte le lingue quello di consonante nasale. A differenza però della lettera m, che rappresenta costantemente il suono della nasale bilabiale, l’n...
dieresi
dïèreṡi s. f. [dal lat. tardo diaerĕsis, gr. διαίρεσις, propr. «divisione, separazione», der. di διαιρέω «disgiungere»]. – 1. a. In fonetica, la divisione di un gruppo vocalico nel corpo di una stessa parola, in modo che le due vocali...