Periodo di storia della civiltà che ebbe inizio in Italia con caratteristiche già abbastanza precise intorno alla metà del 14° sec. e affermatosi nel secolo successivo, caratterizzato da una fruizione [...] di Roma. A prima vista un paradosso: il rinnovamento radicale della cultura viene avviato come riesumazione di un passato lontano. arti – l’opera degli allievi diretti e quella prodotta dagli ideali continuatori dei ‘maestri’ del primo R. (si pensi a ...
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(o eguaglianza) Condizione di cose o persone che siano tra loro identiche, o abbiano le stesse qualità, gli stessi attributi in ordine a determinate relazioni. In particolare, condizione per cui più persone [...] sarebbe una supernorma costituzionale, idonea a prefigurare una radicale trasformazione della società in senso egualitaristico, mentre secondo e Aristotele: il comunismo che caratterizza lo Stato ideale platonico, infatti, non è di tipo egualitario ...
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scolastica Complesso dei metodi e dei contenuti dell’insegnamento nelle scuole medievali, dalla fine del mondo antico al 14° secolo.
Caratteri generali
Il termine, derivato dal latino medievale scholasticus [...] la polemica condotta dagli umanisti in nome di un ideale di cultura e di organizzazione del sapere in consapevole partendo dal dato naturale, è sottoposta abbastanza presto a una radicale analisi critica dal francescano Giovanni Duns Scoto, il quale ...
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Filosofo (Wrington, Somersetshire, 1632 - Oates, Essex, 1704), uno dei promotori dell'Illuminismo inglese ed europeo, il primo teorico del regime politico liberale, l'iniziatore dell'indirizzo critico [...] con l'esigenza di un'analisi estremamente radicale e rigorosamente aderente alle premesse empiristiche di dominio politico, la difesa della tolleranza in quello religioso, l'ideale educativo che ha di mira la funzione sociale dell'uomo e ...
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Nel linguaggio scientifico, ogni fatto o evento suscettibile di osservazione diretta o indiretta, provocato o spontaneo.
Teorie fenomenologiche sono quelle che cercano di render conto di un f. quale esso [...] psichica dei concetti matematici, Husserl approdò a un radicale antipsicologismo, ritenendo la psicologia incapace di rendere associazione empirica, sono invece costruzioni ideali, oggetti ideali, che sintetizzano aprioristicamente e condizionano ...
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SOCIOLOGIA
Raymond Boudon
Costantino Cipolla
Roberto Cipriani
Filippo Barbano
Filippo Barbano
(XXXI, p. 1019; App. III, II, p. 761; IV, III, p. 356)
Logica ed epistemologia della sociologia. - Le [...] sfumature e con argomenti diversi. È stata difesa in maniera radicale e dogmatica, per es., da G. Lundberg, il (Habermas), per l'etica dell'argomentazione (Apel), per l'ideale emancipativo diffusi nella coppia teoria-prassi. Ciò che sembra mancare ...
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IDEE, Storia delle
Jacques Le Goff
*La voce enciclopedica Storia delle idee è stata ripubblicata da Treccani Libri, arricchita e aggiornata da un contributo di Francesco Mores.
I fondamenti della storia [...] riunendo una molteplicità di fenomeni dati isolatamente, ma che è puramente ideale e che lo stesso Weber ha definito un'"utopia", e quindi articolazioni logiche del discorso parlato o scritto cambiano radicalmente: autem, ergo, igitur, e le altre ...
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RELIGIONI, Storia delle (XXIX, p. 29)
Alfonso M. Di Nola
Definizione e fase critica di sviluppo. - Una definizione della s. d. r., nell'attuale sviluppo, non può eludere il problema della crisi d'identità [...] disposto a dichiarare che non possono essere costituite e presunte radicali diversità nello spirito umano, la cui struttura è la umano, a quello che, nella terminologia posteriore, sarà l'ideale massimo della totalità del Selbst e il termine di ogni ...
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Solidarietà
Rainer Zoll
La nozione di solidarietà ha assunto oggi una tale varietà di significati e di usi che si rende necessario operare una distinzione tra un'accezione ristretta e una ampliata del [...] dal principio la realtà della s. operaia: mentre sul piano ideale il concetto di s. abbracciava l'intera classe dei lavoratori, la problematica di differenza ed eguaglianza e in modo più radicale di quanto non abbia fatto il movimento operaio (v. ...
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Verità
Massimo Dell'Utri
(XXXV, p. 164)
In sintonia o in contrasto con la tradizione, buona parte della riflessione novecentesca sul concetto di v. può essere vista come un tentativo di esplicitare [...] chiusura semantica delle lingue naturali deriva una tesi piuttosto radicale di Tarski, l'impossibilità di definire la v in luce che l'adeguazione riguarda una connessione tra il contenuto ideale del giudizio e la cosa reale, e che in tale connessione ...
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memetica s. f. La disciplina che studia i memi e la loro trasmissione. ♦ Partiti per risolvere la sfida formidabile costituita dal dover spiegare la cultura, come se nessuno ci avesse provato prima (Dawkins non ha mai nascosto il suo disprezzo...
gruppo
s. m. [dal germ. kruppa]. – 1. Insieme di più cose o persone, distinte l’una dall’altra, ma riunite insieme in modo da formare un tutto: un g. di case, di persone; un g. di stelle; un g. d’aziende; g. familiare, costituito dai membri...