Filosofo e pedagogista ceco (Nivnice, Moravia, 1592 - Amsterdam 1670). Pensatore tra i più incisivi e influenti del sec. 17°, K. è insieme un prodotto del clima spirituale europeo, e soprattutto nazionale, [...] per la Didactica magna K. elaborò il concetto di pansofia o onnisapienza: la stessa Ianua già si colloca all'interno dell'ideale pansofico. In questo convergono tutti i temi dell'opera di K.: il programma enciclopedico, la necessità di un metodo che ...
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Aufklärung Nella Germania della seconda metà del Settecento (in tedesco col significato di «delucidazione, chiarimento») il movimento di idee usualmente chiamato Illuminismo. La fortuna del termine è legata [...] A.). Non va dimenticata, infine, l’efficacia dell’A. in campo pedagogico e scolastico attraverso il ‘filantropismo’ e il suo ideale di una scuola popolare che promuovesse, attraverso la ragione, la formazione di uomini volti, a un tempo, alla ricerca ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Giuseppe Rensi
Fabrizio Meroi
Nel quadro della filosofia italiana della prima metà del Novecento, quella di Giuseppe Rensi è una figura assai particolare. Nonostante sia stato oggetto, in passato, di [...] platonici, 1933, pp. 124-25).
Ma, dal momento che – oggi come ai tempi di Platone – il più delle volte un tale ideale si rivela esso stesso irrealizzabile, l’autentico sentimento morale non può che tradursi in un’«etica di opposizione». E se un ...
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DEL NOCE, Augusto
Stefano Di Bella
La vita
Nacque a Pistoia l’11 agosto 1910 da Ubaldo, alto ufficiale dell’esercito, e da Lia Dratis, di origini savoiarde. La famiglia si trasferì a Savona, per poi [...] scacco del suo tentativo investirebbe tutta la visione del moderno come processo verso l’immanenza.
Il parallelismo tra sviluppi ideali e politici era per Del Noce il banco di prova e l’ipotesi-guida dell’interpretazione transpolitica della storia ...
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BALDINOTTI, Cesare
Simonetta Gori Savellini
Nato a Firenze il 12 luglio 1747, monaco dell'Ordine benedettino olivetano, fu abate nel convento fiorentino di S. Miniato al Monte. Nel 1774 venne chiamato [...] ). Locke fu un autore molto studiato dal B. il quale, concludendo la sua opera, riprendeva dall'empirista inglese un certo ideale di filosofo: "neque vero ille est Philosophus, qui ab usu vitae communi abhorret; qui quidquid humani est a se alienum ...
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Sostenitore, nei sec. 16°-18°, della libertà di pensiero filosofico e religioso, e in particolare, durante l’Illuminismo, anche dell’emancipazione dalla fede e dalla morale cristiana.
Il termine si diffonde [...] sulla diversità di opinioni e costumi, sulla critica delle tradizioni religiose, e promuove, sulla scorta di Montaigne e Charron, un ideale di vita mondano; vi è la posizione deistica dell’autore dei Quatrains du déiste, la ricerca erudita di un G ...
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(XIV, p. 243; App. IV, i, p. 720)
Filosofia
di Valerio Verra
Negli ultimi anni l'e. è stata indubbiamente una delle correnti filosofiche che ha avuto maggiore diffusione e risonanza, fino al punto che [...] Werke sono dedicati al pensiero greco. Gadamer esclude che in Platone il bene possa essere ridotto a una sorta di oggetto ideale di cui si possa avere scienza allo stesso modo delle altre idee e, al tempo stesso, attribuisce una posizione centrale ...
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RELIGIONI, Storia delle (XXIX, p. 29)
Alfonso M. Di Nola
Definizione e fase critica di sviluppo. - Una definizione della s. d. r., nell'attuale sviluppo, non può eludere il problema della crisi d'identità [...] nell'uomo supera l'uomo, all'universalmente valido come universalmente umano, a quello che, nella terminologia posteriore, sarà l'ideale massimo della totalità del Selbst e il termine di ogni processo d'identificazione. La religione ha e ha avuto una ...
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Verità
Massimo Dell'Utri
(XXXV, p. 164)
In sintonia o in contrasto con la tradizione, buona parte della riflessione novecentesca sul concetto di v. può essere vista come un tentativo di esplicitare [...] che a suo parere in essa è implicito. Egli mette in tal modo in luce che l'adeguazione riguarda una connessione tra il contenuto ideale del giudizio e la cosa reale, e che in tale connessione ciò che risalta in primo piano è la cosa a cui il giudizio ...
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Filosofo tedesco, nato a Düsseldorf il 15 marzo 1922; ha insegnato nelle università di Kiel (1962-69), Saarbrücken (1969-72) e Francoforte sul Meno (1972-92). Nel 1988 gli è stato assegnato il premio internazionale [...] ", in particolare sull'esigenza di un'"etica della comunicazione" informata al principio regolativo della "comunità ideale della comunicazione", in base al quale correggere ed eliminare le "asimmetrie, socialmente condizionate, del dialogo ...
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ideale
agg. e s. m. [dal lat. tardo idealis, der. del gr. ἰδέα: v. idea]. – 1. agg. a. Che appartiene o è proprio dell’idea, intesa come entità essenzialmente mentale e spirituale contrapposta alla realtà esterna; quindi, in genere, che non...
idealismo
s. m. [der. di ideale]. – 1. a. In filosofia, ogni concezione che tende a risolvere la realtà nell’idea, intesa o come contenuto soggettivo di coscienza (i. soggettivo), o come suprema forma e categoria razionale della realtà (i....