Corrente di pensiero, italiana ed europea, di critica e opposizione alle teorie politiche di N. Machiavelli. Primi esponenti furono il vescovo portoghese Girolamo Osorio (1542), che si scagliò contro il [...] la Ragion di Stato, l’a. raggiunse la sua massima fioritura nel sec. 17°, ma persistette ancora, in nome del nuovo ideale di umanità, nel periodo dell’Illuminismo: nel 1739 il giovane Federico (poi II) di Prussia scrisse l’Antimachiavel (del 1740 un ...
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LA VIA, Vincenzo
Filosofo, nato a Nicosia il 28 gennaio 1895. Dal 1940 titolare di filosofia alla facoltà di Magistero dell'univ. di Messina, e dal 1958 di filosofia teoretica alla facoltà di Lettere [...] o naturalistico, l'istanza idealistica secondo cui l'essere è interno al conoscere, dall'altra, contro lo stesso idealismo, interpretato però come mero fenomenismo e formalismo, sostiene che il contenuto del conoscere non è l'essere fenomenico o ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Piero Martinetti e Antonio Banfi
Massimo Ferrari
Nella filosofia italiana della prima metà del Novecento Piero Martinetti e Antonio Banfi hanno rappresentato due percorsi intellettuali che non solo [...] piano che Kant aveva chiamato noumenico e che Martinetti interpretava non già come una realtà attuale, bensì come un termine ideale, come una meta mai del tutto raggiungibile, come «il dover essere della realtà sensibile» (p. 370). L’Assoluto non è ...
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FILIASI, Giuseppe
Maria Virginia Borruso Geremia
Nacque a Napoli nel 1872, da Luigi Giacomo, di nobile famiglia napoletana, e da Maria Milano Franco. Primo di nove fratelli, condusse vita molto ritirata: [...] non-essere che si compone nella creazione, cioè non nella mente umana ma nella mente divina; l'universo è l'espressione di un processo ideale che si concreta e condensa nel reale, mentre la mente umana, come è stato sopra accennato, va dal reale all ...
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Teologo, filosofo e scienziato (Cues, Treviri, 1400 o 1401 - Todi 1464). N. è la più compiuta personalità filosofica del sec. 15º. Egli aveva assimilato tutto il sapere del suo tempo e nel corso della [...] l'impiego dinamico del concetto d'infinito e la sua dottrina della libera personalità umana - l'inizio del patrimonio ideale dell'età moderna. Naturalmente, la sua influenza sull'età successiva è stata straordinariamente forte; nella storia delle ...
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Pensatore greco (sec. 6º-5º a. C.), massimo rappresentante della scuola eleatica. Il nome di P. è legato alla teoria dell'essere unico, immobile e indivisibile, quale venne più tardi accreditata dalla [...] il «pensare», è inseparabile «da quell'essere in cui si trova espresso». E ciò spiega a un tempo l'origine ideale della concezione parmenidea dell'ente e il vero significato della sua identificazione dell'ente col pensiero. Quest'«essere» non poteva ...
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WEISSE, Christian Hermann
Filosofo spiritualista, nato a Lipsia il 10 agosto 1801, morto a Stotteritz presso Lipsia nel 1866; professore di filosofia in quell'università. Appartenne alla cosiddetta "destra" [...] dell'umanità, grazie alla quale questa potrà attuare quella "comunità del regno dei cieli" che è il suo supremo ideale.
Scrisse fra l'altro: Die Idee der Gottheit (Dresda 1833); Die philosophische Geheimlehre über die Unsterblichkeit des menschlichen ...
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Confucio e il confucianesimo
Maurizio Paolillo
L'insegnamento morale che per secoli è stato alla base della società cinese
Confucio, vissuto in Cina fra il 6° e il 5° secolo a.C., andò per tutta la [...] del suo essere: il cuore. Per Mencio il cuore non è solo un organo corporeo, è anche la sede di quei principi ideali che sono il fondamento della virtù. Questi principi, detti in cinese li, sono stati paragonati alle "idee" del filosofo greco Platone ...
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Per I. si intende sia l’età della storia d’Europa compresa tra la conclusione delle guerre di religione del 17° sec. o la rivoluzione inglese del 1688 da un lato e la Rivoluzione francese del 1789 dall’altro, [...] agli antichi prevalsa in un’annosa querelle, l’ideale continuità con la rivoluzione scientifica e con la rinascenza della provvidenza come progresso e rivelazione continua, dall’ideale lessinghiano di una perpetua «educazione del genere umano», ...
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Poeta e pensatore tedesco (Marbach, Württemberg, 1759 - Weimar 1805). Figlio di un medico militare, seguì il padre nei continui cambiamenti di residenza, finché (1773), per iniziativa del duca del Württemberg, [...] moderno è invece in uno stato di intima lacerazione, e quell'armonia vive soltanto nel suo "sentimento" della natura come ideale nostalgico di un'unità perduta. Nel 1799 S. si trasferì a Weimar, rinsaldando l'amicizia con Goethe già sancita dalla ...
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ideale
agg. e s. m. [dal lat. tardo idealis, der. del gr. ἰδέα: v. idea]. – 1. agg. a. Che appartiene o è proprio dell’idea, intesa come entità essenzialmente mentale e spirituale contrapposta alla realtà esterna; quindi, in genere, che non...
idealismo
s. m. [der. di ideale]. – 1. a. In filosofia, ogni concezione che tende a risolvere la realtà nell’idea, intesa o come contenuto soggettivo di coscienza (i. soggettivo), o come suprema forma e categoria razionale della realtà (i....