MARTINETTI, Piero
Amedeo Vigorelli
– Nacque a Pont Canavese il 21 ag. 1872 da Francesco, avvocato, e Rosalia Bertogliatti, primo di quattro figli. Dopo avere frequentato il collegio civico di Ivrea, [...] simpatie dei modernisti milanesi (T.A. Gallarati Scotti e S. Jacini, che fu suo allievo), raccolti attorno alla rivista Il Rinnovamento, in polemica con quello «immanente» di B. Croce e G. Gentile. Come avrebbe scritto in seguito il M.: «l’idealismo ...
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Statistica applicata alle scienze sociali
Italo Scardovi
La statistica e l'immanenza della variabilità
Statistica è parola dai tanti, forse troppi, significati. Essi riflettono, nella loro varietà, [...] , e che invece le qualità intermedie sono abbondanti e molte?". In queste parole non c'è soltanto l'ovvia constatazione dell'immanente variabilità: c'è l'attenzione al fatto che i caratteri e le attitudini, le grandezze e gli attributi, tendono a ...
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li
Termine cinese tradotto solitamente come «principio», ma a volte anche come «ragione» o «modello». Il termine non ebbe in epoca antica quella stessa importanza concettuale poi raggiunta nella tradizione [...] di Wang Yangming (➔), sebbene anch’essi reputassero il li come l’assoluto principio metafisico. Ciononostante, il li è per essi immanente, è nel qi, la cui origine non è altra da quella del li; è un principio ontologicamente creativo e sempre attivo ...
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Musicologo francese (n. Amiens 1945), naturalizzato canadese (1975). Professore all'università di Montreal, N. è autore di numerosi saggi nell'ambito della musicologia, dell'analisi e della semiologia [...] , si è articolato soprattutto intorno alla «teoria dei tre livelli» (mutuata in parte da J. Molino): il livello neutro, immanente al materiale musicale; il livello poietico, legato al processo di creazione; il livello estesico, legato al processo di ...
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GENTILE, Giovanni
Ugo Spirito
Filosofo e uomo politico, nato a Castelvetrano (Trapani) il 29 maggio 1875. Uscito dalla Regia Scuola normale superiore di Pisa e laureato in filosofia, nel 1897, con una [...] e mondo, che dall'antica filosofia greca, e in particolar modo dal neoplatonismo, si è protratto fino a oggi. Dio è immanente nell'atto spirituale e ne costituisce il momento ideale e oggettivo, il dover essere della deficiente realtà umana. E con il ...
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Filosofo inglese, nato il 22 marzo 1835 a Greenock, in Scozia, morto il 1° novembre 1908 a Oxford. Fu professore di filosofia morale all'università di Glasgow (1866-1893) e poi rettore (master) del Balliol-College [...] necessariamente al momento della sintesi di oggetto e soggetto, e con ciò al concetto vero e proprio di Dio, insieme immanente e trascendente, natura e spirito: e questo è il principio fondamentale della religione cristiana, in cui la divinità si ...
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TRAHNDORFF, Karl Friedrich Eusebius
Delio Cantimori
Filosofo e teologo tedesco, nato a Berlino nel 1782, ivi professore nel ginnasio Federico Guglielmo, messo in pensione nel 1839, e ivi morto nel 1863.
Fu [...] , dal punto di vista della teologia protestante-luterana: nella filosofia hegeliana egli combatteva soprattutto il "monismo" e l'immanentismo, dal punto di vista speculativo, e dal punto di vista teologico-pedagogico il "liberalismo" cioè il rifiuto ...
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L'Eta dei Lumi: le scienze della vita. L'evoluzione delle scienze biomediche nel Settecento
François Duchesneau
L'evoluzione delle scienze biomediche nel Settecento
Nella storia delle scienze, come [...] vita nel Settecento. Essa si riallaccia al tema dell'esplorazione empirica di queste forme, suscettibile di svelare un ordine immanente della Natura ed è resa, tra l'altro, infinitamente più ampia grazie alla copertura di aree geografiche molteplici ...
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Nel suo significato più generale – come attività od operazione posta in essere da un determinato soggetto – l’a. corrisponde al fare (ποιεῖν) aristotelico, che il filosofo greco contrappone al subire, [...] è ripresa da Tommaso, che parla di a. transitiva, che passa dal soggetto agente nella materia esterna, e di a. immanente, che rimane nel soggetto (come accade nel sentire, nell’intendere, nel volere). Nell’ambito delle a. volontarie Tommaso distingue ...
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bene
Nella storia della filosofia è possibile distinguere due diverse concezioni del b.: una oggettivistica e metafisica, e una soggettivistica. Il massimo esponente della prima è Platone, per il quale [...] del b.: una di carattere antiplatonico, secondo la quale il b. non è qualcosa di trascendente bensì è qualcosa di immanente alla vita sociale e politica dell’uomo, una di ispirazione platonizzante, in quanto identifica il b. con l’atto puro ...
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immanente
immanènte agg. [dal lat. tardo immanens -entis, part. pres. di immanere «rimanere dentro»]. – Che rimane o è insito in qualche cosa: proprietà immanente. In filosofia (in contrapp. a trascendente), di ogni realtà che non trascende...