NERBINI, Mario.
Vega Guerrieri
– Primogenito di sette figli (precedette Renato Gastone, Carlo, Bruno, Dina, Tosca e Bruna Tina), nacque a Firenze il 9 novembre 1899 da Giuseppe, editore e giornalista, [...] Gadducci, 2011).
Nel 1941, con l’entrata in guerra degli Stati Uniti, la situazione divenne insostenibile. L'imperativocategorico ministeriale si tradusse per tutti gli editori nell'eliminare completamente e senza eccezioni le storie americane o di ...
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GERACE, Vincenzo
Carlo D'Alessio
Nacque a Cittanova (Reggio di Calabria) il 29 giugno 1876, primogenito di otto figli, da Giovambattista e Maria Angiola Giovinazzo.
Negli anni della prima giovinezza [...] futurismo e nel frammentismo - è necessario porre nuovamente al centro della creazione artistica l'etica, intesa come imperativocategorico kantiano, e dunque aliena da dogmatismi e professioni di fede. Solo la conquista di una compiuta personalità ...
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MATURI, Sebastiano.
Giuseppe Landolfi Petrone
– Nacque ad Amorosi, nel Sannio, il 17 genn. 1843 da Francesco e Anna Calenda. Dopo gli studi primari compiuti nella città natale completò la formazione [...] non la verità prodotta e dispiegata, sistematizzata, ma il principio generatore di essa, «il supremo imperativocategorico della sapienza, il quale dice: pensa, poni te stesso, razionalmente, processualmente, metodicamente, tutto il contenuto ...
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CECCONI, Angelo (pseudonimo Thomas Neal)
Carlo Coen
Nacque a La Ferruccia, frazione di Agliana (Pistoia) nel 1865. Ebbe un'educazione fortemente religiosa in collegi e seminari di Pistoia e Prato. Lo [...] sono per il C. una derivazione diretta dell'idealismo e dell'immanentismo, i cui primi germi sono già presenti nell'imperativocategorico kantiano, che pretende di erigere l'uomo ad arbitro assoluto del ben pensare e del ben agire.Ma lo scritto che ...
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Schleiermacher, Friedrich Daniel Ernst
Filosofo e teologo (Breslavia 1768 - Berlino 1834).
La vita e le opere
Formatosi in ambiente pietistico, attraversò una fase illuministica quando nel 1787 s’iscrisse [...] della presenza di Dio nel mondo, dell’infinito nel finito, s’inquadra pure la critica dell’etica dell’imperativocategorico, condotta secondo linee vicine a quelle di Schiller, come espressione dell’aspetto soltanto negativo della ragione. L’etica ...
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responsabilita
responsabilità
Dal lat. responsum «risposta». Capacità di rispondere dei propri comportamenti, rendendone ragione e accettandone le conseguenze. Entrato nell’uso politico e giuridico [...] prossimità, riguardante i contemporanei o i discendenti immediati, a un’etica dei posteri: di qui la trasformazione dell’imperativocategorico kantiano, che nella formulazione di Jonas diventa «agisci in modo che le conseguenze della tua azione siano ...
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Zhongyong («Il giusto mezzo»)
Zhongyong
(«Il giusto mezzo») Opera cinese della tradizione confuciana, già 31° cap. del Libro dei riti (Liji), e successivamente divenuta, grazie al filosofo Zhu Xi (➔), [...] ) e dell’armonia (he). La natura umana discende direttamente dal Cielo, da cui l’obbligatorietà per l’uomo, quasi un imperativocategorico, di agire conformemente a essa. Nonostante ciò, il potere negativo di ogni brama è costante, e nella vita dell ...
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maggiorzionale
s. m. Che combina gli effetti dei sistemi elettorali maggioritari e proporzionali.
• [tit.] E se restassimo al «maggiorzionale»? [testo] [...] Maggiorzionale. È il meccanismo vigente oggi [...] . (Michele Ainis) (Stampa, 20 aprile 1999, p. 4, Interno) • c’è poi, alla fine della giostra, un imperativocategorico che si rivolge alla giostra dei partiti. Cambiate questa legge elettorale, risparmiateci lo strazio del terzo Parlamento nominato ...
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Critica della ragion pratica (Kritik der praktischen Vernunft)
Critica della ragion pratica
(Kritik der praktischen Vernunft) Opera (1788) di I. Kant in cui si studiano le condizioni trascendentali [...] del dovere, scevra da ogni contenuto. A differenza di quello «ipotetico», che comanda in vista di un fine, l’imperativocategorico è fondato sulla norma dell’«agire secondo ragione», dove la ragione è intesa in senso universale, ossia estesa a tutti ...
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categorico, giudizio e imperativo
Locuzioni, pertinenti alla logica e all’etica, particolarmente usate da Kant, il quale chiamò c. sia il giudizio che, asserendo senz’altro una verità, non è né ‘ipotetico’ [...] né ‘disgiuntivo’, sia, per analogia, l’imperativo etico (imperativo c.), in quanto comando morale proveniente dalla ragion pura pratica e non subordinato ad alcuna condizione (‘devi perché devi’). ...
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categorico
categòrico agg. [dal lat. tardo categorĭcus, gr. κατηγορικός] (pl. m. -ci). – 1. Di categoria, relativo a categorie nel sign. filosofico; il termine, che in Aristotele significava semplicem. «affermativo», ha assunto nella filosofia...
imperativo
agg. e s. m. [dal lat. tardo imperativus, der. di imperare «comandare»]. – 1. agg. In genere, che contiene o esprime comando: frase i.; parlare, rivolgersi in tono i.; mandato i., in diritto costituzionale (v. mandato). In grammatica,...