Si chiamano proclitiche quelle parole (di solito ➔ monosillabi) che, non avendo accento autonomo, si appoggiano prosodicamente alla parola seguente, detta ospite, formando con essa un’unità accentuale [...] obbligatoria quando un infinito è retto da un verbo di tipo causativo o permissivo (fare, lasciare), mentre è facoltativa con l’imperativo negativo (non lo dire! ~ non dirlo!) o con un verbo complesso, in cui sia coinvolto un verbo modale o uno di ...
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Le formule esclamative sono unità di varia natura ed estensione (sintagmi, frasi e frammenti di frase) accomunate dalla funzione di esprimere in modo diretto sentimenti o emozioni del parlante (gioia, [...] anche frasi desiderative del tipo se Dio vuole!
Tra le frasi esclamative troviamo formule costruite con verbi all’imperativo: accanto a elementi lessicalizzati e registrati dai dizionari come interiezioni improprie (dai, guarda, senti, ecc.), abbiamo ...
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L’introduzione della lingua nazionale nel repertorio veneto è stata più lenta che in altre regioni, per una diffusa persistenza nell’uso del dialetto, come attestano le statistiche Doxa e ISTAT. Oggi tuttavia [...] divertiti «ci siamo divertiti» (dove va anche notato l’ausiliare avere per essere: si aveva lamentato «si era lamentato»). Per l’➔imperativo negativo, è usata anche la forma con non stare a, non state a + infinito, a volte rafforzata con mica. Tipica ...
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Le comunità serbocroate molisane (o slavomolisane), tutelate dalla legge 482/1999 come minoranza linguistica (➔ minoranze linguistiche; ➔ legislazione linguistica), risiedono in tre comuni della provincia [...] slavo jena (Breu 2005a): na medik «un medico».
Il sistema verbale ha solo tre forme semplici (presente, imperfetto e imperativo). Le forme composte si realizzano con diversi ausiliari: bi (forma del verbo essere) per il condizionale, bit «essere» per ...
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Per modalità si intende l’insieme delle risorse linguistiche (parole, espressioni, ma anche elementi morfologici, ecc.) che manifestano il modo, ovvero l’atteggiamento del parlante rispetto all’enunciato [...] come obbligatorio o permesso lo stato di cose su cui verte l’enunciato come. Può essere espressa grazie al modo imperativo o al congiuntivo iussivo o esortativo, ma anche dai verbi modali dovere o potere, dall’impersonale bisogna, oppure da perifrasi ...
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Lingua e dialetti italiani
Luca Serianni
Seguendo una tendenza già affermatasi nettamente nel secondo dopoguerra, negli anni Ottanta e Novanta l'uso dell'italiano si è consolidato, erodendo l'area dei [...] sintattica (si è detto, vengono fatti invece di s'è detto, vengon fatti); il troncamento è ormai inusitato negli imperativi di tenere e venire seguiti da enclitica: tienimi e vienimi (invece delle forme tradizionali tiemmi e viemmi).
Morfologia e ...
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Con germanismi si intendono tutti i ➔ prestiti lessicali provenienti da lingue germaniche, antiche e moderne (che hanno origine comune dal germanico, una lingua completamente ricostruita; Arcamone 1994: [...] , comunque prima del VI secolo d.C., risalgono, per es., blavus «azzurro», brunus «bruno».
Nei primi secoli dell’impero gli spostamenti e le invasioni di popolazioni germaniche produssero lasciti di varia portata nel lessico latino medievale e negli ...
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Vicino Oriente antico. L'analisi linguistica
Gábor Zólyomi
Giovanni Garbini
L'analisi linguistica
Grammatica
di Gábor Zólyomi
A partire dal III millennio, se non prima, in Mesopotamia vi furono due [...] da linee tracciate sulle tavolette), al cui interno varia solo la persona del soggetto. I testi grammaticali paleobabilonesi considerano l'imperativo e la prima e la terza persona delle forme volitive (d'ora in poi indicate come 'forme non indicative ...
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La costruzione causativa (detta anche, meno spesso, fattitiva) è una struttura del tipo seguente:
(1) [ho fatto] [cantare la canzone]
(2) ho fatto cantare i bambini
(3) ho fatto cantare la canzone ai bambini
In [...] serva solo a mettere in scena due agenti distinti, di cui l’uno fa qualcosa per l’altro (non necessariamente di natura imperativa). Per questo motivo si può ipotizzare che l’italiano (che da questo punto di vista funziona come il francese) usi la ...
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Per reduplicazione espressiva (o raddoppiamento espressivo) si intende un fenomeno morfologico e sintattico che consiste nella ripetizione (solitamente totale) di un’unità lessicale; è usata soprattutto [...] dato luogo a nomi polirematici maschili (➔ locuzioni; ➔ polirematiche, parole) alcune forme verbali alla seconda persona singolare dell’imperativo: oltre al già citato lecca lecca, ricordiamo arraffa arraffa, fuggi fuggi, corri corri, pigia pigia, il ...
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imperativo
agg. e s. m. [dal lat. tardo imperativus, der. di imperare «comandare»]. – 1. agg. In genere, che contiene o esprime comando: frase i.; parlare, rivolgersi in tono i.; mandato i., in diritto costituzionale (v. mandato). In grammatica,...
imperare
v. intr. [dal lat. imperare, comp. di in-1 e parare «preparare»; propr. «fare dei preparativi, prendere disposizioni, perché una cosa si faccia»] (io impèro, ecc.; aus. avere). – Esercitare un’autorità assoluta, detto in senso proprio...