PELLEGRINAGGIO
A.C. Quintavalle
La pratica devozionale del p., consistente nel recarsi, da soli o in gruppo, in un luogo sacro, prevalentemente a scopo votivo o penitenziale, è tipica del cristianesimo [...] , il moderno dibattito critico sul p. distingue il periodo della crisi dell'Impero romano e i primi tempi del cristianesimo e il periodo che va grosso modo dall'età carolingia al tempo romanico, e in genere delle crociate, su cui conviene concentrare ...
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Altare
J.H. Emminghaus
E. Zanini
INQUADRAMENTO GENERALE
di J.H. Emminghaus
Superficie piana, talvolta a livello del suolo, più spesso elevata, su cui si compiono sacrifici, semplici offerte o sacrifici [...] marmo. Con il passare del tempo, in particolare dopo il periodo carolingio, si diffuse l'uso dell'a. sormontato da un ciborio.
L corso della Prima entrata, la processione che portava l'imperatore e il celebrante (vescovo o patriarca) all'interno della ...
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GIOVANNI VIII, papa
Antonio Sennis
Romano di nascita, figlio di Gundo, della sua vita prima dell'elezione a pontefice si sa che fu arcidiacono ed ebbe un ruolo di rilievo al concilio dell'853, nel corso [...] filium amore ingenti amplectimur", farebbe pensare che il papa aveva pensato di sostituire il duca di Moravia ai Carolingi alla guida dell'Impero (Havlík, 1991, pp. 170 s., che pure sfuma, accettandola però nella sostanza, l'opinione di F. Dvornik ...
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Alcuino di York (o di Tours)
G. d'Onofrio
Maestro della scuola episcopale di York, teologo e protagonista del primo rinnovamento culturale carolingio. Nato in Northumbria dopo il 730, compì i primi studi [...] di A. un discepolo diretto di Beda, diffusa già in tarda età carolingia - il primo a raccontarla fu Notkero Balbo (m. 912) nei Gesta della fortuna della nuova scrittura nelle scuole dell'Impero.
Nella stessa prospettiva va intesa l'attività svolta ...
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PASQUALE I, papa
Andrea Antonio Verardi
PASQUALE I, papa. – Figlio di un certo Bonoso e di Teodora, nacque nella seconda metà dell’VIII secolo, forse a Roma, dove ebbe la sua formazione clericale all’interno [...] . In segno di riconoscenza per il gesto papale, l’imperatore consegnò al legato di Pasquale un patto, sotto forma di privilegio, con cui egli rinnovò l’intesa tra la dinastia carolingia e i papi, concedendo e confermando i possedimenti che la ...
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ANSPERTO
Margherita Giuliana Bertolini
Documentato dal 20 giugno 857, resse la sede arcivescovile di Milano dal 26 giugno 868. Figlio d'un Albuzio di Biassono (Brianza), apparteneva a una di quelle [...] 'Italia settentrionale. Appoggiò infatti il candidato di Giovanni VIII, il carolingio di Francia Carlo il Calvo, contro i Carolingi di Germania, candidati della vedova dell'imperatore, la potente Angelberga, compiendo, come ad avere l'assenso sovrano ...
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ebrei
Il nome e., di origine incerta ma di probabile derivazione dall’ebraico ivri (da ever, «dall’altra parte») fu usato per la prima volta a definire Abramo, «colui che sta dall’altra parte», ed è [...] goduto di una notevole stabilità e prosperità durante il periodo carolingio, la nascita della monarchia portò a vaste persecuzioni e alla pari di quelli degli altri cittadini. Nel 1781 l’imperatore Giuseppe II emanò per gli e. l’editto di tolleranza; ...
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STEFANO VI
Vito Loré
Nato a Roma da un prete di nome Giovanni, S. era stato per cinque anni vescovo di Anagni, prima di ascendere al soglio pontificio. Successe a Bonifacio VI, eletto dopo la morte [...] . Il crollo del sistema statale carolingio e l'esaurimento progressivo, ma (888-962), Firenze 1949, pp. 40-4; G. Arnaldi, Papa Formoso e gli imperatori della casa di Spoleto, "Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Napoli", ...
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CARLO IV di Lussemburgo, Imperatore
M. Mihályi
Nato nel 1316 a Praga, ove morì nel 1378, C. era figlio di Giovanni (1296-1346), conte di Lussemburgo e re di Boemia dopo la morte del cognato, ultimo [...] scritto personalmente da s. Marco - nel quale compare una nota di mano dell'imperatore (Praga, Kapitulní Knihovna, Cim. 1); anche un evangeliario carolingio dell'870 ca., con legatura realizzata utilizzando un dittico del sec. 5°, costituisce ...
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Complesso dei riti e delle cerimonie propri di un culto religioso. La formazione della l. è determinata da due motivi: la necessità di fissare in forme adatte la vita e la professione della religione, [...] a sé fa la l. armena.
Nelle località dell’Asia conquistate dall’Impero romano, la Chiesa, fin dalle origini, celebrava la l. in ., e le casse-reliquiario in uso dall’età carolingia, la straordinaria rinascita delle arti suntuarie in età preromanica ...
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marca2
marca2 s. f. [dal germ. marka «segno di confine»; cfr. la voce prec.], ant. – 1. Regione di confine. In partic., come termine storico, nell’impero carolingio e negli stati formatisi dopo la sua fine, territorio giurisdizionalmente autonomo,...
umanesimo
umanéṡimo (raro umanismo) s. m. [der. di umano, in parallelismo con umanista, prob. con influenza del ted. Humanismus]. – 1. Nella storiografia moderna, termine (di origine ottocentesca) con cui viene indicato il periodo storico...