MARS, Anne-Françoise-Hippolyte Boutet, detta
Alberto Manzi
Attrice francese, nata il 9 febbraio 1779 a Parigi, dove morì il 20 marzo 1847: figlia naturale dell'attore J.-M. Monverl e dell'attrice Mars. [...] doti.
Veri trionfi colse nel repertorio classico. Bellissima, di squisita eleganza, fu lodata per la recitazione spontanea, e l'incarnazione semplice e viva dei caratteri. Protetta da Napoleone (ma non risulta che ne sia stata l'amante), fu con garbo ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
L'invasione dei mostri: l'arte orientalizzante
Loredana Mancini
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel VII secolo a.C. nascono le grandi [...] arte cerimoniale, caratterizzata da immagini simboliche che esaltano la potenza del sovrano e del dio di cui è considerato l’incarnazione: animali feroci (leoni, pantere) ed esseri fantastici in cui si combinano tratti di diverse specie o di uomini e ...
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Uomo politico e scrittore (Torino 1901 - Parigi 1926). Fondatore del periodico Energie nuove e del settimanale Rivoluzione liberale, fu precoce e acuto ispiratore dell'antifascismo di matrice liberale [...] concezione paternalistica e riformistica, delle energie vive, proseguendo la missione risorgimentale. Vide perciò nel fascismo l'incarnazione di tutte le insufficienze della nazione italiana e lo combatté nelle sue radici, con un'intransigenza che ...
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Vescovo e scrittore del secolo IV. Nacque a Besandirke, oggi Besanduc, in Palestina al principio del sec. IV. Andò ancor giovanetto in Egitto, trattovi dal fervore di quei monasteri copti, e tornato in [...] cagione di tutte le eresie". E. afferma che il Verbo assunse perfetta l'umana natura, che non ne venne a essere diminuita nell'Incarnazione: che Maria è vera Madre di Dio, sempre vergine, che Pietro è la pietra solida su cui poggia la Chiesa, in cui ...
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Scrittore siriaco monofisita, noto anche sotto la forma siriacizzata del suo nome, Akhsĕnāyā, nacque nella provincia di Bēth Garmāy in Persia, studiò nella celebre scuola di Edessa e divenne nel 485 vescovo [...] di vista del monofisismo, segnatamente un trattato in tre libri sulla Trinità e un'opera in dieci libri sull'incarnazione. Ebbe largo commercio epistolare con varî personaggi importanti di quel tempo. Coltivò anche la letteratura liturgica: di lui si ...
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RODRÍGUEZ, Ventura
José F. Rafols
Architetto, nato a Ciempozuelos (Madrid) il 14 luglio 1717, morto a Madrid il 26 agosto 1785. Discepolo di P. Cero Sobrogo, quando questi dirigeva le opere del Real [...] chiesa di San Marcos (1749-1753); la facciata dei Premostratensi; la bella e ricca decorazione nel convento delle monache dell'Incarnazione; il convento de San Gil; una parte della casa del marchese di Astorga; le graziose fontane del Paseo del Prado ...
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Aggettivo relativo arabo (con l'accento sulla prima sillaba), al plurale maschile ‛alawiyyūn, derivato dal nome proprio di persona ‛Alī, e quindi significante ‛alide, cioè discendente o partigiano del [...] 'amministrazione francese per designare i Nuṣairi (v.) delle montagne della Siria settentrionale, i quali considerano ‛Alī come un'incarnazione della divinità. Dal 1920 la regione da essi abitata è stata costituita in uno stato autonomo sotto mandato ...
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Cerimonie, feste, lusso
Federica Ambrosini
Cerimonie e processioni
Nel corso dei secoli, fino alla caduta della Repubblica, la vita veneziana appare scandita da una grande varietà di pubbliche cerimonie. [...] punto di vista della liturgia civica, era il rito nel corso del quale il doge, nella sua veste di suprema incarnazione dello stato veneziano, si univa in simbolico matrimonio con il mare.
Il programma, così come si era definitivamente fissato nel ...
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Avanzamento in senso verticale, verso gradi o stadi superiori, con implicito quindi il concetto del perfezionamento, dell’evoluzione, di una trasformazione graduale e continua dal bene al meglio, sia in [...] ritorno degli eventi e prospetta una concezione lineare della storia tesa dalla creazione e dal peccato di Adamo verso l’incarnazione del Verbo (momento centrale e irripetibile) e di qui verso la fine dei tempi. In questa concezione il p. può ...
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Illustre storico tedesco del cristianesimo, fondatore della scuola di Tubinga. Nacque a Schmiden (Württemberg) il 21 giugno 1792, studiò a Tubinga, nel 1817 entrò professore nel seminario di Blauenheuren [...] (e per primo riconobbe che la religione manichea è una religione indipendente dal cristianesimo), del dogma della Trinità e dell'Incarnazione, poi di tutta la storia del dogma, di tutta la storia della Chiesa, dei rapporti fra la civiltà ellenica e ...
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incarnazione
incarnazióne s. f. [dal lat. tardo, eccles., incarnatio -onis; v. incarnare]. – 1. In genere, l’atto per cui un essere spirituale, per lo più divino, assume corpo fisico; in partic., nel cristianesimo, l’unione ipostatica, realizzata...
incarnare
v. tr. [dal lat. tardo, eccles., incarnare (der. di caro carnis «carne», col pref. in-1) «mutare in carne» e nel passivo «prendere carne, assumere corpo umano»]. – 1. Dare corpo e vita umana; usato quasi esclusivam. nel rifl., riferito...